Viedma

Viedma (J. Cristobar, 1947)


Ah tu, antica spiaggia che sotto il sole


mi vide nascere


Ah, scogli bianchi e assolati


a cui un tempo la malinconia era ignota.


Ah! Viedma mia, che fine hai fatto?


Lo scorrere del fiume ci divide


dal cannone silente che ancora aspetta la guerra


aspetta di dilaniare altri uomini.


Fredda mano del regime, quando utilizzerai quel cannone?


Chiudo gli occhi e ricordo


le spiagge mie d'argento e oro 


chiudo gli occhi e ricordo


il sorgere del nuovo giorno tra le case


ma quella pace


quella libertà


per me e il mio popolo


non è che una chimera.


Ah, Viedma, il tuo cannone mi osserva


silente e minaccioso.

Commenti

cristobar ha detto…
ecco un'altra lirica che dedico a tutti

un saluto

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