21.2.12

varie dal mondo e dall'italia


Posted: 20 Feb 2012 04:08 PM PST
Uccisa perché vicina a Gheddafi, nel giorno dell’anniversario della “liberazione”. E’ il destino di Hala Misrati, la famosa presentatrice televisiva pro-regime, trovata morta in un carcere di Tripoli. Era la voce più influente della propaganda dell’ex leader libico, per questo le “brigate rivoluzionarie”, i ribelli, le hanno tagliato la lingua, probabilmente anche seviziata e torturata in carcere, causandone la morte. Secondo il canale al-Arabiya, l’episodio sarebbe avvenuto il 17 febbraio, primo anniversario dell’avvio della cosiddetta campagna di liberazione dal regime di Gheddafi.
E’ una morte, atroce, ma anche senza dubbio scomoda per chi sta cavalcando un altro tipo di propaganda, in Occidente e in Europa, e vuole far credere che davvero sia in atto una “Primavera” di libertà e un processo di democratizzazione dei Paesi arabi.
Proprio per questo le violenze dei ribelli, spesso efferate, sono state taciute, durante la guerra civile e pure dopo. Del sacrificio di Hala Misrati pochi parlano, gli organi di stampa italiani quasi ignorano la notizia, non dandone alcun risalto. La storia, secondo la logica della divisione in “buoni e cattivi” di cui anche a casa nostra abbiamo avuto esempi eloquenti (ogni riferimento alla Resistenza è puramente casuale), ha deciso che il tiranno Gheddafi, ancorché tollerato per decenni da tutto il mondo occidentale, era il cattivo. Hanno vinto quindi i buoni, e certo non si possono sbandierare ai quattro venti i crimini e le efferratezze dei “liberatori”.
E’ la legge della propaganda, la stessa propaganda per la quale Hala Misrati è morta. Non faceva più parte dei vincitori, quindi improvvisamente era diventata il “male”. Davvero un mistero come si possa concepire e accettare che una donna, solo perché vicina ad un ex dittatore, venga uccisa in quel modo.
D’altra parte non c’è da stupirsi: la propaganda nostrana ha nascosto le influenze del fondamentalismo islamico annidate tra i ribelli, e ha persino fatto credere che il fenomeno delle “Primavere arabe” fosse nato spontaneamente, grazie al tam tam su internet. La libera e democratica rete.
Peccato che in Libia solo il 5% della popolazione usi internet. E non è che in Paesi come Egitto e Tunisia la percentuale sia esagerata: circa il 18%.
Ci raccontano menzogne su menzogne. E allora perché punire in un modo così crudele Hala Misrati? Solo perché propagandava, anche con coraggio e senza mai rinnegarlo, un regime che non faceva più comodo a nessuno?
Chissà dove sono finiti i paladini e le paladine occidentali dei diritti delle donne.

  Anche se  stando alle  ultime news  è  viva  infatti il  sito  invece d' ammettere  l'errore     trova più comodo cancdellare   anziché rettificare

Posted: 20 Feb 2012 12:56 PM PST
Michele Santoro non era il grande conduttore che faceva guadagnare l’azienda? E rappresentava una vera fortuna per la Rai? E che grazie all’audience che otteneva riusciva a far fruttare all’azienda milioni di pubblicità?
Si direbbe di no.
E’ di oggi la notizia che il Tribunale Civile di Torino ha condannato la Rai a corrispondere la tutt’altro che modica cifra di 5 milioni di euro alla Fiat Gruop Automobiles, a causa di un servizio dai contenuti considerati denigratori sulla vettura Alfa Mito andato in onda durante la trasmissione di Annozero il 2 dicembre 2010.
Secondo il dispositivo della sentenza, il comportamento del giornalista autore del servizio Corrado Formigli è stato “denigratorio perché scredita il valore di un’auto che è il simbolo di una casa automobilistica produttrice, e difforme dal vero in quanto atto a rappresentare una falsa realtà”, mentre la Rai è stata ritenuta corresponsabile “per il solo fatto di avere messo a disposizione i suoi mezzi di organizzazione e diffusione, conservando, quale datrice di lavoro, la potestà di dettare regole di comportamento e di adottare le concrete decisioni circa i modi di svolgimento della prestazione”.
Santoro, invece, secondo il giudice Mauro Sabbione non c’entra nulla, in quanto “estraneo all’organizzazione della gara”. Quindi assolto.
Già, perché mai un conduttore dovrebbe essere responsabile di video dal contenuto denigratorio che vengono mandati in onda durante la sua stessa trasmissione?
In realtà pagheranno solo i contribuenti: il danno patrimoniale è stato calcolato nella somma di 1 milione 750 mila euro, quello non patrimoniale in 5 milioni e 250 mila. Due milioni però dovranno essere spesi tramite la pubblicazione della sentenza a spese dei condannati, entro due settimane sui maggiori quotidiani nazionali ed entro un mese e mezzo sul periodico Quattroruote. La spesa totale, quindi, ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.
Un bel gruzzoletto,  non c’è che dire. Il cachet di Adriano Celentano a Sanremo rappresenta soltanto il 10% delle multa che la Rai dovrà pagare a causa di Annozero.
Cosa diranno ora coloro che sostenevano che stipendi e buonuscita di Santoro erano giustificati dall’audience e dal fatto che la Rai guadagnasse tanti soldi per merito del conduttore? Probabilmente non diranno nulla. Il problema è che il canone non lo pagano soltanto loro.
Posted: 20 Feb 2012 05:35 AM PST
Il Presidente Napolitano è in visita a Cagliari e stavolta ha assaggiato la protesta, al posto delle solite folle con bandierine di carta. Ormai interviene senza freni sullo scenario politico e lancia precisi segnali, come la riforma del welfare. Evidentemente sottovaluta il fatto che il popolo italiano sta diventando sempre più consapevole del gravissimo tradimento alla Costituzione, con la cessione di fatto della nostra sovranità nazionale. Non una parola sullo scellerato Trattato SEM (Meccanismo Europeo di Stabilità) che veicola gratuitamente i soldi degli Italiani nella cassa dei banchieri, che saranno immuni da ogni responsabilità e liberi di manipolare le risorse finanziarie a loro piacimento, senza alcun controllo istituzionale da parte dei governi e dei parlamenti degli Stati europei.
Di che va parlando questo Presidente, che da “custode” della Costituzione va assecondando passivamente la dittatura finanziaria europea, già responsabile della tragedia del popolo greco e in procinto di aggredire l’Italia con analogo sistema…?

