22.11.21

care femministe non celebrate il 25 novembre solo con le panchine rosa altrimenti anche tale giornata finirà per diventare come giornate rompi quelle del 27 gennaio e del 10 febbraio

Anche quest’anno, il 25 novembre, le scarpe e le panchine rosse ci inviteranno a ricordare che la sfida di oggi è un sentire comune, di una “femminilità” non di genere ma di valori come condivisione, empatia, cura. È la storia delle donne. Per un incontro fatto di rispetto e una domanda d’amore che non può tollerare sopruso e violenza. Un dovere morale, umano e di civiltà da promuovere insieme, uomini e donne. Senza omertà e indifferenza. Ogni giorno .   Ma  basta  con articoli    come ad  esempio    questo     qua  sotto preso a caso  cercando    su google    come ispirazione   la parola  femminicidio    

 

Mancano pochi giorni al 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E l'Italia arriverà con un bilancio pesantissimo: nel 2021 si conta un femminicidio ogni tre giorni. L’ultimo in ordine di tempo è quello avvenuto a Sassuolo, nel modenese, dove un uomo ha ucciso a coltellate la compagna, i figli di 2 e 5 anni e la suocera, prima di togliersi la vita con la stessa arma. È successo mercoledì pomeriggio: Elisa Mulas era tornata a casa della madre per allontanarsi dal compagno violento, Nabil Dahari, tunisino di 38 anni. Lui non accettava la fine della relazione e aveva già minacciato di morte la donna. 

                         da   https://www.ilmessaggero.it/italia   di Giovedì 18 Novembre 2021, 11:34

Ed come al solito l'articolo prima citato è correlato dalla solita ormai classica sono dal Era il 2009 quando Elina Chauvet utilizzò trentatré paia di scarpe rosse in un’installazione artistica (Zapatos rojos) davanti al consolato messicano di El Paso, in Texas, per ricordare le centinaia di donne rapite, stuprate, mutilate e uccise nella città di Juarez. immagine di Una panchina rossa


Certo     sarà pure    un simbolo  come   dice  


[...] 
Rosso, colore dai tanti significati. Per i cinesi rappresenta fortuna e felicità, per gli indiani protezione, fertilità, purezza. In Sud Africa è associato al lutto. Percepito come simbolo di indipendenza e emancipazione o di forte identità, il rosso, in Occidente, significa energia, amore, passione e seduzione, feste natalizie.
Le scarpe rosse, come il colore del sangue, sono il simbolo, per tutto il mondo, della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.
Dietro quelle scarpe, sistemate nelle strade e nelle piazze delle città, ci sono storie di paura, di solitudine e di sofferenza delle donne e disprezzo della vita da parte di mani e menti criminali di alcuni uomini. Simbolicamente, un fiume rosso è quel che resta di un numero impressionante di vite travolte dalla brutalità.
Ma le “scarpette rosse” testimoniano anche la ferma volontà di opporsi alla violenza, in qualsiasi forma e in ogni latitudine. Protagoniste, nella giornata del 25 novembre, del grido di denuncia di tutte le donne contro una delle più terribili violazioni dei diritti umani.
E sempre maggiore è il numero delle “panchine rosse” nei parchi e nelle piazze, per sensibilizzare la società ricordando il vuoto lasciato dalle vittime. Sono proprio quelle panchine ad esortare le donne ad “uscire fuori” e a chiedere aiuto senza paura e vergogna di svelare il proprio incubo.
È il monito delle istituzioni, pubbliche e private, delle scuole, della cultura e delle associazioni femminili, per diffondere un messaggio di memoria e, insieme, di coraggio e di speranza.
Il tempo presente ha una memoria che si accresce ogni giorno di una nuova violenza. Sempre più inaccettabile, feroce e inaspettata.
In Italia, ogni tre giorni una donna viene uccisa, spesso da un uomo che diceva di amarla. Quasi ad evocare ancora il delitto d’onore, abolito solo nel 1981.
È un “flagello mondiale”, un fenomeno trasversale senza distinzione di classe sociale né di livello d’istruzione. Spesso per mano di individui cosiddetti “normali”. La violenza si annida in ogni ambiente e contesto. Vissuta tra storie di sesso, droga, alcool, stupri e festini in appartamenti di lusso come nell’anonimato della “porta accanto”.

