6.11.21

Mai giudicare il libro dalla copertina ovvero occhio a non partire prevenuti

a volte nella vita ( reale  e virtuale ) capitano    figure  di 💩o dei  fraintendimenti  simili a quella del video  riportato sotto . Ecco cosa è successo  tempo fa . 
N.b 
 il Dialogo tra me   e la mia  amica  barista  è vero anche se pur rielaborato  e quindi un eventuale riferimento a  : persone e luoghi è  da intendersi puramente  casuale



Ero in un bar   e  una  dei baristi    che  poi  ho scoperto  essere    fra i follower    cioè  segue  i miei nostri  post    della  nostra  appendice  Facebook  mi  ha  detto  : ho letto   il post     che  ha  condiviso  ( lo trovate  qui  )     ed  ha  espresso il  suo    <<   Echissenefrega. Perché puntualizzare la sessualità dei calciatori?!  >> Io  dopo un attimo  di titubanza   gli  ho  detto che  non  aveva  tutti i  torti  , ma  il  fatto    cher   tale puntualizzazione   e     il  coming  out  ed  quindi  il   parlare d'omossesualità  serve    per  il fatto   che  nello sport ed avere comportamenti omosex per gli sportivi viene ancora considerato disdicevole  >>  lei basita     con un aria  interrogativa  ,  mentre   sulla  porta  s'accendeva    la  sua  "paglia "  << da chi? Da Pillon?. 
<<  Esatto     >> ---  gli riposto   con un  sorriso  ----     << ma  purtroppo    non solo ma anche dai suoi seguaci e da parte dell'opinione pubblica   che  generale che confonde coming out con esibizione >> . Lei   con un appiglio     da  suora  <<   talvolta  senza    togliere  al  tuo essere   omossessuale    lo è
>>  Certo   ma da li a giudicare uno che sceglie di fare coming out  perchè   non ce la  fa    come dice  questa  lettera       che  riporto  sotto     presa  dal  quotidiano   www.unionesarda.it 

Cara Unione,
sono una cittadina italiana di 37 anni che lavora e paga un mutuo come la maggior parte delle persone, ma che si sente una cittadina di ‘serie B’.
Sono unita civilmente con un'altra donna con cui ho una relazione da 15 anni e abbiamo una vita normale, seppur agli occhi dello stato non siamo come tutti gli altri. Innanzitutto perché anche se l'unione civile di fatto ha quasi tutti i diritti e i doveri di un matrimonio, non è un matrimonio.
Certo, sono felice di avere dei diritti, ma mi sento sempre sotto un gradino rispetto ai cittadini ‘normali’, perché in teoria non posso chiamare mia moglie ‘moglie’, ma dovrei dire "la mia civilmente unita". Per ricordarmi sempre che per lo stato non siamo una vera famiglia.
Quando vado in giro ormai sono abituata da anni a non dare la mano o a baciarmi, perché rischierei guardi indiscreti o peggio. Ancora più difficile la situazione per le persone transessuali o ‘non binarie’ che hanno spesso gli sguardi di molti addosso.
Notizia dell'altro giorno è l'esultanza sfrenata per l'affossamento al Senato del ddl Zan. Non mi ha fatto tanto male la legge non passata, perché ci sono abituata ormai, ma la gioia nei volti dei politici nel negare una tutela alle minoranze.
Sono stufa di essere una cittadina di ‘serie B’, e rivendico il mio diritto di essere chi voglio e di amare chi voglio.
E lo stato ci deve tutelare perché noi siamo stanchi di aver paura e non ci nasconderemo mai più.
                               Marina Bonzanini – Cittadin* di serie B

cioè considerarlo solo ed esclusivamente come esibizionista senza distinguere il perchè sceglie di renderlo pubblico non è bello e corretto ed alimenta pregiudizi . Ma soprattutto s'ignora << quante lacrime per un amore \Che poi in fondo colpe non ne ha >> e poi : << Nessuno merita Di odiarsi perché non si accetta \Il mondo pensa che è diversa\ Un solo bacio e si imbarazza\ E poi condanna una carezza Perché crede malattia\ Una sporca fantasia >> ( da l'amore merita di Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa ). 
Stralunata  mentre  continuava    a  fumare  la  sua  sigaretta   mi  chiede  perplessa  <<    Ma come tu che sei contro i gay pride e le giornate celebrative  adesso gli esalti  ? >>

Ma  come     tu  che  sei  contro i  gay pride  e  le   giornate  celebrative   ed  addirittura   quando     ti  dissi che  ****   secondo  me  è   gay   tu  risposi  con una   frase  omofoba  o quantomeno  molto  vicino : <<  ....basta  che  no m'inculi >> o avevi scritto su Fb  ,  poi  vista la la  mala  parata   l'hai  rimosso    ,  si soffre   meno ad  essere gay  che avere  le  emorroidi o qualcosa di  simile . adesso  esalti    chi   si mette  in mostra    facendo    Outing  dichiarando  a  urbis  ed  orbis     che  è  gay . 

