riflessioni sull cambio d'orario da legale a solare ed Adrian Rodriguez Cozzani Artista, artigiano e un po’ filosofo: l’ultimo costruttore di clessidre







In sottofondo 
"Un altro giorno è andato - Francesco Guccini 


Dovrei lasciare perdere  , ma non ne posso più   di  stare zitto  o mandare  a  fncl  , chji i dice  perch+ metto   la musica  nei miei  post  .Ecco la risposta  : <<. Senza la musica che lo accompagna il tempo è solo sfilza di scadenze e date entro cui vsanno pagate le bollette . >>   Frank Vincent Zappa ( 1940 –1993)

Un ultima  precisazione    primsa  d'iniziare  : il post   d'oggi  èdeliberamente  tratto ed  rielaborato   da  http://www.topolino.it/archivio-post/topo-3231/


  Adesso  andiamo ad iniziae   .

Mi piacerebbe che il tempo scorresse lento come la polvere nella clessidra - che poi è sempre lo stesso tempo ma lì, osservandolo, sembra andare alla velocità giusta, nella clessidra il tempo sembra prendersi... il giusto tempo  - e invece, siamo già incredibilmente arrivati al "cambio dell'ora": il 29 ottobre infatti si torna a quella solare e se fossimo animaletti ci meriteremmo tutti di andare in letargo e risvegliarci a  primavera

Invece, è solo un bel sogno  ! Però, pensate, come sarebbe diverso se potessimo fermare il tempo come facciamo quando stoppiamo la sabbia nella clessidra: magari come  quelle create da   di  Adrian Rodriguez Cozzani,  (  vedere il video  e  l'url   sotto    riortastro )  io per esempio, in questo momento vorrei congelare gli attimi per godermi con l'attenzione e l'intensità che si merita la lettura, anzi la rilettura   delle fantastiche alcune solo per i disegni della colana le storie di Sergio bonelli editore Poi cercherei anche di far ruotare vorticosamente la mia clessidra personale all'indietro, per tornare al momento anecedente    ad alcune mie azioni  sconsiderarte  Ricordo i  racconti    dei nonni  niti a quelli   dei genitori   - erano densi di emozioni e mi è davvero spiaciuto di non essere stata lì con loro .....








La notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre ricordate di portare le lancette dell'orolagio indietro di un'ora !




da la  stampa  del 30\9\2017 
Artista, artigiano e un po’ filosofo: l’ultimo costruttore di clessidre
Roma, l’argentino che fuggì dalla dittatura: “Regalo l’illusione di possedere il tempo”






FEDERICO TADDIA

ROMA
«A volte le giro tutte insieme, per il piacere di trovarmi silenziosamente immerso in una cascata di polvere che mi accompagna dall’istante passato all’istante successivo: è il tempo che scorre, che corre, che diventa visibile e tangibile».
Ampolle in vetro che si distinguono in secondi e minuti; sabbie raccolte, lavate e setacciate con dedizione per scivolare senza intoppi; gocce di cera d’api colate con delicatezza per difendersi dall’umidità mantenendo inalterati sofisticati equilibri e millimetriche simmetrie.
Arte, artigianato e filosofia: per Adrian Rodriguez Cozzani la clessidra è la sintesi perfetta di tutto questo, come testimonia nella sua bottega nel cuore di Trastevere. L’ultimo costruttore di orologi a sabbia è un argentino di 70 anni, dallo sguardo penetrante e la battuta mai banale, arrivato a Roma nel 1977 in fuga dalla dittatura con in tasca freschi studi di architettura. «Dopo qualche anno trascorso lavorando tra Italia e Venezuela ho messo in pratica un detto che spesso ripeteva la mia nonna, originaria di Parma: «Meglio avere la testa di topo che una coda di leone». Così ho scelto di seguire l’istinto e la passione, abbandonando il posto sicuro per dedicarmi al mio hobby: i misuratori di tempo. Orologi solari e meridiane prima, clessidre ad acqua e a polvere poi: ho aperto un mio spazio, negozio e laboratorio, che è cresciuto con me, giorno dopo giorno, granello dopo granello: questo luogo è la rappresentazione di me stesso, io sono questo». Piccole, da un paio di minuti appena, o grandi, immense, fino a due ore. E in mezzo le misure standard, compresa quella da 50 minuti pensata per gli psicologi. Disegni classici, in legno e ferro, riproduzioni ispirate a modelli storici dalle linee sobrie e minimaliste. Un migliaio di pezzi all’anno, costruiti con cura e anima. A cui si aggiungono le clessidre artistiche, come quella racchiusa in una rete di corde per trasmettere l’impressione di poter ingabbiare il tempo, o quella a tre ampolle, per misurare contemporaneamente intervalli totali e parziali.
«Le più complicate sono quelle personalizzate: di recente una signora sarda, come memoria di una storia d’amore, ne ha chiesta una con microsfere di diversi colori, che dovevano passare da un’ampolla all’altra ma senza mai mischiarsi. Qualche mese fa ne hanno ordinata una di sabbia nera, completamente piena: inutilizzabile, ma bellissima da guardare. Anche se la più originale e, paradossalmente, quella di più difficile realizzazione, rimane la clessidra da un secondo: una richiesta apparentemente assurda, ma tutti i desideri vanno rispettati. E anche un orologio che fotografa il battito di un attimo ha il suo fascino e la sua dignità». Coni di carta con cui rabboccare le sfere, il tocco del vetro con le dita, secco ma delicato, per far accomodare al meglio ogni particella, la misurazione fatta con un vecchio orologio a pile per calcolare le quantità, la verifica e la controverifica che tutto funzioni al meglio con la consapevolezza che non esiste la misurazione esatta, perché come in una continua partita di Tetris le particelle di sabbia cercano il giusto incastro, che può portare a rallentamenti o accelerazioni della discesa. O, raramente, a fermare la clessidra. «Se è stata costruita con attenzione e buoni materiali è un evento davvero sporadico, ma non impossibile: fa parte del gioco, va messo in conto». Lo dice con sapiente rassegnazione Adrian, diventato involontariamente una piccola star in Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti, grazie a programmi televisivi che hanno raccontato la sua storia, portando settimanalmente turisti, cartina alla mano, a perdersi per i vicoli alla ricerca del «Maradona delle clessidre».
E insieme a loro collezionisti e artisti, scenografi e registi, curiosi o i vicini di quartiere che buttano dentro il naso per prendere ispirazione, dar forma a qualche visione o regalarsi una parentesi di ossigeno in una sorta di bolla impermeabile alla frenesia e allo stress della metropoli. «E’ vero, ora c’è molto più interessamento per la clessidra, e credo che aumenterà sempre di più: è uno strumento che ti dà la sensazione di possedere il tempo. Puoi girarla, stopparla, farla ripartire. A differenza di tutte le tecnologie digitali che ci accompagnano e che continuamente ci spiattellano in faccia il passare dei minuti, qui hai un controllo. L’unico vero capitale che ha l’uomo è il tempo: con la clessidra scorre più lento. Te lo fa godere. Assaporare. Respirare. Sì, te lo fa vivere».
ed ecco alcune  sue  opere   altre ne  trovate   qui sulla sua pagina facebook o sul suo    sito www.polvereditempo.com






la suia bottega situata a via del moro 59 a Roma  06 588 0704




concludo   con una  foto  presa con il cellulare  tratta  dalla  sua intervista rilasciata  a topolino     , da cui ho preso  l'editoriale  
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