QUESTA è LA VERA SCIENZA autonoma dal potere politico Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa


in sottofondo    questa  canzone  







Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!
Ascolta la voce di chi ancora resiste, ti prego non farti ingannare!
Guarda oltre queste mura...oltre la guerra e la paura!

Finalmente gli scienziati di cono No al potere e alle loro pressioni detratte dalla fobia del terrorismo quando sono loro che la loro politica egoistica e opprimente ne creano le basi e poi piangono lacrime di coccodrillo o e con la paura limitano il dissenso soprattutto quello pacifico 




repubblica online  del 19\2\2012




Virus H5n1, dati pubblici La scienza beffa gli Usa 
I ventidue esperti dell'Oms da Ginevra: "Renderemo note le ricerche sulla variante umana dell'aviaria". Gli Usa: "pericolo terrorismo", ma la comunità scientifica ribatte: "I vantaggi sono superiori ai rischi" di ARTURO ZAMPAGLIONE




NEW YORK - La Casa Bianca aveva fatto di tutto perché gli studi sulla mutazione dei virus dell'influenza aviaria rimanessero top secret. "C'è il pericolo - avevano osservato i collaboratori di Barack Obama - che i terroristi li utilizzino per scatenare catastrofiche pandemie". Si era mobilitato anche il Nsabb (National science advisory board for biosecurity), il comitato americano che veglia sugli agenti patogeni, chiedendo di rendere noto solo il riassunto delle ricerche in atto, tralasciando ogni dettaglio. Ma la pressione degli Stati Uniti a livello politico e scientifico si è rivelata inutile.
La decisione. Dopo una riunione di due giorni convocata presso la sede di Ginevra dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), un gruppo di ventidue esperti di bio-sicurezza ha deciso a maggioranza di permettere la pubblicazione dei dati, sia pure aspettando qualche mese perché vengano completate ulteriori verifiche. "Secondo il gruppo, i rischi terroristici sono inferiori ai vantaggi che possono derivare dalle ricerche in termini di vaccini preventivi, test diagnostici e farmaci anti-virali", ha spiegato Anthony Fauci, uno dei grandi esperti americani di Aids e malattie infettive, che ha però ribadito l'opinione contraria della sua delegazione.
La mutazione. Il virus dell'influenza aviaria - in sigla H5N1 - è stato individuato per la prima volta a Hong Kong nel 1967. Pur presente nel pollame di molti paesi, soprattutto asiatici, ha contagiato finora solo 600 persone, causandone il decesso di circa la metà. In sostanza è difficile che si trasmetta agli esseri umani, ma ha un tasso di mortalità ben più alto del H1N1, cioè dell'influenza suina che creò un allarme mondiale nel 2009-2010. Grazie a finanziamenti federali americani, il virus è stato poi studiato in profondità da due team di ricerca, il primo guidato da Ron Fouchier all'Erasmus medical center di Rotterdam, il secondo da Yoshihiro Kawaoka all'University of Wisconsin-Madison.
Gli scienziati sono riusciti l'anno scorso a realizzare una mutazione del virus che lo rende molto più contagioso per i mammiferi. Negli esperimenti già completati, infatti, attraverso alcuni piccoli cambiamenti genetici del virus H5N1, i due team di ricercatori sono riusciti a infettare dei furetti usati come cavie e ad avere così un'idea di come potrebbe reagire il corpo umano.
Certo, gli esperimenti sulla mutazione sono stati fatti sin qui in laboratori super-protetti. Ma che cosa succederebbe se i batteri dovessero per sbaglio diffondersi nell'atmosfera o se un gruppo di bio-terroristi di impadronisse dei risultati della ricerca per mettere a punto un'arma biologica? Lo scenario sarebbe apocalittico. Anche gli scienziati più prudenti ipotizzano conseguenze peggiori dell'influenza spagnola che nel 1918, subito dopo la prima guerra mondiale, uccise 50 milioni di persone nel mondo.
L'Oms. Nel dicembre scorso il Nsabb americano ha chiesto alle due più autorevoli riviste scientifiche, Science e Nature, di censurare gli articoli che avevano intenzione di pubblicare sull'aviaria. Poi a gennaio è stata annunciata una moratoria di 60 giorni sulle ricerche sulla influenza H5N1, in attesa di una decisione dell'Oms, che ha convocato la settimana scorsa il comitato dei 22. "È necessario che i risultati delle ricerche siano pubblicati interamente nell'interesse della medicina mondiale - ha detto Fouchier dell'Erasmus - i rischi che le informazioni cadano nelle mani dei terroristi sono molto limitati". Più cauto è stato invece Keija Fukuda, il dirigente dell'Oms presente ai lavori, che ha chiesto che la decisione sulla pubblicazione non venisse resa subito operativa in modo da completare una valutazione dei pericoli.

