Partigiane: 35.000 - Patriote: 20.000 - Gruppi di difesa: 70.000 iscritte - Arrestate, torturate: 4.653 - Deportate: 2.750 - Commissarie di guerra: 512 - Medaglie d'oro: 16 - Medaglie d'argento: 17- Fucilate o cadute in combattimento: 2.900
Donne che sono state attivamente al centro degli eventi e che
la Storia , quella con la esse maiuscola, ha deciso di ignorare per troppo tempo. Eppure, se si pensa che il numero complessivo dei partigiani è valutato in circa 200.000 persone, si può vedere che le donne rappresentarono circa il 20% del movimento per la resistenza.
La politica, la guerra e le armi…cose da uomini! Così, all’indomani della Liberazione, a sfilare per le strade delle città italiane furono solo gli uomini. Le donne si limitarono a sventolare i fazzoletti tricolori e a ballare sulle note dei nuovi motivetti che arrivavano dall’America. Come se il sacrificio delle partigiane che si erano prodigate per combattere contro il fascismo e il nazismo fosse stato cancellato con un energico colpo di spugna dalla memoria pubblica e istituzionale repubblicana. La storiografia della Resistenza fu imperniata, fino alla metà degli anni ‘70, ad esaltare le imprese eroiche e gli aspetti militari della lotta partigiana, negando visibilità all’universo femminile, ugualmente coinvolto nella resistenza. A loro fu concesso uno spazio esiguo, subalterno e secondario, come se il fatto di non aver impugnato le armi avesse in qualche modo attenuato l’importanza del ruolo svolto. [continua a leggere]
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