QUESTA è LA VERA SCIENZA autonoma dal potere politico Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa


in sottofondo    questa  canzone  







Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!
Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!

Finalmente gli scienziati di cono No al potere e alle loro pressioni detratte dalla fobia del terrorismo quando sono loro che la loro politica egoistica e opprimente ne creano le basi e poi piangono lacrime di coccodrillo o e con la paura limitano il dissenso soprattutto quello pacifico 




repubblica online  del 19\2\2012




Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa 
I ventidue esperti dell'Oms da Ginevra: "Renderemo note le ricerche sulla variante umana dell'aviaria". Gli Usa: "pericolo terrorismo", ma la comunità scientifica ribatte: "I vantaggi sono superiori ai rischi" di ARTURO ZAMPAGLIONE




NEW YORK - La Casa Bianca aveva fatto di tutto perché gli studi sulla mutazione dei virus dell'influenza aviaria rimanessero top secret. "C'è il pericolo - avevano osservato i collaboratori di Barack Obama - che i terroristi li utilizzino per scatenare catastrofiche pandemie". Si era mobilitato anche il Nsabb (National science advisory board for biosecurity), il comitato americano che veglia sugli agenti patogeni, chiedendo di rendere noto solo il riassunto delle ricerche in atto, tralasciando ogni dettaglio. Ma la pressione degli Stati Uniti a livello politico e scientifico si è rivelata inutile.
La decisione. Dopo una riunione di due giorni convocata presso la sede di Ginevra dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), un gruppo di ventidue esperti di bio-sicurezza ha deciso a maggioranza di permettere la pubblicazione dei dati, sia pure aspettando qualche mese perché vengano completate ulteriori verifiche. "Secondo il gruppo, i rischi terroristici sono inferiori ai vantaggi che possono derivare dalle ricerche in termini di vaccini preventivi, test diagnostici e farmaci anti-virali", ha spiegato Anthony Fauci, uno dei grandi esperti americani di Aids e malattie infettive, che ha però ribadito l'opinione contraria della sua delegazione.
La mutazione. Il virus dell'influenza aviaria - in sigla H5N1 - è stato individuato per la prima volta a Hong Kong nel 1967. Pur presente nel pollame di molti paesi, soprattutto asiatici, ha contagiato finora solo 600 persone, causandone il decesso di circa la metà. In sostanza è difficile che si trasmetta agli esseri umani, ma ha un tasso di mortalità ben più alto del H1N1, cioè dell'influenza suina che creò un allarme mondiale nel 2009-2010. Grazie a finanziamenti federali americani, il virus è stato poi studiato in profondità da due team di ricerca, il primo guidato da Ron Fouchier all'Erasmus medical center di Rotterdam, il secondo da Yoshihiro Kawaoka all'University of Wisconsin-Madison.
Gli scienziati sono riusciti l'anno scorso a realizzare una mutazione del virus che lo rende molto più contagioso per i mammiferi. Negli esperimenti già completati, infatti, attraverso alcuni piccoli cambiamenti genetici del virus H5N1, i due team di ricercatori sono riusciti a infettare dei furetti usati come cavie e ad avere così un'idea di come potrebbe reagire il corpo umano.
Certo, gli esperimenti sulla mutazione sono stati fatti sin qui in laboratori super-protetti. Ma che cosa succederebbe se i batteri dovessero per sbaglio diffondersi nell'atmosfera o se un gruppo di bio-terroristi di impadronisse dei risultati della ricerca per mettere a punto un'arma biologica? Lo scenario sarebbe apocalittico. Anche gli scienziati più prudenti ipotizzano conseguenze peggiori dell'influenza spagnola che nel 1918, subito dopo la prima guerra mondiale, uccise 50 milioni di persone nel mondo.
L'Oms. Nel dicembre scorso il Nsabb americano ha chiesto alle due più autorevoli riviste scientifiche, Science e Nature, di censurare gli articoli che avevano intenzione di pubblicare sull'aviaria. Poi a gennaio è stata annunciata una moratoria di 60 giorni sulle ricerche sulla influenza H5N1, in attesa di una decisione dell'Oms, che ha convocato la settimana scorsa il comitato dei 22. "È necessario che i risultati delle ricerche siano pubblicati interamente nell'interesse della medicina mondiale - ha detto Fouchier dell'Erasmus - i rischi che le informazioni cadano nelle mani dei terroristi sono molto limitati". Più cauto è stato invece Keija Fukuda, il dirigente dell'Oms presente ai lavori, che ha chiesto che la decisione sulla pubblicazione non venisse resa subito operativa in modo da completare una valutazione dei pericoli.

Infatti     secondo   http://www.nextme.it/ potete trovare qui l'intero articolo

 (....) 

E il Forum c'è stato, due giorni fa a Ginevra. Due sono stati i punti all'ordine del giorno discussi presso la sede dell' OMS: l'estensione temporanea del periodo di stop della ricerca sulle forme modificate di virus H5N1 e al tempo stesso il riconoscimento che la ricerca deve continuare al fine di tutelare la salute pubblica e deve essere resa nota.



"Dato l'elevato tasso di mortalità associato a questo virus – il 60% degli esseri umani che sono stati infettati sono morti - tutti i partecipanti all'incontro hanno sottolineato l'elevato livello di preoccupazione per questo virus influenzale nella comunità scientifica e la necessità di saperne di più con ulteriori ricerche" ha detto il dottor Keiji Fukuda, vice direttore generale della Health Security and Environment dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "I risultati di questa nuova ricerca hanno messo in chiaro che i virus H5N1 hanno la potenzialità di trasmettersi più facilmente tra le persone e ciò sottolinea l'importanza cruciale della sorveglianza continua e della ricerca su questo virus."
Ma su una cosa sono stati tutti d'accordo: un ulteriore ritardo nella pubblicazione dei manoscritti per intero avrebbe avuto più benefici per la salute pubblica rispetto alla loro imminente pubblicazione.
Nei prossimi mesi, in attesa di nuovi incontri sulla questione, sarà necessario puntare ad aumentare la consapevolezza e la comprensione di questa ricerca attraverso la comunicazione, ed incrementare la biosicurezza nei laboratori.
Francesca Mancuso

in conclusione del mio post  leggo questo articolo che  ...

