Come non vivere la morte di un familiare o di un’altra persona cara questo è il film Rabbit hole.
Un film lento( ma poco importante , perché spesso la lentezza ti fa gustare meglio , come nel caso di noi due sconosciu di Susanne Bier. Con Halle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry. 2007. ) privo di linearità a differenza de la stanza della stanza del figlio (Nanni Moretti ) o Hereafter (diretto da Clint Eastwood, basato su una sceneggiatura di Peter Morgan.) .. Un polpettone lo salva la buona interpretazione , come sempre , di . NICOLE KIDMAN che si conferma "l'attrice" per ecellenza, che riesce sempre a conciliare il dramma con elementi emozionali che si rifanno alla realtà e al modo di vivere di tutti i giorni, cosi da riuscire ad emozionare con una ""semplice"" interpretazione di quel che è un' uomo (una donna in questo caso) che si ritrova a far i conti con un dolore immenso, straziante, mortale, innaturale, e totalmente disarmante per la vita quotidiana di una famiglia. Infatti, oltre alla tematica centrale (quella dell' elaborazione del dolore per la perdita di un figlio), vengono affrontate altre tematiche (crisi di coppia, di identita, di quotidianeità) che sono il risultato, la conseguenza, di ciò che è capitato a questa famiglia, travolgendola e stravolgendone l'esistenza. Per quanto riguarda AARON ECKHART è veramente una scoperta, nel senso che si conferma uno degli attori piu versatili del panorama internazionale; se bene non molto celebre ( tra i profani almeno) è considerato una ""giovane"" promessa del cinema, anche se ha già ricoperto ruoli magistrali, accostandosi ad attori del calibro di Nicole Kidman, Catherine Zeta Jones, Heath Ledger ecc... Che dire poi di DIANE WIEST non c'è bisogno di sprecare parole; come si dice: Un Nome Una Garanzia, è una delle attrici ( come Meryl Streep, Helen Mirren, Glenn Close) che costituiscono la colonna portante di quella straordinaria arte che è la cinematografia.!!!
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