LA STORIA Ringo Starr e George Harrison ispirati dal sole gallureseQuando Porto Cervo fece da Musa ai Beatles


unione  sarda  del  4\7\2013
Dal nostro inviato
Augusto Ditel
PORTO CERVO «Agghjiu bìtu Coca Cola, l'agghjiu bìta calda calda; prima era Monti di Mola, abàli è Costa Smeralda (ho bevuto Coca Cola, l'ho bevuta calda calda, prima era Monti di Mola, adesso è Costa Smeralda).
Il giro armonico della Corsicana , un delicato canto popolare gallurese, accompagnano la strofa dedicata a Porto Cervo, la ex Monti di Mola. Siamo negli anni '60, quelli mitici. Attorno al 1968, quando ormai la creatura del principe Aga Khan aveva già… compiuto cinque anni. Nel novembre di quell'anno, un novembraccio, Ringo Starr aveva deciso: «Basta, mollo tutto. Lascio i Beatles». Il batterista del quartetto di Liverpool che avrebbe rivoluzionato il mondo della musica moderna era molto stanco, depresso, demotivato. Di soldini, ne aveva già fatti un po', e la proliferazione dei diritti d'autore avrebbe fatto il resto negli anni a venire. Non importava se il disco White Album andava completato. Solo una vacanza, un'overdose di relax, in un luogo incantato e isolato avrebbe potuto compiere il miracolo.
RELAX Raccontano che Ringo girellasse per Porto Cervo senza una mèta precisa. Ogni tanto faceva qualche puntatina ad Arzachena, un salto a Cannigione. Qui, l'incontro con un pescatore sui sessanta, volto abbronzato e solcato da rughe profonde così. Il lupo di mare non sapeva l'inglese, ma sapeva farsi capire. Gli parlò dei polpi. Della loro vita. Della spiccata abilità nel nascondersi tra gli scogli. Dell'inchiostro neropece che spargono contro il nemico per sfuggire alla cattura. Della doppia fila di tentacoli che, per esempio, li distingue dai moscardini (che ne hanno solo una). Rapito da questi racconti, Ringo Starr non solo si riprese dalla depressione, ma trovò facilmente l'ispirazione per comporreOctopus's Garden (Il Giardino del Polpo), uno dei brani di Abbey Road , tra i più celebri album dei Beatles.
HARRISON Altro anno, altra ispirazione. Siamo nel giugno del 1969, e questa volta il protagonista è George Harrison, il chitarrista del gruppo, il genio che ha firmato insieme con Paul Mac Cartney la maggior parte dei successi degli "Scarafaggi". Accompagnato dalla moglie Pattie Boyd, Harrison s'imbarcò su un Fokker dell'Alisarda (l'attuale Meridiana) e atterrò all'aeroporto Venafiorita di Olbia. Era il primo giugno, e la coppia rimase in Gallura fino al 23 per una vacanza - come dichiarò lo stesso baronetto in un'intervista alla Bbc - «indimenticabile, soprattutto per il colore del sole». Non a caso proprio il sole della Costa Smeralda gli diede la possibilità di comporre la splendida Here comes the sun , un'altra perla di Abbey Road.
LA PRINCIPESSA Di aneddoti come questi ce ne sarebbero molti altri, e per esempio un giovane giornalista gallurese, Guido Piga, nel suo libro La Principessa (cioè la Costa Smeralda), giunto alla seconda edizione, ne racconta a iosa grazie a una ricerca rigorosa che gli ha consentito di pubblicare gli atti di vendita dell'attuale Costa Smeralda. Erano i tempi in cui la famiglia Ghilardi (successivamente vittima dell'Anonima Sequestri) vendette 300 ettari (una parte della loro immensa proprietà) a quel giovane arabo capo di 15 milioni di ismailiti, e passò alla storia per una fase della trattativa con gli uomini del principe, pronti ad acquistare quella fetta di Gallura per un miliardo di lire. «Un miliardo? - protestò il vecchio Ghilardi - Non voglio miliardi, ma milioni. E un posto di custode per mio figlio». Molti pensano sia una leggenda, e invece anche questo episodio fa parte della piccola grande storia di un paradiso che oggi fa fatica a riconoscersi in questi ricordi.
IL PARADISO Di questo paradiso della Sardegna nord orientale, Karim Aga Khan è stato l'inventore, ma chi ha vissuto quegli anni fa fatica a riconoscersi nella Costa Smeralda di oggi, dopo i passaggi di proprietà che ne hanno accompagnato la storia in mezzo secolo di vita. Oggi comanda l'Emiro, quello del Qatar che solo pochi giorni fa ha abdicato a uno dei suoi figli, poco più che trentenne. Oggi, al Molo Vecchio, ci sono 24 boutique extralusso che espongono gioielli e benirifugio sotto l'insegna di Harrods, magazzino di casa. Nel 1983, l'amministrazione comunale guidata da Tino Demuro (giovane Dc progressista) disse no a un maxi programma di investimento (12 milioni di metri cubi, poi scesi a sei) chiamato Master Plan, che negli anni portò il principe ad abbandonare il campo per tenere per sé il prestigioso Yacht Club, villa Cerbiatta (la sua residenza di Porto Cervo) e Meridiana, la compagnia aerea messa su per consentire ai frequentatori della Costa Smeralda di raggiungere l'isola. Oggi, i metri cubi in ballo sono 500mila o giù di lì, ma le intenzioni edificatorie del Qatar debbono fare i conti con la programmazione urbanistica della Sardegna che esclude la costruzione anche di una sola cuccia per cani.
E oggi Ringo Starr e George Harrison non vengono più qui a fare le vacanze.

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