20.2.12

In mostra la prima e-mail della storia un indiano inventò la posta elettronica





da  repubblica  del 19\2\2012
INTERNET
In mostra la prima e-mail della storia
un indiano inventò la posta elettronica
Il National Museum of History ha acquisito il copyright del codice informatico del primo "messaggio" inviato nel '78 da Shiva Ayyadurai. "la gente cerca è una connessione, ha bisogno di crearsi dei legami con altri esseri umani", dice l'inventore  di FEDERICO RAMPINI




                              Shiva Ayaddurai
L'EMAIL viene accolta nel museo. Nel senso che potremo visitare "la prima email", ricostruire il percorso esatto della sua genealogia, grazie alla Smithsonian Institution di Washington. La più importante istituzione museale degli Stati Uniti ha "acquisito" tra le sue collezioni giovedì scorso tutta la documentazione sulla nascita delle email, i copyright, comprese le 50.000 "frasi" di codice informatico che contengono in sé una "cronaca" dell'invenzione della posta elettronica .         
Naturalmente gli esperti sono pronti a disquisire, obiettare e precisare, perché la data di nascita della posta elettronica è oggetto di discussioni infinite. Ma d'ora in avanti farà testo il materiale custodito nel National Museum of American History. Che, manco a dirlo, ben presto sarà visitabile anche… online. 
Il padre dell'email. Si scopre così che la email ha un padre vero, con nome e cognome. È un indiano trapiantato negli Stati Uniti dall´infanzia. Si chiama Shiva Ayyadurai  (  foto a  sinistra  )   nacque nel 1963 nel Tamil Nadu e quindi aveva solo 15 anno quando "inventò" la email nel 1978. Era liceale, alla Livingston High School, quando mise a punto il primo sistema di posta elettronica per la facoltà di medicina e odontoiatria del New Jersey. La sua paternità ha un marchio indiscusso: Ayyadurai, che in seguito divenne uno scienziato al Massachusetts Institute of Technology, ha ottenuto tanto di brevetto dallo U. S. Copyright Office, che lo ha certificato nel 1982 come l´inventore della prima email in senso moderno. Lui stesso naturalmente ha sempre ammesso che quella del 1978 non fu un'invenzione-lampo, un'intuizione solo personale, né una novità assoluta. Forme di posta elettronica sono esistite prima ancora di Internet, dai tempi del suo antenato che si chiamava Arpanet, nato nella comunità scientifica con l´impulso del ministero della Difesa americano. Fin dal 1973 nel mondo della ricerca informatica vennero proposti degli standard per codificare messaggi. Oltre ad Arpanet ci furono altri network "primordiali" come Autodin e Plato. 
"Messaggi inutili". Ma Ayyadurai diede alla email il formato che grosso modo le è rimasto fino ai nostri giorni, introducendo la "casella" degli arrivi, delle partenze, e le "cartelle" per la memorizzazione. Nel 1982 il Simple Mail Transfer Protocol (Smtp) divenne uno standard di Internet che consente il trasporto dei messaggi. L'anno precedente, nel 1981 il giovane cervello indiano era già stato premiato nell'ambito della Westinghouse Science Talent Search. In occasione della sua consacrazione di fronte al pubblico di massa, con l'ingresso nel museo di storia nazionale, Ayyudai è stato intervistato dal Washington Post. Che gli ha chiesto se dalla sua invenzione del 1978 a oggi non ci sia stata una proliferazione perfino eccessiva della posta elettronica, un diluvio universale da "sovra-comunicazione". La risposta dello scienziato indiano-americano: "La maggior parte dei messaggi inviati oggi sono inutili o irrilevanti, e questo oltre che alle email si applica agli sms. Ho l'impressione che non si tratti più di comunicazione. Quello che la gente cerca è una connessione, ha bisogno di crearsi dei legami con altri esseri umani".

 e  propria  mentre  finisco di leggere   questo articolo  sulla mia  bacheca  di fb  mi compare   questo video    di una canzone in sardo 

che  dice  le stesse  cose   contenute  in questo articolo  e    conferma  quando diceva  de Gregori  con questa  sua  famosa canzone  ripresa  da Fiorella Mannoia




fra i tanti eredi di Fabrizio De andrè c'è Roberto Mazzuia




peccato che i media ufficiali lo ignorino , forse perchè non leccaculi alle caste del mondo dello spettacolo . Meno male che c'è la rete . Faber sarebbe contento di vedere che i suoi semi non sono andato dispersi nel vento .
Promette bene ed ha ottime potenzialità . Bravissimi anche i musicisti che l'accompagnano . 
Un'idea di ciò che scrive ve la potete fare sul sui canale di Youtube (http://www.youtube.com/robertomazzuia) da cui è tratta questa bellissima canzone



o su Myspace (www.myspace.com/robjnson).Oppure se volete solo musica ecco la sua pagina ufficiale   di  facebook  https://www.facebook.com/pages/Roberto-Mazzuia/365960462894

"SOS POETES"-"I POETI"


niente d'aggiungere si commenta da solo

I Prisma - Utopie




19.2.12







E' morto l'archeologo Lilliu  Guru della civiltà nuragica







12.59   CRONACHE DALLA SARDEGNA - Il professore di Barumini, 97 anni, deve la sua fama internazionale alla scoperta della reggia di Su Nuraxi. 

chi di paniz colpisce di paniz ferisce Oscuramento di vajont.info, Anonymous difende Dal Farra e colpisce il sito di Paniz


la diatriba fra Paniz \scilipoti e vajonmt.info di cui ho precedentemente parlato qui su queste pagine si arricchisce sempre di più .

la prima news è che esso è ancora attivo cioè online ., la seconda è che : << Il condizionale è d’obbligo perché nonostante la notizia abbia, da qualche ora, prepotentemente occupato lo spazio pubblico telematico e lo stesso On.le Paniz abbia manifestato alla stampa la propria soddisfazione per il risultato, il sito risulta allo stato raggiungibile attraverso decine di provider diversi e lo stesso Tiziano Dal Farra, conferma di non aver ricevuto notizia di nessun nuovo provvedimento di sequestro, dopo quello notificatogli ed eseguito nel lontano 2009 per le stesse ragioni per le quali sarebbe stato emesso il nuovo provvedimento.>> ( da http://www.ilfattoquotidiano.it/ del /2012/02/18/ ) la terza è da qui il titolo del post , è che

madeleine proustiana.. scritta a mano.

"(...) Forse l'immobilità delle cose intorno  a noi è loro imposta dalla nostra certezza che sono esse e non altre, dall'immobilità del nostro pensiero nei loro confronti. Ma è certo che quando mi  svegliavo così, mentre l'essere mio s'agitava per  cercar di sapere dov'ero, senza riuscirvi, tutto girava intorno a me nel buio, le cose, i paesi ,  gli anni."