Non sto esaltando  nessuno sto  solo semplicemente   riportando  un fatto  e  dandone  un mio pare  \  interpretazione  . 
Chiariamo  un punto  , dipende   da  cosa  intendi  per  contro   se  intendi  oppositore  in questo caso non lo sono , se  invece  intendi   critico    certo  lo sono  perchè  certi aspetti  che degenerano  in puro esibizionismo  ed offese  gratuite    . E poi  il  gay  pride   non è  solo esibizione  ma   vista  la  sua origine  ed  rivendicazione  contro le  discriminazioni  come dimostra  l'origine   del gaypride  . Se  t'interessa   sua  origine    trovi  qui     e  nei  rispettivi  collegamenti  ipertestuali  (   le  frasi  in  carattere  azzurro  https://it.wikipedia.org/wiki/Parata_del_Pride .  .... 

 <<  Ok  andrò  a  vederlo appena   ho  un  po' doi tempo . Ma   allora   .....  >>   stavo arrivandoci  .
  Ero  "  giovane " e quindi : ancora  con pregiudizi    dal  punto  di vista  e  tico   e sessuale     cioè giudicavo "  il libro dalla copertina "  ma  soprattutto  non conoscevo  il  nè     gli eventi  di  stonewall nè il movimento lbgtq. Solo  , poi   quando  studiavo e frequentavo  l'università   nei momenti  di " libera  uscita  "   frequentai  un circolo privato      era  un  locale  culturale  alternativo il  deragliare  mi  pare  si chiamasse   e  se  non ricordo  male    era     fosse  un  circolo   Arci    che  aveva , ma  questo  lo  scopri    successivamente  , una sezione   Arcvi Gay  e  Arci lesbica   e  vennero meno  (  ancora  se  ogni tanto  c'è qualche  traccia   visto  l'ambiente  " conservatore   ed ideologico  da  guerra   fredda  in cui mi sono formato ) che dell’omosessualità stigmatizzano soprattutto la visibilità. È la cosiddetta “ostentazione”, il luogo comune del gay esibizionista . E poi  a  volte  , mi capita anche     ora  ,   dimenticando  che  anche  con l'ironia  si  scade  nella  derisione    della  diversità  d'individuo e  nell'insulto e  nella discriminazione  [ vedere  video riportato ad  inizio post ] .

Intanto  mentre  la  sigaretta    stava  consumandosi io  squadrandola  ( ovviamente  insenso  benevolo )  le   risposi     << Veramente    si dice   Coming Out , Outing   è un altra  cosa  >>
Lei  Basita    con uno squardo  interrogativo     <<  mi  chiede   Che differenza fa ?  >>

  Vedi  cara  ***** Hanno   una  diversa  definizione  ed  un  diverso  uso


da https://www.stonewall.it/2016/07/outing-coming-out-differenza/

Definizione
Quando una persona omosessuale rivela la propria omosessualità a familiari, amici, colleghi di lavoro, si dice, utilizzando un verbo inglese, che fa coming out. Si tratta dell’abbreviazione della frase idiomatica coming out of the closet, letteralmente uscire dall’armadio, quindi uscire allo scoperto. In senso più allargato il coming out rappresenta il percorso che una persona compie per prendere coscienza della propria omosessualità, accettarla, iniziare a vivere delle relazioni sentimentali e dichiararsi all’esterno.
Diverso è l’outing, espressione che indica la rivelazione dell’omosessualità di qualcuno da parte di qualcun’altro, senza il consenso della persona interessata. Il movimento di liberazione omosessuale ha utilizzato a volte l’outing come pratica politica per rivelare l’omosessualità di esponenti pubblici (politici, rappresentanti delle Chiese, giornalisti) che sostengono posizioni omofobe.
Uso del termine
Tra i due termini esiste nell’uso molta confusione. La stampa usa continuamente il termine outing per dire di una persona che ha detto di essere omosessuale (“Ha fatto outing”). Il termine corretto sarebbe invece coming out.
La questione del coming out è inoltre rappresentata negativamente da una parte dell’opinione pubblica, che propugna la filosofia del “Don’t ask, don’t tell” (non chiedere, non dire): negli Stati Uniti, è stata questa a lungo la politica in campo militare, il divieto per le persone omosessuali o bisessuali che prestavano servizio nell’esercito di dichiarare o rivelare in alcun modo le proprie inclinazioni.

Lei  quasi  perplessa   ma  riconoscendo  che  doveva  fidarsi di uno  che   ne  sapesse più   rispose   <<  capisco  >>. 
Infatti  lessi    dal suo viso    che  avrebbe   voluto   continuare la  chiacchierata  , ma la  pausa  sigaretta  era  finita  ed   entrambi  dovevamo riprendere  la  nostra  attività   io fare   la spesa  a mia  madre    ed  lei   andare  al bancone 

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