A pochi metri dalla vetta si ferma per salvare se stessa e i compagni: la storia di Tamara fa il giro del mond

A pochi metri dalla vetta si ferma per salvare se stessa e i compagni: la storia di Tamara fa il giro del mondo

www.unionesarda.it  Oggi alle 15:07 - ultimo aggiornamento alle 18:09

tamara lunger
                                        Tamara Lunger
Toccare la vetta del Nanga Parbat, 8.126 metri nell'Himalaya, era il suo sogno. Ma, arrivata a un soffio dall'obiettivo, non ha esitato a rinunciarvi, mettendo da parte orgoglio e sana ambizione, per non mettere a rischio la sua vita e quella degli altri.
Fa scalpore e si prepara a diventare una storia simbolo del mondo dell'alpinismo italiano e mondiale quella che ha visto protagonista Tamara Lunger, 29enne altoatesina, reduce da una spedizione in Pakistan, sulla nona montagna più alta del mondo assieme a tre compagni, Simone Moro, Alex Txicon e Ali Sadpara.
Nella storia, delle 200 persone che hanno provato ad arrivare in cima, 60 non sono più tornate. Lei avrebbe voluto entrare nel novero delle prime. Quando invece ha compreso che rischiava di entrare nella liste delle seconde, trascinando con sé i suoi colleghi, ha detto: "Basta, mi fermo".
Per non essere un peso, per consentire a Moro e agli altri di proseguire senza preoccupazioni.
Simone Moro
Simone Moro
"Stava male, era stanchissima", racconta Moro, tornato da poco in Italia dopo l'impresa. "Siamo riusciti ad arrivare a meno di cento metri dalla vetta. Ma lei era allo stremo".
A quel punto, a -34 sotto zero e venti che soffiavano a 45 km orari, la decisione: "Ho capito - dice Tamara - che quel giorno, nelle mie condizioni, poteva costarmi la vita. Ero molto lenta, avrei rallentato tutti. Sarebbe stato un suicidio".
Così si è fermata. La vetta era lì, vicina. La vedeva. Poteva quasi toccarla. Ma ha chiuso gli occhi, ha respirato. Ed è tornata al campo base, mentre i suoi compagni, con le ultime forze, salivano verso l'ambita cima.
"Con il suo gesto ha salvato la sua e la nostra vita - spiega Moro - perché un soccorso a quelle altitudini, stravolti come eravamo, sarebbe stato impossibile.
Una decisione coraggiosa che in pochi al mondo avrebbero saputo prendere".
Una decisione che vale più della conquista di qualsiasi vetta.

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