L'ICI della chiesa e il bluff di Monti: a trattare per il governo sarà il nipote di un Cardinale

Una cosa è la retorica e una cosa è la realtà. Qualche giorno fa su tutti i giornali leggiamo le perentorie dichiarazioni del premier Monti: "Anche la chiesa paghi l'Ici per gli immobili di uso non religioso!". Per quelli che fruttano un giro d'affari di oltre due miliardi di euro per il turismo religioso, giusto per fare un esempio. E tutti noi ingenui abbiamo pensato: "benvenuti in una repubblica finalmente indipendente". E invece è un mezzo bluff! Si, innanzi tutto un bluff politico, perchè Monti, attentissimo ai sondaggi, ha deciso di cavalcare come decisione politica quella che .....

continua   qui  su http://isegretidellacasta.blogspot.com/

Pierrot Lunaire - Ouverture XV (1974)


bisognerebbe educare alla bellezza e alla lentezza

La  storia     che  voglio raccontare  oggi  potrebbe  sembrare   una catena  di sant'antonio  o leggenda  metropolitana  , ma   come testimonia il video sotto non lo è  



in fin dei conti è proprio la bellezza che salva il mondo.... non quella chirurgica, ovviamente !!! :-). Una mia amica  di fb  con cui l'ho condiviso sulla sua bacheca mi ha  replicato  : << (...)  mi pare un po' guidato come studio, l'avessero fatto fuori peak hour ci sarebbero stati decisamente altri risultati, è ovvio che ci siano delle priorità anche davanti alla bellezza sorprendente purtroppo, magari speravano di trovarlo lì al loro ritorno da lavoro e poterlo ascoltare con calma. anche davanti alla dama con l'ermellino ad un certo punto ti chiude il museo e devi uscire. >>. A me  sembra  spontaneo   ed  è un ottima provocazione   e  una trovata  originale  per   analizzare  \ sondare  l'educazione  della gente  alla  bellezza Per  l'ultimo aspetto  del discorso  non la  si può biasimare  
tale  storia   e il video annesso  mi fa  venire  in mente   due  canzoni che poi  casualmente  sono quelle  che ho in canna  nel cd   che sto ascoltando in questo    : 1)  Ambaradan  del gruppo    Yo Yo Mundi   ( video  e  testo )  spercie   gli ultimi versi

(....)
in un momento qualunque
bussando forte alla porta
e poco importa se sarà il vento o qualcuno con cattive intenzioni
forse è soltanto la vita che
ci viene a cercare.



2) lavorare  con lentezza di  Enzo  del  Re    (   testo e video  ) .Ma   anche  se  dovesse essere  una  delle  due   cose  di cui parlavo prima   che  importanza  ha  ?  . L'importante  è che   non sia  bufala   e   che  faccia    riflettere   da  qualunque  parte  essa  viene  è  utile   se  scuote  anche per  un attimo le  coscienze   dal torpore   ed   come  dice  questo video  qui sotto  educa alla bellezza



prima che  sia  troppo tardi  .

La  storia  è  questa

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonare il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l'ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ' intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il

18.2.12

l'alcool e minorenni avviso della Asl di olbia per un carnevale sano


La Asl di Olbia invita a vivere bene il Carnevale, salvaguardando la propria salute e quella degli altri. 
Viste le passate edizioni e i numerosi casi di “etilismo acuto” registrati nei Pronto Soccorso galluresi in occasione dei festeggiamenti del carnevale la Asl di Olbia invita la popolazione di tutte le età a godersi i festeggiamenti del periodo, contenendo però l’uso di alcolici ed impedendolo ai minori.
Nel carnevale 2009 sono stati 25 i ragazzi che si sono presentati al pronto soccorso del Paolo Dettori con una diagnosi di etilismo acuto. Nel 2010 invece sono stati 10 i ragazzi che si sono presentati nella struttura tempiese. Lo scorso anno, nella sola giornata di giovedì grasso, sono state ben 15 le persone, soprattutto giovani, che sono arrivate al Pronto Soccorso di Tempio Pausania in uno stato di alcolismo acuto.
“Il carnevale è un periodo di festa, che deve essere vissuto bene, il divertimento sano esiste – spiega il responsabile del Pronto Soccorso del Paolo Dettori di Tempio Pausania, Elio Tamponi - Il carnevale fa parte della nostra tradizione, il divertimento non lo si trova però nell’alcol, ed e’ assurdo che soprattutto dei “bambini” finiscano all’ospedale dopo aver assunto dosi eccessive di alcolici. Come Asl invitiamo la popolazione a divertirsi, senza eccedere nell’uso dell’alcool. A causa di problemi anche strutturali dell’ospedale tempiese, un grosso afflusso di persone all’interno del Pronto Soccorso potrebbe comportare difficoltà nell’erogazione del servizio sanitario. Com’è capitato negli anni passati, un intasamento della struttura di Emergenza-Urgenza potrebbe mettere in crisi la struttura e creare grosse difficoltà nell’erogazione del servizio, per questo invitiamo i genitori ad un più attento controllo dei propri figli, soprattutto quelli più piccoli, e invitiamo le maschere più grandi ad un divertimento sano senza eccessi”. Attenzione anche alle basse temperature che, “associato all’alcol aumentano il rischio di ipotermia”, conclude Tamponi.
“In particolari peridi dell’anno, come appunto Carnevale, capita purtroppo troppo spesso di

vent'anni dopo tangentopoli è ancora tabù per il mondo dei fumetti ?


Dalla pagina  dedicata  ai comics  del sito del tg3 leggo , un articolo interessante che  riporto in parte  sotto   ma  che  trovate  qui  nella  sua interezza   ,  su  come   il mondo dei fumetti , vedere le  edizioni beccogiallo  abbia  potenzialità umane   ( ottimi autori  e  disegnatori )   abbia  nonostante  si occupi  di fatti  di cronaca  e   di storia  (  peppino impastato ,  piazza  fontana ,  giovane  falcone  , ecc  tipiche  delle   edizioni beccogiallo  vedere url  riga  precedente  )   per mancanza  di coraggio  , paura  della  magistratura  e del  bigottismo , paura  di rischiare  o autocensura  ? è   emblematica  la storia   di Dylan Dog  (  copertina a destra  e  qui maggiori dettagli.                                                 
Oppure  come  giustamente  si  chiede   l'articolo  del tg3 :<< 
A distanza di 20 anni, il fumetto ha dedicato solo porno/pecorecci e vignette satiriche al terremoto giudiziario che avrebbe dovuto cambiare l'Italia. Il mondo dei comics aveva capito da subito come sarebbe andata a finire? >>
Infatti  << Ci ricorda Roberto Recchioni  >> sempre  dall'articolo  in questione  << per realizzare un fumetto Bonelli, quelli che trovate tutti i mesi in edicola, ci vogliono dai sei mesi, all'anno e mezzo. 

