12.12.07

Senza titolo 2386

Firenze - Con il Governo Prodi la maternità spetta anche alle donne che lavorano con contratto a progetto. Dal settimo al nono mese di gravidanza viene erogato l'assegno di malattia, dalla nascita del bambino fino al suo quinto mese di vita la maternità. Bisogna recarsi presso un patronato sindacale (Cisl, Cgil, Uil) e preparare la pratica. Portare tutti i contratti a progetto dell'ultimo anno con i Cud e la pratica è pronta. Almeno qualcosa di buono per noi giovani madri in attesa precarie, anche se lavorare con i contratti a progetto è sempre un'avventura. Purtroppo le scrase politiche in materia di tutela del lavoro non esistono solo al Sud, forse sono di più, ma anche al centro Nord. Nel corso della mia gravidanza mi sono capitate due brutte sperienze. las prima presso la società Bm credit che opera a Firenze ma ha la sua sede legale a Roma (non escluderei un riciclaggio da parte dei soci). Questa società gestisce la parte bussiness della Fastweb e della Vodafone. Nei primi giorni di luglio ebbi un litigio con una collega Annalisa (originaria di Salerno) la quale diceva che Saviano è uno scrittore folle e chi come me dice che in Campania c'è la camorra è folle e dice bugie. Lo sontro verbale vide me vinta visto che la responsabile, Valentina, amica della Annalisa, mi urlò e mi disse di ricominciare a lavorare. Bisogna dire che la Annalisa vantava un flirt con uno dei soci- consulenti della Bm credit, tale Mauro Mazzoli.  A distanza di qualche settimana da questa lite il Mazzoli mi manda un sms con scritto "domani ci vediamo e ti porto a letto". Io ero nelle prime settimane di gravidanza, lo testimonia la prima ecografia, mi reco nel suo ufficio e ggliene dico di tutti i colori. Lo stato di gravidanza fà essere più isteriche del solito e gli laciai le prime cose che avevo a portata di mano. Dopo una settimana dall'episodio, in cui io mi sono sentita e mi reputo tutt'ora vittima di molestie telefoniche, mi telefona Valentina alle 21 di sera, testimone il padre di mio figlio (l'ultima ecografia ha evidenziato che è maschio)  e mi dice non c'è più lavoro se abbiamop bisogno di te ti richiamiamo noi a settembre. Cosa che non si è resa reale. Comunque poichè loro non mi hanno fatto alcuna comunicazione scritta devono pagarmi fino al mese di novembre visto che il contratto scadeva il 30 novembre 2007.


Un altro caso di mancanza di rispetto verso il prestatore di lavoro l'ho vissuta alla Duca Bortini di Montebello, una società che vende vini per telefono. Qui ti fanno la ritenuta d'acconto come libero professionista. Ti danno il fisso settimanale di 150 euro solo se effettui 5 vendite. Per leggeeffettuate loe 5 vendite sei libero di non recarti a  lavoro. In realtà pretendono che lavoro dal lunedì al sabato un minimo di 8 ore al giorno, altrimenti inizia il mobbing. Anche qui ho in corso una vertenza sindacale. Una altra cosa. Verso gli inizi di ottobre ebbi delle strane perdite marroni. Mi recai al pronto soccorso ginecologico del Careggi. Mi diagnosticarono piccole mibnacce d'aborto consigliandomi il riposo. Mi chiama la responsabile del telemarketing, Ilaria Concetta Lo Conte. Il cellulare era a viva voce. Le comunico che avevo avuto delle minacce d'aborto e lei mi dice (una donna che ha avuto i suoi figli, anche se ora è una isterica in menompausa) appena hai finito al pronto soccorso vieni a lavoro. Io non esguo quanto detto e la mando a quel paese, tra l'altro avevo già ragguiunto le mie cinque vendite. Rientro dalla malattia. Il responsabile dell'ufficio di Firenze, Gianluca Genitori, mi dice che per la settimana scrosa non può passarmi il fisso perchè è stato costretto ad annullarmi una vendita perchè vi era stato un ristorno di ordine e quindi erano 4 le vendite effettuate e non 5. Quando poi la settimana prima aveva passato il fisso di 100 euro ad una signora che aveva effettuato solo 4 vendite. Inoltre, poichè l'acquirente lo conoscevo poteva telefonarmi, così come aveva fatto la sua vice per invitarmi a rientrare a lavoro,  e dirmi dello storno. Da questo ufficio sono scappata alla prima occasione di lavori alternativi.


Romilda Marzari


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