15.7.13

corsi e ricorsi della storia , ritorno delle dittature di destra o semplici rigurgiti ?

inizialmente  non avevo voglia  di scrivere  questo  post d'oggi izialmente  non avevo voglia  di scrivere  questo  post d'oggi e lasciare  solo uno sfogo  sulla mia bacheca di fb ( a cui  ho  aggiunto  dei collegamenti ipertestuali



dopo il caso della ragazza di Sassari   (  ne  parlato precedentemente  qui  sul blog  )  che scrive in un tema in classe gli ebrei son o una razza inferiore e la sua bocciatura per il 5 in condotta e denunciata perchè insulta la prof che le spiegava che le fonti erano sbagliate accusandola di essere comunista di ... che difende gli ebrei

è il caso di adesso  c'è un altro imbecille a in lombardia ( vedere news sotto ) l'ideologia malata sta ritornando dalle fogne cosa aspettiamo ad opporci e a chiedere che sia applicati il decreto scelba 1952 e quello mancino ? o i gruppi antifascisti scendano in piazza ?






Non  che  abbia cambiato  tutto  d'un tratto opinione  sul fascismo  e  neonazismo o  sia  caduto ( a volte  succede  ) fra  gli indifferenti  , ma  per  evitare di scrivere  le  solite  banalità e scendere  al loro livello Ma  poi : 1) il commento  dell'amico  \  compagno di strada   Matteo Tassinari  : << non basta, bisogna farci un pezzo qui, riferendomi al dottore >> ., 2) le  inchieste  di repubblica   destra in italia  e  in europa 

il  capitolo   4   dell'inchiesta  italiana  la   di repubblica   e in particolare   capitolo 9   che  trovate  sotto 








mi  hanno  fatto riflettere  non si tratta  solo  di ritorno   di nostalgici o delle  vecchi ideologie  , ma  di qualcosa  di più pericolo   .Infatti   la  nuova destra  o fascisti del  3 millennio pescano  fra i delusi dalla politica  tradizionale  alle paure  della  gente   verso il diverso,il signoraggio, la  globalizzazione  neoliberista  ,  ecc insomma  parlano  alla pancia della  gente   mescolando  il vecchio ( la  vecchia  ideologia  fascista  e nazista  , e nazionalista   ed  il nuovo   facendo leva  anche  nelle curve dello stadio 



Ma  soprattutto perchè  la  news    riportata  sotto   dimostra   il salto  di qualità nel fare proselitismo  indiretto non s'era  , almeno da  quel che ricordo  , visto la mia  giovane  età  a una  tale sfacciatagine  a  voi  ogni ulteriore  commento  alla  news  riporta   dall'edizione Milanese  di repubblica  del 13 luglio 2013






l'ambulatorio del medico neonazista  con il busto di Hitler e i libri antisemiti


Gian antonio Valli, medico di base a Cuveglio, nel Varesotto, riceve i pazienti fra testi a articoli contro il 'flagello delle immigrazioni' e le 'lobby giudaiche'. E le riviste con i suoi articoli che negano l'Olocausto

dal nostro inviato PAOLO BERIZZI






CUVEGLIO (Varese) - Diceva Ippocrate che «è dovere del medico analizzare attentamente le cose sgradevoli e avere a che fare con le cose ripugnanti». E fin qui ci siamo. Ma può un medico di base (o di famiglia), e cioè l’ufficiale sanitario di primo livello del Servizio sanitario nazionale, andare fiero del suo busto di Hitler e sottoporre i pazienti in ambulatorio alla visione di testi e articoli contro il «flagello delle immigrazioni», le «invasioni terzomondiali», il «mondialismo capitanato dalle lobby giudaiche», e ancora scritti su Benito Mussolini e i pilastri del nazionalsocialismo hitleriano? Il tutto condito da periodici (con i quali collabora) che irridono o smentiscono l’Olocausto. Benvenuti nello studio del dottor Gianantonio Valli, medico chirurgo di Cuveglio, 3.400 anime nella varesotta Valcuvia.