Infatti     secondo   http://www.nextme.it/ potete trovare qui l'intero articolo

 (....) 

E il Forum c'è stato, due giorni fa a Ginevra. Due sono stati i punti all'ordine del giorno discussi presso la sede dell' OMS: l'estensione temporanea del periodo di stop della ricerca sulle forme modificate di virus H5N1 e al tempo stesso il riconoscimento che la ricerca deve continuare al fine di tutelare la salute pubblica e deve essere resa nota.



"Dato l'elevato tasso di mortalità associato a questo virus – il 60% degli esseri umani che sono stati infettati sono morti - tutti i partecipanti all'incontro hanno sottolineato l'elevato livello di preoccupazione per questo virus influenzale nella comunità scientifica e la necessità di saperne di più con ulteriori ricerche" ha detto il dottor Keiji Fukuda, vice direttore generale della Health Security and Environment dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. "I risultati di questa nuova ricerca hanno messo in chiaro che i virus H5N1 hanno la potenzialità di trasmettersi più facilmente tra le persone e ciò sottolinea l'importanza cruciale della sorveglianza continua e della ricerca su questo virus."
Ma su una cosa sono stati tutti d'accordo: un ulteriore ritardo nella pubblicazione dei manoscritti per intero avrebbe avuto più benefici per la salute pubblica rispetto alla loro imminente pubblicazione.
Nei prossimi mesi, in attesa di nuovi incontri sulla questione, sarà necessario puntare ad aumentare la consapevolezza e la comprensione di questa ricerca attraverso la comunicazione, ed incrementare la biosicurezza nei laboratori.
Francesca Mancuso

in conclusione del mio post  leggo questo articolo che  ...
oltre  ad essere  molto  interessante  spiega  il  titolo al post



MARTEDÌ, FEBBRAIO 21

Alcuni terremoti tragici sono colpa dell'uomo ?




Il terremoto che ha colpito il Giappone di magnitudo 8,9 ha provocato un enorme tzunami con onde alte oltre 10 metri e la preoccupante esplosione del reattore N°1 della centrale nucleare di Fukushima. Il sisma è stato uno dei più devastanti negli intimi 150 anni (il più tremendo si verificò nel maggio del 1960 in Cile quando la terra tremò ad un magnitudo 9.3) e ha provocato uno spostamento dell’asse terrestre pari a 10 cm, portando all’aumento della rotazione della terra di un microsecondo (un milionesimo di secondo). Ma cosa sta succedendo al nostro pianeta? Siamo sicuri che sia tutto solo un fattore naturale e che l’uomo non centri nulla?
Tra le mille ipotesi fatte c’è chi sostiene che la causa del terremoto sia di natura umana. E che sia stato proprio l’uomo a causare il sisma. Come? Attraverso i test nucleari.
LE PROVE – Dagli anni 50 Stati Uniti, Russia, Cina e India hanno iniziato ad effettuare test nucleari e forti terremoti, superiori al magnitudo 7.0 della scala Richter, sono succeduti alcuni giorni dopo questi test, sarà solo casualità ?  (... continua qui   sul blog  di http://quaeram.blogspot.com/

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