Vogliamo esagerare e arrivare a due anni, per una "graphic novel" (1) impegnata e impegnativa. Ecco, pure così, nei vent'anni che ci dividono dall'inizio di Tangentopoli ci sarebbe stato il tempo di realizzare non uno, ma dieci fumetti sull'evento "Mani Pulite".

Ovviamente è un calcolo matematico che di scientifico non ha nulla, ma serve solo a sottolineare lo stupore nell'aspettarsi di trovare fior fiore di bibliografia a fumetti con un inchiostrato Di Pietro...

E invece niente. Nix. Nada. Nunca. Pare non essercene traccia. Case editrici dai rostri con colore primario si sono spazzate le principali tragedie, attentati, fatti di cronaca, cronaca nera, eroi dei nostri giorni e mostri per tutti i gusti, ma non hanno mai dedicato un volume a una analisi seria e approfondita di Tangentopoli.
E quindi se uno volesse rileggere le vicende giudiziarie e sociali dei primi anni '90 attraverso la lente del fumetto, deve per forza di cosa desistere? >>
Beh, in effetti no, un volume preciso in effetti esiste  ed  è  lo stesso articolo  a  segnalarli , è che  purtroppo   non sono  di grandi case editrici ma  , solo  di piccole case   editrici undergrond \ indipendenti   e  quindi ormai  diventati veri pezzi  da  collezione  e   trovbabili  solo  su  siti   e negozi\  fumetterie  specializzati 

Esso  è ' "Tangentopolis e i 40.000 ladroni". 



Ne parla anche Il Corriere della Sera del 14 gennaio 1994, che titolava:

"Di Scoglio arresta Ficchi e Ladrini. "Mani pulite" è  un fumetto erotico. In edicola da domani "Tangentopolis", giornalino a fumetti sullo scandalo delle tangenti.


E l'articolo spiegava che "(...) lo pseudonimo, Tonino Di Scoglio, è di facile interpretazione: l'assonanza non può che evocare il protagonista dell'operazione "Mani pulite", Antonio Di Pietro. (...) L'ex sindaco Paolo Pillitteri, invece, in versione comix è diventato Ficchitteri,"Ficchi" per gli amici,  mentre l' ex latitante Silvano Larini, con il nomignolo di "Silvio Ladrini", è ritratto mentre se la spassa al largo di qualche isola esotica, su uno yacth affollato di avvenenti ragazze con i seni al vento.

(...)  «Volevo colpire i politici cialtroni nei loro lati più deboli - spiega l' editore di Tangentopolis, Enzo Barbieri - e cosi' per raccogliere pettegolezzi e indiscrezioni, invece di andare a Palazzo Marino, o in tribunale, ho fatto il giro dei ristoranti milanesi di cui i tangentisti erano clienti e ho rubato battute ai camerieri»." 


Il Giornale dell'8 ottobre 2005 riprende la notizia nel pezzo "Di Pietro è Di Scoglio, Mario Chiesa è Cattedrale". 

L'articolo è illuminante: "le malefatte di una banda di politici e cialtroni, episodio completo a fumetti, disegni di Massimo Pesce, Renzo Barbieri editore, gennaio 1994, Collana Spektron N.10, serie «I Nobel del Fumetto», Anno II n.10, 3500 lire.

In copertina: immagine di Antonio Di Pietro, un paio di manette, due carabinieri, una donna nuda che guarda ammiccante. Bettino Craxi. 

Nel fumetto, un magistrato identico ad Antonio Di Pietro è «Di Scoglio», un altro identico a Gherardo Colombo è «Tortorella», un socialista identico a Mario Chiesa è «Cattedrale». Il tutto mescolato con storie di sesso, droga e ogni genere di perversione.

Avvertimento a pagina 3: «Per raccontare Tangentopoli e le sue nefandezze sarebbe necessario riempire decine e decine di volumi. I cialtroni che ci hanno governato, molti dei quali siedono ancora in Parlamento, sono una massa. Si tratta di episodi veritieri che i cialtroni, certi della propria impunità, si confidavano l'un l'altro tra un pranzo al Savini e una vacanza ai Tropici. Ci auguriamo che ciascuno di essi becchi quindici anni di galera dura, senza sconti, così non potrà godere i miliardi intascati e ben occultati. A questi onorevoli, ai loro tirapiedi, trafficoni, intrallazzatori, mafiosi, portaborse, alle loro troie, i più robusti calci nel culo dal Popolo Italiano»".



Forse non proprio un linguaggio apprezzato dall'Accademia della Crusca  e  dai benpensanti , ma

17.2.12

Scilipoti chiede censura web Chiuso portale su strage Vajont

il disastro del vajont  da  wikipedia 


mi sà  che  vista  questa new     che trovate  sotto    chiuderò  il mio spazio  web o mi concentrerò sulle  elucubrazioni mentali .Non so chi  è  più  imbecille   e  se il  giudice   o  i due politici in particolare  scilipoti  (  foto a  sinistra )


Una frase ritenuta offensiva, una denuncia degli onorevoli Scilipoti e Paniz, e il sito dedicato alle vittime del Vajont è stato chiuso. A raccontare il fatto Fulvio Sarzana sul suo blog. La notizia è subito rimbalzata su Twitter.  

"Il Giudice delle indagini preliminari di Belluno -scrive Sarzana- ordina la chiusura preventiva del’intero  portale dedicato alla strage del Vajont, costata la vita nel 1963 a 1910 persone, per una frase ritenuta offensiva della reputazione degli  On. Domenico  Scilipoti e Maurizio  Paniz,  e ordina a 226 Provider italiani di impedire ai cittadini italiani di aver accesso al portale".

