La lingua batte dove il dente duole
Negli ultimi giorni il papa ha sferrato un attacco indiscriminato contro l'ateismo, il marxismo, il relativismo etico, l'illuminismo e la tecnologia.
Questo inesplicabile accanimento contro il progresso e le correnti di pensiero che hanno informato di sé tanta parte della storia occidentale è nato dalla constatazione che, nonostante i suoi continui interventi a tutti i livelli, non solo non hanno perduto terreno, ma sono avanzate paurosamente in ogni parte del mondo.
Il processo di secolarizzazione è oramai inrrestabile, in quanto è alimentato dai bisogni eternamente insoddistatti dell'uomo e dalla sua presa di coscienza della impossibiltà di soddisfarli in futuro.
L'ateismo si è originato infatti dalla convinzione che la storia del mondo è il fluire inarrestabile di orrori, guerre, stermini, ingiustizie inaccettabili, sofferenze indicibili, catastrofi naturali e dalla costatazione che il dio, nel quale il papa ci esorta a pregare, non è mai intervenuto nelle faccende umane.
Il marxismo è stato lo sbocco logico della ingiustizia sociale ed è fallito perché nessuna teoria economica ha potuto, né potrà mai porvi rimedio.
Il relativismo etico è un prodotto della società aperta. La convivenza di numerose etnìe, portatrici di nuove visioni etiche e nuovi valori, rende impraticabile infatti l'idea di un ritorno a una società capace di imporre valori assoluti.
Le accuse all'illuminismo e alla tecnologia sono poi prive di senso. Se non ci fossero stati gli illuministi, ci sarebbe ancora la schiavitù e la donna oggetto e senza tecnologia saremmo rimasti all'età della pietra.
Singolare è poi l'idea che queste teorie sono la causa di tutti i mali del mondo. Ancora una volta questo papa vede la pagliuzza nell'occhio dell'altro e non si avvede della trave nel suo.
Nel resto d'Europa si pensa che il papa, perduto il monopolio dell'etica, sia stato costretto a reagire al successo che stanno riscuotendo "L'illusione di Dio", di Richard Dawkins e "Dio non è grande", di Christian Hitchens e alla constatazione che - da quando l'uomo ha scoperto che la ragione aiuta a discernere il bene dal male più della religione - gli atei nel mondo stanno crescendo come funghi.
Molti pensano che questi attacchi passeranno sempre più inosservati e finiranno per allontanare definitivamente i fedeli dalla chiesa.
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