Senza titolo 2420

La  neve sara  anche bella  copme testimoniano queste mie  foto   ma  crea  anche  un sacco di problemi 

                                              la  mia  via


             una  delle magnolie  di piazza  d'italia  \  de l'ara  una                     delle piazze  principali  del mio paese 


                                      un  altro alto  della  stessa  piazza




OLBIA. Si spegne la linfa dell'evoluzione, il carburante della modernità e la Gallura precipita nel caos. Il blackout che ha paralizzato l'asse che va da Nuoro a Santa Teresa dalle nove del mattino a metà pomeriggio è come un tuffo nella preistoria. Traffico impazzito, supermarket a lume di candela, uffici ridotti a soprammobili, auto intrappolate dai cancelli elettrici, macchine incerte davanti a semafori muti, fabbriche spente. Il maltempo che ha collassato la viabilità, a Olbia si è materializzato con il buio della civiltà. Una città rimasta con la spina staccata.
A salvarsi dal grande buio solo l'ospedale, il Giovanni Paolo II, che è andato avanti senza affanni grazie al gruppo elettrogeno, e l'aeroporto, che ha un sistema di alimentazione interno. Voli regolari nello scalo.
Ma messo piede fuori dal Costa Smeralda è come un viaggio all'indietro nel tempo, in un'isola dimenticata. Semafori spenti, code interminabili, vigili del fuoco come biglie impazzite che svuotano cantine allagate, liberano persone dagli ascensori, aiutano automobilisti in panne, tagliano alberi strappati dal vento. Un'emergenza ininterrotta. Inutile chiamare gli uffici dell'Enel. Squilli di speranza. Dall'altra parte nessuno alza la cornetta del telefono. Dalle nove del mattino cala il buio sulla civiltà. Si inchiodano gli impianti di riscaldamento in un giornata spazzata dal grecale e da una pioggia mista a neve. Vane le file davanti agli uffici postali per cercare di pagare l'ici. I terminali sono solo specchi neri che non danno segni di vita. I commercianti mantengono sollevate le saracinesche nella mattinata senza scontrino, e i bar rispolverano la moka per offrire un caffé alla città surgelata. Anteprima di una civiltà senza energia, meglio di un'austerity da crisi del petrolio.
Olbia resta isolata per tutto il giorno. Chiusa la strada che porta a Tempio, quella per Sassari, la 131 che arriva a Nuoro. Impossibile avventurarsi senza catene in strade simili a piste da sci. L'emergenza diminuisce solo in tarda serata. Ma il bollettino della paralisi viaria passa quasi in secondo piano, in un centro disconnesso dal mondo. Impossibile per quasi tutta la mattina sapere cosa sia accaduto, solo voci di un possibile cedimento di un traliccio dell'alta tensione, per la fitta nevicata, tra Nuoro e Olbia. I tecnici di Enel e Terna, che si occupano dei cavi ad alta tensione, hanno cercato di ripristinare la linea in una lotta contro la bufera di neve.
I vigili del fuoco si sono vestiti da angeli con la tuta verde, centinaia di interventi e centralino impazzito. La città si è svegliata sotto un diluvio inziato la notte prima. L'effetto è sconfortante. Strade trasformate in torrenti, sottopassi simili a piscine e cascate che si gettano dalle corsie diventate letti di fiumi.
Trappoloni per auto in una città che si paralizza dopo mezz'ora. Macchine a passo d'uomo con l'acqua che accarezza gli sportelli. I canali che tagliano le strade principali sono gonfi d'acqua, a un palmo dal salto in corsia. Difficile sfidare le folate di vento gelido e le secchiate di pioggia a piedi.
Ma è allarme in tutta la Gallura costiera. La Olbia-Arzachena è rimasta bloccata per oltre un'ora. Il vento ha abbattuto un albero che si è messo di lungo sulla carreggiata. Per liberare le corsie sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco con la motosega. Una provincia messa in ginocchio da un cocktail letale di pioggia, neve e black out. Imprigionati dall'assenza di linea, scaricati dal circuito globale, la rete telematica cancellata dall'assenza di bite, quella stradale da gomme che non mordono l'asfalto surgelato.
Regge solo la via del mare. A Santa Teresa i traghetti per la Corsica non sono partiti. Difficoltà a Golfo Aranci per il Mega Express della Sardinia Ferries, dirottato su Olbia. Regolare il traffico passeggeri e merci all'Isola Bianca. Navi in orario anche tra La Maddalena e Palau.

