12.11.21

La storia della bambina nata in Ucraina dopo una maternità surrogata e abbandonata dai genitori italiani per poi essere adottata

DI COSA STIAMO PARLANDO

a bambina di 15 mesi abbandonata in Ucraina da una coppia italiana che l'ha avuta grazie alla maternità surrogata sta bene ed è arrivata a Roma grazie alla Croce Rossa italiana e alla Polizia di Stato. Salopette, maglietta bianca e una valigia rossa coi suoi giocattoli, la bambina è sbarcata a Fiumicino insieme alla pediatra Carolina Casini. "La piccola ha dormito per due ore e mezza, tutta la durata del viaggio, in braccio a me. Aveva un buon profumo. Per come si era presentata la missione avevamo paura di trovare una piccola mal tenuta, non ben nutrita e deprivata affettivamente, ma non è stato così: è allegra e interagisce positivamente con gli adulti. La tata ucraina che se ne è presa cura fino a ieri era invece disperata".  
per chi volesse ulteriori dettagli di questa storia lunga, complessa, dura ma, ce lo auguriamo, a lieto fine li trovi qui


Dietro questo video silenziato appositamente


questa foto e c’è come fa notare

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 5 persone e persone in piedi

una storia toccante e straziante.
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Puntuale come le zanzare a luglio, Giorgia Meloni non ha trovato di meglio da fare che sciacallare su questa storia per la sua battaglia alla maternità surrogata. Che è a prescindere indipendentemente   dall'essere  pro   o contro     un tema complesso, delicato, e che tutto merita meno di essere banalizzato con questa falciloneria populista. Come se la storia intima e individuale di una coppia potesse essere usata come la mannaia contro quello che chiama  da  alcuni  demagogicamente “utero in affitto”. Giù le


mani da questa bambina. Il problema di questa bambina non è (  o non   solo  ) la maternità surrogata ma la mancanza di amore. Poi parliamo di tutto il resto.  In molti si chiederanno  : perché abbandonarla? La verità è che non lo sappiamo. Non lo sappiamo dal punto di vista della cronaca perché la storia è, giustamente, coperta da una certa privacy anche per il bene della bimba.
Ma    soprattutto non lo sappiamo  perché certe dinamiche della psiche umana sono complesse, vogliono una conoscenza approfondita che a volte richiede anni. Ed è il motivo per cui è doppiamente becero che politici pagati per occuparsi dei problemi della collettività speculino  su  un caso di cronaca senza sapere nulla per la loro propaganda politica permanente. Come se un caso singolo potesse spiegare un intero sistema, che pure ha al suo interno contraddizioni e storture. Non so a voi, a me questo modo di intendere la politica fa semplicemente schifo.
Soprattutto perchè non è la prima volta che la pratica della maternità surrogata, proibita in molti Paesi europei come l'Italia e la Francia, produce situazioni aberranti in Ucraina, che negli anni è diventata la destinazione europea più frequentata per il turismo riproduttivo grazie ai suoi prezzi competitivi rispetto agli Stati Uniti. Si ricorda il caso di Bridget, una bimba nata con un handicap lasciata in ospedale, proprio in Ucraina, dalla coppia committente americana e ora relegata in un orfanotrofio. E si ricordano pure gli oltre 60 neonati "parcheggiati" in un hotel di Kiev dal centro di fecondazione assistita BioTexCom durante il lockdown della primavera 2020, accuditi da puericultrici in attesa dello sblocco dei voli internazionali che consentisse alle coppie committenti di ritirare i loro bebè.
Non a caso anche in Italia esistono diverse proposte di legge che intendono trasformare il ricorso alla gravidanza per altri in un reato internazionalmente perseguibile, come accade con il turismo sessuale.

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