premetto che non ho mai ne visto tale serie ne mi piace granché come attrice e non sono d'accordo , ma la rispetto della sua scelta di aver ricorso per le sue due
gemelle and una madre surrogata ma mi è piaciuta tale risposta che ha dato all start system di Hollywood e non solo Dopo questa premessa veniamo alla notizia .
Critiche sessiste a revival Sex and the city, Sarah Jessica Parker: “A un uomo non sarebbe successo”
L’hanno accusata di essere “troppo vecchia” per quel ruolo. E fin qui passi . Ma Le hanno fatto notare (e pesare) le rughe, i capelli bianchi, i suoi 56 anni, come se invecchiare per una donna - e farlo naturalmente - fosse un torto, qualcosa di cui vergognarsi. Lei, Sarah Jessica Parker, che sta per tornare nei panni di Carrie Bradshaw nel reboot di “Sex and the city”, ha dato una di quelle risposte che dovrebbero essere diffuse a social unificati. e che i nostri vecchi tromboni e retrogradi dovrebbero leggersi prima di aprire bocca o rendere pubblici certi comunicati stampa
“Ci sono così tante chiacchiere misogine intorno a noi, e pensare che su un uomo non sarebbero mai state fatte. Andy Cohen ha una testa piena di capelli grigi ed è squisito. Perché va bene per lui? Non so cosa dirvi gente! Sui social tutti hanno qualcosa da dire: ‘Ha troppe rughe, non ha abbastanza rughe'. Sembra quasi che le persone non vogliano vederci a nostro agio con la nostra età, quasi come se si divertissero a essere addolorati per quello che siamo oggi. E questo riguarda sia se scegliamo di invecchiare naturalmente e di non sembrare perfette, così come di ricorrere alla chirurgia. So che aspetto ho e non ho scelta. Cosa farò al riguardo? Smetterò di invecchiare? Dovrò scomparire?".
Difficile dirlo meglio di così. Infatti o pare alle donne è assolutamente vietata, specialmente a quelle che lavorano nel mondo dello spettacolo: invecchiare. Lo sta dimostrando pienamente la polemica che riguarda Sarah Jessica Parker, iconica protagonista di Sex and the City tornata sotto i riflettori grazie al sequel che presto vedremo sugli schermi, And Just Like That. <<Se da un lato l’attrice è >> -- secondo quanto riporta la sezione lifestyle di msn.com (
qui l'articolo completo ) << osannata per il senso del fashion che ha sempre caratterizzato il suo personaggio-feticcio Carrie Bradshaw, dall’altro il suo corpo naturalmente cambiato (sono passati 20 anni dalla serie) è oggetto di costante scrutinio e impietosi commenti da quando sono trapelate le prime immagini del set. Perché? >>
Perché, udite udite, Sarah ha le rughe. "Troppo vecchia", "un frutto avvizzito", "pelle flaccida": la scure del giudizio mediatico e social si abbatte più potente che mai sulle donne che iniziano a mostrare i segni del tempo ma si ‘ostinano’ a non volersi fare da parte (magari prendendo in mano i ferri e la calza?) o non voler ricorre alla chirurgia estetica ed al lifting . “Sembra che le persone non vogliano vederci a posto con noi stesse, preferiscono che soffriamo un po’ per quello che siamo oggi, sia che decidiamo di invecchiare in maniera naturale o che proviamo a fare qualcosa per sentirci meglio” ha commentato l’attrice a Vogue che le dedica la cover del numero di dicembre. “So come sono. Non ho scelta. Cosa ci posso fare? Smettere di invecchiare? Scomparire?”. Scomparire, sì, è proprio questo che succede alle donne dello star system dopo gli ‘anta’. Lo scorso anno uno studio condotto dal Geena Davies Institute, (fondato dall'attrice per studiare i temi legati al genere e alle disparità nei media) ha rilevato come le attrici superati i 50 anni smettano di essere le protagoniste di film o serie televisive. Le donne che hanno superato quella soglia di età ricoprono solo ruoli marginali, spesso limitati al personaggio anziano, debole, che sta a casa, sciatto. Salvo rare eccezioni, come il bellissimo film cult del 2020 ,
Elegia americana (Hillbilly Elegy) diretto da Ron Howard e interpretato da Amy Adams e Glenn Close. Sceneggiato da Vanessa Taylor, il film è l'adattamento cinematografico dell'omonimo libro di memorie del 2016 di J. D. Vance , la cinquantenne non è un personaggio che veste alla moda come Carrie Bradshaw, e sicuramente non è quello che fa sesso. “Ma io dico! I limiti non si capiscono? È terribile vedere una persona che non si accorge del tempo e di quanto sia impietoso”. “A un certo punto ci si dovrebbe ritirare dalle scene”. “Sembra una strega”. Sono altri commenti che potete leggere sui nostri social relativi ai post che ritraggono Sarah Jessica Parker.Come fa notare l’attrice durante l’intervista a Vogue, il trattamento che viene riservato alle protagoniste di And Just Like That non si ritrova minimamente nelle reazioni verso gli uomini (qualcuno ha letto critiche ai capelli bianchi di Chris Noth – ovvero Mr.Big?). Come sottolinea il produttore della serie Michael Patrick King, “Puoi avere al massimo 35 anni, poi c’è solo il ritiro in Florida. Manca un intero capitolo della vita delle donne”. In sostanza le donne sono o giovani, belle, fertili, oppure anziane e fragili: ogni tentativo di far emergere la cinquanta-sessantenne cool ed emancipata finisce sommerso di “Chiacchiere misogine”, come le definisce Sarah Jessica Parker.I corpi delle donne sono eternamente oggetto di giudizio, specialmente quelli delle donne che per mestiere sono mediaticamente esposte, e questo giudizio si fa particolarmente aspro quando si parla di età (e di taglia, naturalmente). L’invecchiamento è una condizione a cui non è possibile sfuggire, eppure è più che mai avversata.Da tempo molte star (e molte donne non famose) stanno rivendicando il diritto a invecchiare come vogliono, mostrando i segni del tempo se lo desiderano – in particolare i capelli grigi, divenuti un vero e proprio simbolo di empowerment. E da tempo il mondo della moda e del beauty stanno facendo passi in avanti nel combattere l’ageism, ovvero la discriminazione sulla base dell’età, ingaggiando sempre più testimonial e modelle ‘perennials’. Ma la strada da fare è ancora lunga, e lo dimostrano i commenti alle protagoniste di And Just Like That. Forse sarà proprio in questo il valore ‘sociale’ del sequel di Sex and the City: mostrare delle ultra-cinquantenni che si ‘prendono’ la città di New York, se la godono e se la vivono nonostante il superamento della soglia di età socialmente accettata. Donne che si prendono uno spazio che ancora non è loro concesso, ma che, tra body positivity, nuova consapevolezza, canoni e gi stereotipi classici vengono abbattuti, presto sarà anche loro, a prescindere dall’età e da come decidono di mostrarla.
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