  Ma   ora   cerchiamo   qualcosa  di  nuovo per  sensibilizzare  ,  onde  evitare  che     succeda     quanto detto nel  titolo   . Infatti   Care femministe non è solo , non è con convegni ( alcuni anche interessanti come quello da me segnalato qualche post fa ) o panchine rose , o editoriali più o meno ben scritti come quello da me riporto nel post : << contro il femminicidio senza e se e senza ma >> che si combatte i femminicidio \ violenza di genere .

IL male va affrontato alla radice .
Infatti il 25 novembre non è solo una data per le donne o dedicata alle donne . ma è una data contro l'orrendo fenomeno della violenza o di genere \ femminicidio .
In tale fenomeno << La donna può essere vittima due volte: prima per mano del maltrattante, e poi nel processo. La paura di questa seconda forma di colpevolizzazione può portare le vittime a scegliere di non querelare >>( dal dataroom di Milena Gabanelli di qualche tempo fa qui se volete oi rivederlo o ve lo siete persi )
. Quindi se invece di inaugurare solo panchine rosa caltro si promuovessero è programmi o corsi in: centri d'aggregazione , parrocchie , dopo scuola o scuola , o come si sta già iniziando a fare
anche i giornali da parrucchiere come il  settimanale   Giallo ( vedere foto sotto a destra ) che ha inaugurato una nuova rubrica  ed non solo per specialisti o gente già formata come il lodevole ma troppo limitato , almeno per ora , di https://ovd.unimi.it/ si farebbe con più facilità un programma di prevenzione o sarebbe una lotta seria per arginare e contrastare tale fenomeno sempre più in aumento . Avrebbe più risultati di : mille convegni molto spesso retorici e parolai ., delle panchine rosa che vengono continuamente inaugurate tanto pe r far vedere che si fa qualcosa e non si resta insensibili davanti a tali tematiche . Sempre il continuo aumento . Infatti basta confrontare i dati degli anni passati per rendersi conto che la curva delle morti non accenna a scendere. Tra l’1 gennaio e il 7 novembre di quest’anno, in Italia sono stati registrati 247 omicidi, con 103 vittime donne. Di queste, 87 sono state uccise in ambito familiare e affettivo. Altre 60 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Emerge dal report sugli “Omicidi volontari” curato dal Servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale.Rispetto allo stesso periodo del 2020, si nota un lieve decremento (-2%) nell’andamento generale degli eventi (da 251 casi di omicidio si è passati a 247), ma le vittime di genere femminile sono aumentate da 97 a 103, facendo registrare un +6%.
Anche per quanto riguarda i delitti commessi in ambito familiare e affettivo c’è stata una leggera crescita, del 2%: si è passati da 124 a 127. Nel periodo che va dall’1 gennaio al 7 novembre 2020, le vittime di genere femminile sono state 83, mentre nello stesso periodo relativo al 2021 sono state 87, con un incremento del 5%.

 


 Lo stesso incremento è stato registrato per le donne vittime di partner o di ex compagni: passano da 57 a 60. In termini assoluti, le donne vittime di omicidi sono state 141 nel 2018, 111 nel 2019 e 116 nel 2020, ma la percentuale di vittime donne sul totale degli omicidi volontari è salita dal 35% del 2019 al 40,5% del 2020. Quest’anno, fino al 7 novembre, risulta un’ulteriore ascesa: 41,7%.

Quindi  basta   dibattiti  inutili    ,  i cui interventi  finiscono nel  vento  ma  fatti  concreti    come  ad  esempio  un  iniziativa ( immagine  a  sinistra  )   che  affronta  il problema  degli stereotipi \  luohghi comi che   sono   l'anticamera  della  violenza  del genere  \  femminicidio che   ormai sempre  più  radicati    non  solo  sui media   e  nella pubblicità ma  anche   nelle persone di sesso maschile  ma  anche in persone  , SIC  , di sesso femminile    scoperta   da poco  del comune    di Monterotondo    che  ha ripreso    \  copiato    secondo altri     la  campagna di Hella Network collettivo di professionisti\e  della comunicazione.
Con questo  è tutto .  Non so  che  altro  aggiungere    se  non ne  rilanciare  l'appello ,   fin ora  caduto  nel  vuoto  ,  fatto  sul mio  fb  , mentre il post   era  ancora  in word  progress  
ecco un estratto di un post che sto scrivendo per il blog per la giornata del 25 ( se qualcuna\o di voi ha suggerimenti ovviamente serie e non quelle dei : classici populisti #legaioli e #pillonisti ben vengano me lo può far sapere o qui nei commenti o l'email del blog redbeppe@gmail.com )





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