indipendentemente da essere laici , credenti , atei , confessionali ( miscredenti come dicevano le mie nonne ) ai cattolici ( ma non solo visto che in italia del nord ovest esiste una forte minoranza valdese ) dobbiamo molto a loro .
Como è sempre stata una città accogliente ma la scomparsa di Don Roberto ( vedere video ) ha aperto una lunga riflessione su come il povero e gli ultimi siano nostri fratelli". Parla chiaro Luigi Nessi, volontario, da anni in prima linea in carcere e nell'aiuto verso i più bisognosi. Nessi conosceva Malgesini da tanto tempo e insieme a lui andava a distribuire le colazioni tutte le mattine davanti alla chiesa di San Rocco, la parrocchia di don Roberto. "Oggi quella macchina non si è fermata" racconta Luisa, ostetrica in pensione da anni volontaria al fianco del don nella distribuzione di colazioni. "I volontari continuano il loro lavoro nonostante la figura fisica di Roberto non ci sia più". Ma a Como non c'era solo Don Roberto a fare un lavoro di accoglienza. Da anni la parrocchia di San Martino, guidata da Don giusto della Valle, si occupa di integrazione attraverso progetti educativi mirati per i migranti e gli ex detenuti. "Lo stile di Don Roberto è un'ispirazione perché era uno stile gentile e sempre disponibile per tutti noi che facciamo accoglienza - spiega Giusto - un modo e l'opportunità che ci sfida tutti i giorni".
Ovviamente questo non vuole dire assistenzialismo anche se il rischio c'è che si possa trasformarsi in esso . Ma sia che sia fatto in maniera laica ( come la storia che riporto sotto ) sia in maniera confessionale o semi confessionale come il caso sopra riportato , esso ti arricchisce e arricchisce se fatto bene chi lo riceve come la storia che riporto sotto . Infatti L’esperienza di Assia ha fatto da apripista al progetto “adotta uno scolaro” nella Provincia di Rovigo. Insegnanti in pensione aiutano bambini o ragazzi in difficoltà gratuitamente.
La bambina che non doveva andare lontano ha girato il mondo, macinato chilometri, visto, assorbito, imparato. Poi è tornata a casa. Il primo giorno in cattedra, davanti a quegli occhietti che la fissavano, ha pianto di gioia. Dietro ogni studente non vede problemi, ma infinite possibilità.
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