Sotto accusa ci sarebbe -racconta Sarzana- una «metafora alpina». «Il sito web che raccontava, con immagini ed articoli, la storia della strage conseguente al crollo della diga è ora offline. L'autore del sito si è permesso una frase sarcastica nei confronti dei due parlamentari. C'è stata una denuncia, e il giudice ha ordinato l'oscuramento preventivo». Questo secondo l'unità .Invece   a quando riporta  il pompiere  ops  corriere  della sera 17 febbraio 2012 | 18:09

Vajont, oscurato un portale sulla strageIl gip di Belluno: «Offese a Paniz e Scilipoti»

Il deputato del Pdl: «L'autore mi perseguita da anni»

MILANO - È bastata la denuncia di un deputato, Maurizio Paniz. E il gip di Belluno ha chiuso un portale dedicato alla strage del Vajont. Il Giudice delle indagini preliminari ha ordinato la chiusura preventiva del sito dedicato alla strage del 1963 costata la vita a 1910 persone, per una frase offensiva. Il provvedimento è stato notificato ai 226 provider italiani, e molti hanno immediatamente sospeso la pubblicazione. Conteneva una definizione «offensiva» di Paniz e del suo collega Scilipoti.

IL PROVVEDIMENTO - La scelta del giudice di Belluno non è molto frequente in giurisprudenza. Di solito lo strumento dell'inibizione imposta ai provider è l'ultimo passo, il più grave, perché chiude all'utenza non una singola pagina, o uno specifico contenuto diffamatorio, ma l'intero spazio online. Ora, quasi tutti i provider hanno eseguito l'ordine del giudice. Alcuni però sono ancora in attesa degli sviluppi prima di prendere qualsiasi provvedimento. Anche perché nel caso di alcuni provider l'Ip a cui fa riferimento Vajont.info è utilizzato anche per altri siti. Di conseguenze, bloccarlo come

16.2.12

tolleranza zero verso l'alcool e le ubriachezze sotto i 16


ti potrebbe interessare anche  il mio precedente   post  http://tinyurl.com/7t9nt4n



non è per  sembrare  bachettone  e moralista ipocrita , perchè  anch'io  fra  i 14 \16  anni mi  sono preso sia  a causa mia   perché volevo sperimentare  \ evadere  dalla realtà    o meglio dimenticare   sia perché avevo compagni  imbriaconi ubriaconi \  alcolizzati   che  ti facevano bere  a tutti  costi  anche quando avevi mal  di testa  per  aver  bevuto  un bicchiere  di troppo  . Poi verso  i 23\24   ho scoperto   che soffro di colite  e reflusso esofageo e mi faceva  male  anche bere poco  e prendeva subito, ma  soprattutto  mi sono chiesto  ( e  ho trovato una risposta  )   : << che senso  ha  continuare  in un'esperienza  ormai diventata  solo distruttiva . Va bene  quello   dovevo imparare  , l'ho imparato .  Basta  ubriachezze  selvagge   .  bere  si con moderazione  >> .Mi sono  fermato in tempo non sono , mai andato in coma etilico   per  giunta   come  è successo l'anno scorso   a carnevale   e come succede  ogni anno   a 13\14 anni  .
Ora  Approvo  ,   lo ringrazio con il video  sotto  ( era  ora  che qualcuno  anziché indignarsi  e  basta   gli lo facesse anche notare  )  l'iniziativa  di Roberto cossu   assessore  alla cultura  del mio comune 




                                                                 

Stamattina assieme alla mascotte Gallo Frisgiola   (  la  mascotte del   carnevale tempiese   foto    da me  fatta  a  destra   ) ho fatto visita ai ragazzi della scuola media. Abbiamo consegnato il messaggio dell'Asl per evitare le solite "capatine" fuori programma in coma etilico al pronto soccorso da parte dei minori di 16 anni. Un invito a divertirsi responsabilmente .... . Sempre  dalla  bacheca  facebook  del'assessore  alla cultura : <<   il messaggio era chiaro: "se fate visita al pronto soccorso ubriachi scatterà la denuncia automatica alla polizia dei vostri genitori" ;-) >> . Essa  ha  ricevuto molti apprezzamenti  il più  bello  è stato quello di  *****  <<  , speriamo serva a sensibilizzare i giovani, sopratutto quelli "più giovani" e far capire loro che ci si diverte anche senza bere in maniera esagerata. Allegri sì ma sempre con il controllo delle facoltà mentali e fisiche,tanto se si esagera si sta solo male e si fa star male anche il resto della compagnia rovinando il carnevale a tutti >> (  il corsivo  è mio  ) . E ora   che l'Asl  s'inc... di brutto  , non se  ne poteva  più  l'anno scorso  sui   70   finiti all''ospedale  di cui  20  i casi più gravi    il più piccolo aveva  appena  13  anni  . Infatti ecco l'appello dell'Asl  sull'unionmesarda  d'oggi 16\2\2012


La Asl e il gallo Frijola ( mia foto sopra a sinistra ) lanciano un appello ai giovani
«Divertitevi senza bere alcolici»

«No all'alcol ai giovani, no agli eccessi, attenzione nella guida. Sì al divertimento sano e attento». Suona così l'appello che la Asl di Olbia lancia ai ragazzi che si lasceranno andare al divertimento sfrenato in maschera. Un messaggio, questo, che il gallo Frijola, la mascotte del Carnevale, sta portando in questi giorni nelle scuole tempiesi. Considerato che negli anni scorsi si sono registrati numerosi casi di “etilismo acuto” (ubriacature), la Asl invita tutti «a godersi i festeggiamenti contenendo però l'uso di alcolici e impedendolo ai minori di bere». Nei 2009 sono finiti al pronto soccorso del Dettori 25 giovani. Nel 2010, furono dieci solo il giovedì grasso. «Il divertimento sano esiste - spiega il responsabile del pronto soccorso del Dettori, Elio Tamponi - l'alcol non aggiunge nulla. Anzi: è assurdo che dei bambini finiscano all'ospedale per questo». L'attenzione si deve avere anche alle basse temperature che, «associate all'alcol, aumentano il rischio di ipotermia (grave abbassamento della temperatura corporea)» conclude Tamponi. Ancora: «L'alcol è una sostanza tossica che nei soggetti che non hanno un'assuefazione alla sostanza può determinare un'intossicazione acuta e portare al coma», spiega Attilio Bua, direttore del pronto soccorso di Olbia. «Un appello particolare viene rivolto ai genitori, affinché vigilino sui i rischi legati all'uso e all'abuso di sostanze alcoliche», dice Salvatore Carai, direttore del servizio delle Dipendenze della Asl. ( s. d. )





