Senza titolo 1230
Un contadino aveva una mula vecchia e testarda.
Un giorno la mula cadde in un pozzo. Il contandino cercò di tirarla fuori viva, ma fu tutto inutile. Decise, non senza dispiacere, di seppelirla là in fondo al pozzo. Con l'aiuto dei vicini cominciò a gettare terra nel pozzo. La mula, all'inizio, si innervosì: ma poi, ripensandoci bene, appena la terra le cadeva addosso cominciò a scrollarsela e a calpestarla. Con sforzo costante, più terra le gettavano e più la mula saliva. La terra, che doveva essere la sua rovina, grazie al suo impegno, divenne la sua salvezza.
Pensando alla nostra vita... spazio alle interpretazioni...
Commenti
fui tagliato un giorno e da me ne uscì la linfa;
Fui lavorato a FORMA di croce,
con il compito di sorreggere Dio;
Sentii penetrarmi dai chiodi che Gli laceravano mani e piedi
ma io non ero carne , ero solo legno;
vidi il suo sangue scorrere e sentii
i suoi gemiti, ma non soffrii perché dentro di me non avevo linfa;
poi un urlo e fu tutto finito;
Lui risorse il terzo giorno, io divenni legna da ardere;
Solo allora, mentre bruciavo, capii l'ESSENZA del suo amore e, come
incenso, volai verso di Lui
cedendo agli altri il mio caldo amore.
Il senso della mia poesia è questo. Bisogna tornare alle origini, alla foresta. per smascherare ciò che è solo simbolo, il legno. La foresta è lo stato di natura. la nostra vita ancora pura che viene tagliata da religione, politica, ideali ridotti in immagini , la FORMA, la CROCE, prive di sostanza. Gesù predica, soffre, muore, risorge per amore. Se pur fosse solo una storia, sarebbe comunque la storia di un UOMO che vive i propri valori sino alla fine e per questo è un DIO. Le fiamme non sono il giudizio, l’inferno, la paura dei preti, ma il bruciare gli abiti del perbenismo, della falsa morale, della presunzione di verità, della chiesa e dei partiti per liberare l’essenza di noi. Nessuno ci giudichi se vogliamo essere fuoco per bruciare dei nostri valori ed emanare solo il calore dell’amore. Gesù siamo noi e noi siamo AMORE.
Buona Pasqua