Per i cuvegliesi, Valli, 64 anni, origini valtellinesi, è il camice bianco “di fiducia”- termine con il quale si indica il medico di medicina generale che, per conto della sanità pubblica garantita dallo Stato, presta il primo livello di assistenza sul territorio. Per i camerati nazionalsocialisti e antisemiti Valli è invece e prima di tutto una camicia nera, e molto di più: è un autore (e pensatore) di riferimento. Uno degli ideologi, come ama definirsi lui, più prolifici nell’ambito della polemistica antisemita. Titoli di alcuni volumi al suo attivo: Colori e immagini del nazionalsocialismo, Holocaustica
religio, La razza nel nazionalsocialismo, Note sui campi di sterminio, L’ambigua evidenza, l’identità ebraica tra razza e nazione, Invasione - giudaismo e immigrazione.
Quando non è alle prese con visite, diagnosi e ricette, Valli dedica il suo tempo alla diffusione delle sue idee razziste e revisioniste. Collabora, fra le altre, con l’associazione Thule Italia e Olodogma (una biblioteca di testi revisionisti sulla 'Menzogna di Auschwitz'), scrive saggi e partecipa a convegni. Nell’estate 2012 è protagonista di un’aspra polemica con Stefano Gatti (rappresentante del Centro di documentazione ebraica contemporanea), polemica nata in seguito all’intervento dello stesso Valli a una manifestazione (14 luglio) in largo Cairoli a Milano in solidarietà con il popolo siriano. «Un comizio neonazista», scrisse Gatti su romaebraica.it. «Sono stato in Siria con la delegazione del governo italiano», raccontò al microfono Valli snocciolando le sue tesi contro il mondialismo e il potere politico-finanziario giudaico.
A chi lo accusa di essere nazista, offre una risposta che richiede come minimo una poltrona: «Sono compiutamente fascista, ovvero nazionalsocialista. Mi riconosco nel solco del realismo pagano (visione del mondo elleno-romana, machiavellico-vichiana, nietzscheana e infine compiutamente fascista)... e sono in radicale opposizione a ogni allucinazione filosofico-religiosa giudaica e giudaicodiscesa...». Questo è il Valli studioso. Poi c’è il dottor Valli, il medico. Come tutti i medici di famiglia riceve cinque giorni la settimana. Milletrecento pazienti in carico. Due locali in via Vidoletti, nel centro di Cuveglio. Ma il luogo di lavoro di Valli non è anonimo. Riflette le idee del medico.
E’ tutto lì, in bella mostra, incorniciato in sala d’aspetto e in sala visite. Il programma del Fronte nazionale di Franco Freda (movimento politico sciolto nel 2000 per decreto del ministero dell’Interno i cui componenti furono arrestati e condannati per ricostituzione del partito fascista e incitamento all'odio e alla discriminazione razziale); una collezione di articoli contro le invasioni degli immigrati che mettono a rischio la «razza europea»; un poster del Pd di Ravenna con «quattro negri» - sempre parole di Valli - e la scritta “l’Italia siamo noi”; una medaglia d’argento per la commemorazione di un combattente repubblichino di Cuveglio.
In sala d’aspetto, una bella pila di riviste “d’area” nazionalsocialista sono “a disposizione” dei pazienti malati. Alcune: Thoule Italia, un’associazione revisionista che diffonde «idee scomode»; Olodogma, «biblioteca di testi revisionisti sulla 'Menzogna di Auschwitz'» dove trovano spazio pagine tipo “Auschwitz spa, industria dell’Olocausto dal 1945” corredata dalla foto di una nave rovesciata su un fianco e la scritta “affondata”.
E poi i busti: alcuni pazienti giurano che Valli ha sempre fatto bella mostra di quello di Mussolini, lui nega e dice che «ho solo quello di Hitler e adesso l’ho messo al piano sopra, in biblioteca». Che cosa tutto questo ci azzecchi con la medicina generale e con il Servizio sanitario nazionale è ancora da scoprire. Qualcuno si è lamentato per gli arredi dello studio del medico antisemita e per la sfacciata ostentazione delle sue idee razziste e xenofobe. Gennaro Gatto, Osservatorio democratico sulle Nuove destre di Varese, ha segnalato il caso.
Lui, Valli, non sembra preoccupato. «Non mi sono mai nascosto, ho le mie idee». Uno abituato a risultare “scomodo”. Prima ancora dello scambio di accuse con Stefano Gatti (Centro di documentazione ebraica contemporanea), le cronache locali lo avevano visto contrapporsi a Romeo Ciglia, ex sindaco di Cuveglio. Anche qui tutto era partito dall’esuberanza cameratesca di Valli. Forse aveva ragione Ippocrate: «E’ dovere del medico analizzare attentamente le cose sgradevoli e avere a che fare con le cose ripugnanti».



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