 La denuncia sarebbe quindi di abbandono? Beh gli ci vuole. Ma io sarei pure per responsabilizzare i ragazzi. Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) speriamo solo ke x evitare problemi gli amici non li lascino oltre che in coma etilico ad assiderarsi in qualche viuzza....  .  Speriamo  che  questo serve  a responsabilizzare  i  genitori  che   non si curano dei loro figli  per poi lamentarsi contro scuola  , ecc  se  loro combino qualche casino  ,  anche   se io avrei responsabilizzato  i  ragazzi Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) o il volontariato presso gli alcolisti anonimi

  buon carnevale  a tutti\e

14.2.12

c'era una volta il 1992 -1994 reprise


Di  tangentopoli e  del primo governo Berlusconi  ( quello del 1994 )  ho solo vaghi ma  a tratti  delineati ricordi  . Infatti è  in quel periodo   che  mi formai e rafforzai il mio carattere  ribelle  e la mia   cultura  politica  ( da non confondere  come ho  già  detto nel precedente  blog  ora  salvato qui  ed ora  in   questo    con la politika --- il  k al posto  della c  è volutamente  provocatoria    come si usava negli anni 60\80 per delimneare qualcosa di negativo  --  cioè  con quella  dei partiti  e  delle vetuste ideologie  del XIX  e  XX secolo ) ma  questa  è un 'altra storia    di cui parlerò nelle  prossime  puntate.
Ritorinia o all'argomento della puntata  tangentopoli .
 I primi ricordi sono  da canzoni   come  40 anni dei modena city ramblers  ( vedere post  precedente  )  e  questa canzone  di Paolo Rossi  rifatta  da Fabrizio Bonora 
                                         

e  la  canzoncina,  di fine anni '80  ( mi pare  fosse il finale  \  titoli di coda  del film  I Pompieri 2 - Missione Eroica del lontano  1987  ) ,  era meglio morie da piccoli  nella  versione di Paolo Rossi , e dalla satira  di quel periodo  tv  (  avanzi -- foto  sotto   a  sinistra --  , tunnel ,  blob )  e il settimanale satirico cuore  ( foto a destra  )  .
Poi  ci sono i servizi  del tg4 ,   che rivedevo la sera tramite  blob ,  di Paolo Brosio  diretta  da Milano  dal Tribunale Infatti , fin quando non tocco a gli amici  di Berlusconi e a Berlusconi stesso  ,   la destra  compresa  la lega  calcarono l'onda  della società civile  e del  disgusto  per  un regime  ormai  agonizzante   a  cui  l'inchiesta di Milano  gli diede il colpo di grazia  . Poi dopo che  Craxi fu condannato    (  qui il  suo curriculum ) e fuggi  dopo il suo discorso d'auto assoluzione alla  camera (  all'ora  c'era  la richiesta  d'autorizzazione   a procedere  ) ma  contenete un fondo di verità visto gli scandali attuali 






in esilio  ,  spuntarono  i veleni e  i dossier  , contro i magistrati  , un anticipo   di quella campagna   di fango  che  caratterizzerà  gli ultimi 3  anni di Berlusconi .  E  ivi mori  . 
Ricordo che  guardavo   con sorriso   i tg  per  vedere  chi avevano arrestato  , poi però  a  causa  della  noia  (  non m'accorsi   che  si  satrava facendo la  storia   del nostro paese  )  e  il fatto che   stavo corteggiando  via  lettera perchè era  ritornata  ad Arzachena  , **** , una  mia ex  compagnia  delle superiori  , m'isolai e  non vidi le   trasmissioni  di un  giorno in pretura  sui  processi  ai vecchi cariatidi  (  craxi , forlani  ,  la malfa, ecc )  e  il processo   Enimont  .le altre vicende cioè i "  suicidi eccellenti  " quelli  dei  grandi  indagati  :






Gabriele Cagliari (allora presidente dell'Eni) di Sergio Castellari (direttore generale del Servizio Economico al Ministero delle Partecipazioni Statali) e di Raoul Gardini,che era l'ex presidente del gruppo Ferruzzi e della Montedison (i tre casi formano ora  l'oggetto di un libro, a firma di Mario Almerighi, pubblicato  dagli Editori Riuniti con il titolo Tre suicidi eccellenti. Gardini, Cagliari, Chiastellari, pagine 239,12 euro). , Se  non dalle trasmissioni di blunotte di lucarelli , dal libro citato prima,dai   settimanali  come l'espresso , avvenimenti ( ora left ) e  dai giornali come repubblica , corriere della sera  ,il manifesto ,  liberazione , l'unità , libero e il giornale ( quando ancora non  erano  organi  totalmente  Berlusconiani )  o successivamente la  voce  di montanelli   allora  ero in piena   formazione  politica   \  culturale   diviso fra la desta e la  sinistra  .,  e   altri siti  di contro informazione   in particolare  questi 1 2 3 . L'unico ricordo  diretto   che ho  è  quando si  " uccise  Cagliari  " mia madre  mi disse a  voce  alta  di controllare  il mio gatto  ( foto sopra destra  ) che  giocava  con le buste  di plastica  di  fare  attenzione   che non facesse la  fine di cagliari

La prossima puntata  sarà   o  su Andreotti o   su falcone e  Borsellino   e con questo anticipo concludo perchè immagino  (  e credo di leggerlo nel vostri pensieri  ) che  starete incvominciando ad  annoiarvi    e quindi  vi  dò appuntamento alla prossima puntata

la matematica non è un opinione

da google+ di  Lisa Tramor



La matematica non è una opinione
Oggi presentiamo un interessante articolo su come sia facile mentire con le statistiche
http://www.gandalf.it/htlws/statist.htm


Errori di valutazione....


pubblicata da Barbara Mariano il giorno lunedì 13 febbraio 2012 alle ore 18.44 ·



..."l'Errore di valutazione è spesso malinterpretato.
L'Errore non lo commette chi, (con un pizzico di imprudenza) sopravvaluta un determinato individuo, immeritevole di tale privilegio...Ma lo commette l'individuo (immeritevole) sopravvalutato, nel momento in cui non coglie (ahilui! ) l'opportunità di poter fare un gran salto di qualità...continuando il suo mediocre cammino"... 

