Senza titolo 1992


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Ultimamente, quando la mattina mi sveglio, sembra già troppo tardi per fare qualcosa di sensato ma troppo presto per rinunciarvi definitivamente. Sembra come se mi lasciassi passare addosso la mia vita che, come uno specchio rotto, vedo riflessa in maniera irregolare e imprecisa. Poi mi alzo, mi scaldo il caffè preparato il giorno prima, lo sorseggio e mi accendo una sigaretta che spero finisca il più tardi possibile, mentre provo a viver almeno un po’ quel momento, senza pretese. Quando finisco quella sigaretta il vuoto ritorna e sono di nuovo solo. Cammino per casa cercando una via di uscita ai miei pensieri che non mi lasciano mai. Prendo gli ultimi soldi sul comodino ed esco per comprare la prima cazzata che mi viene in mente, solo con la scusa di vedere qualche essere umano. Non sto impazzendo. Però mi piace credere che tutto questo buio finirà e tornerà un riflesso di luce dallo specchio rotto della mia anima, che rischiari finalmente la mattina, tra una tazzina e l’altra di caffè, prima che la sigaretta si consumi definitivamente.





Luja

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