Corriere della Sera 14.2.12 Matteotti, il delitto e la beffa A rischio le carte del legale che denunciò il processo farsa di Paolo Fallai

Corriere della Sera 14.2.12
Matteotti, il delitto e la beffa
A rischio le carte del legale che denunciò il processo farsa
di Paolo Fallai

PESCARA — Questa storia ne contiene due. Comincia da una calligrafia dolorosa: le lettere sono alte e strette come a precipitare il più presto possibile verso la fine. È il 29 marzo 1926. Velia Matteotti è la vedova del deputato socialista assassinato dai fascisti il 10 giugno 1924. Si è appena concluso a Chieti, dove è stato spostato per allontanarlo da Roma, il processo farsa ad alcuni degli assassini. Un processo a cui Velia non ha voluto partecipare, ritirando la costituzione di parte civile. Scrive «ora che il procedimento è chiuso» per chiedere la restituzione di «tutto ciò che appartiene al suo defunto marito». E in particolare di «una falangetta» che «il rispetto mai negato alla pietà famigliare impone di consegnare alla famiglia del defunto e a questa sola». Ma il triste elenco prosegue: la tessera ferroviaria, una ciocca di capelli, giacca e pantaloni «compresa la manica strappata». «E se nulla lo vieta — prosegue la vedova Matteotti — si chiede che sia consegnata alla sottoscritta anche la lima rinvenuta nella fossa della Quartarella».
È una semplice lima da cantiere, trovata il 16 agosto 1924 accanto al cadavere malamente sepolto nelle campagne vicino a Roma e ritenuta, almeno in quel momento, l'arma del delitto. Ma Velia Matteotti queste richieste non sa a chi rivolgerle. La lettera è infatti inviata all'avvocato Pasquale Galliano Magno di Chieti, che l'ha assistita dopo il trasferimento del processo, con la preghiera di inoltrarla a chi può decidere. Il legale lo farà, ma nessuna delle richieste di Velia sarà accolta. Dispersa la «falangetta», piccola testimonianza muta di un corpo smembrato da un assassinio feroce; scomparsa la ciocca di capelli, tagliata il giorno del ritrovamento proprio per farla avere alla vedova. La lima sarà addirittura battuta all'asta e comprata per «due lire» da uno squadrista, Francesco Grifi, quale trofeo per aver comandato la milizia che aveva prestato servizio durante il processo di Chieti.
La lettera di Velia Matteotti era nota. Non si sapeva che l'originale si trovava in una piccola cartelletta consunta, con l'intestazione «Processo Matteotti», nello studio pescarese dell'avvocato Magno. Il legale è scomparso nel 1974. Ma quella cartella è riemersa pochi mesi fa, quando il figlio Carlo e la nuora dell'avvocato Magno, Marina Campana, hanno dovuto trasferire lo studio, l'archivio e una bella biblioteca di oltre cinquemila volumi, molti dei quali preziosi.
E qui comincia la seconda storia, quella di un avvocato antifascista che, tra la fine del 1925 e l'inizio del 1926, accetta di patrocinare Velia Matteotti e di subirne tutte le conseguenze. Abitava a palazzo Tella, a Chieti, l'avvocato Galliano Magno e non aveva mai nascosto la sua opposizione alla brutalità del fascismo. Quando l'avvocato Emanuele Modigliani, compagno di partito di Matteotti, gli chiese di assistere Velia nel processo a Chieti, non ebbe esitazioni. E nel ritiro della parte civile non si nascose dietro le parole: «Questo è un processo burla» disse alla Corte che avrebbe inflitto pene ridicole solo ad Amerigo Dumini, Albino Volpi e Amleto Poveromo, scarcerandoli subito dopo. D'altronde gli imputati di quel processo era stati osannati al loro arrivo a Chieti come «eroi del fascismo» e i giurati erano stati scelti con cura tra i fascisti più affidabili.
Per l'avvocato Magno fu l'inizio di un calvario durato quindici anni. Innumerevoli le perquisizioni nel suo studio, i sequestri degli atti, tanto che nella cartelletta compaiono numerosi fogli scritti in cifra. Non sono stati decodificati, ma appare credibile che si tratti di appunti presi con un codice per tenerli riservati. Non basta: per l'avvocato cominciano una serie di agguati, percosse, cure «all'olio di ricino» e umiliazioni che lo costringeranno a svendere il palazzo di Chieti e a trasferirsi a Pescara, dove continuerà a lavorare in uno studio dove altri avvocati firmano gli atti che lui cura. Le ferite sono tali che fino alla fine della sua vita avrà problemi di vista e di deambulazione a causa delle percosse. Non accettò denaro e Velia Matteotti gli regalò la stilografica di suo marito, che il figlio custodisce ancora oggi con devozione. E parole di grande affetto: «Colgo l'occasione di ringraziarla per ciò che ella ha fatto in questo doloroso frangente, convinta che le venga resa tanta stima e considerazione da tutti coloro che ancora hanno e possono apprezzare la bontà d'animo e la dirittura della coscienza». La persecuzione nei confronti di Pasquale Galliano Magno non sarà mai interrotta. Presidente del Comitato di liberazione nazionale, viceprefetto politico per volontà degli Alleati, scoprirà un dossier a suo nome della polizia fascista, che aveva continuato a spiarlo fino a guerra inoltrata, con alcune annotazione al limite del ridicolo: «Impossibile verificare l'ascolto di Radio Londra perché gli alti strilli del figlio lo impedivano».
Incaricato delle epurazioni, non ne eseguì neanche una. Tanto che l'ex ministro fascista Giacomo Acerbo lo nominò tutore dei suoi beni. «Tutto questo — dice oggi la nuora Marina Campana — dovrebbe interessare una comunità che non voglia disperdere la memoria di uomini che non si sono piegati, neanche di fronte alla violenza». «I documenti del processo Matteotti — aggiunge Claudio Modena, storico, autore di un volume su Matteotti, riformismo e antifascismo (Ediesse) — hanno sicuramente un interesse storico e la loro sede naturale sarebbe la Casa Museo di Fratta Polesine, paese natale di Matteotti. L'auspicio è che il fascicolo e la penna donata da Velia fossero donati alla Casa magari richiamando con una targa l'azione legale e politica dell'avvocato Magno».
Ma Marina Campana è delusa e vuole vendere documenti e libri «a chi sappia averne cura»: «La mia famiglia ha donato una collezione di conchiglie del valore di 300 mila euro alla Fondazione Aurum di Pescara e ora sono chiuse in una cassa in fondo a un magazzino. Se questi documenti e questi libri finiscono una cantina andranno a marcire. Il ministero per i Beni culturali mi ha indirizzato a un ufficio che non esiste. A Pescara nessuno si è mosso. Il mio interesse è che i sacrifici di questi uomini non siano dimenticati. Ma le cose donate a chi non ha cultura sono senza valore».

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