La giornata di emergenza si spegne nel primo pomeriggio. L'energia ritorna a scacchiera nei comuni, verso le 15 l'Enel dà di nuovo la linfa a Olbia, alle 17 ritorna in modo incerto anche a Tempio, poi si estende a tutti gli altri centri, dalla Maddalena a Palau, ad Arzachena. Una luce flebile, ballerina, che con lentezza fa ripartire la macchina dopo una giornata di blackout.



TEMPIO. Mentre nel resto della Gallura la situazione meteo volge per il meglio, sul Monte Limbara permane un clima da Polo Nord, con temperature sempre sottozero e una coltre di neve che avvolge le cime che vanno da Valliciola a Punta Balistreri.
 Prosegue, da parte degli agenti del corpo di vigilanza ambientale, il censimento dei boschi che sono stati investiti dalla eccezionale nevicata di domenica notte. I danni al patrimonio ambientale sono comunque ingenti, mentre a godere delle abbondanti precipitazioni sono state le falde acquifere sotterranee e quelle superficiali, con notevoli apporti d’acqua ai tre bacini idrici galluresi. Lo scioglimento delle nevi che ricoprono il monte Limbara, sulle cui cime si sono accumulati in alcuni punti oltre due metri di neve, consentiranno il rapido riempimento della nuova diga sul rio Paggiolu, l’ultimo sbarramento realizzato alle falde della montagna gallurese e, da alcuni anni, sotto continuo monitoraggio per valutarne la tenuta e le perdite naturali dall’alveo, costituito prevalentemente da ammassi granitici. La diga, costruita dalla Zir per rifornire d’acqua le industrie locali, potrebbe invece rivelarsi un vero e proprio serbatoio di acqua purissima per gli abitati di Tempio, Luras e Calangianus, attualmente serviti dalla rete idrica del Monte Lerno in parte integrata con l’acqua che sgorga dal Limbara. I problemi più grossi, invece, sono quelli causati dal crollo del Teatro Tenda, una struttura storicamente deputata ad ospitare le scintillanti sei giorni di danze del carnevale tempiese. Per quest’anno sarà impossibile rimpiazzare la tensostruttura, andata praticamente distrutta sotto il peso della abbondante nevicata, mentre i titolari della società che gestisce il Teatro Tenda stanno valutando le proposte per una nuova struttura, che non potrà essere disponibile prima del prossimo mese di marzo. A carnevale concluso.


NUORO. Blackout totale ieri nel capoluogo della Barbagia e in ogni altro angolo della provincia. Il giorno più lungo e vergognoso della storia recente è cominciato con una coltre di neve spessa dai trenta ai quaranta centimetri, a seconda dei rioni della città, fino a settanta in quel di Sorgono, un metro addirittura tra Lodine e Fonni. Non a caso già dalle primissime ore dell'alba bianca sono cominciati i problemi. Intorno alle 5 due Tir in viaggio sulla "Carlo Felice" sono finiti di traverso nella carreggiata, all'altezza di Campeda, a Macomer. Causa: asfalto gelato. Per fortuna non c'è stata nessuna conseguenza per le persone, ma il traffico è andato subito in tilt, con la 131 paralizzata e una lunga colonna di automobilisti in difficoltà.


Poco dopo, Nuoro si è svegliata completamente isolata, su tutti i versanti, e ricoperta di neve, come non succedeva dagli anni Cinquanta. La situazione climatica aveva mostrato la prima neve sin da domenica sera. Intorno alla mezzanotte le strade erano ancora praticabili ma comunque nascoste dai fiocchi leggeri caduti dopo le 22. Ieri mattina, invece, uscire di casa era praticamente impossibile. Paradossale la situazione: il capoluogo della Barbagia non dispone di alcun mezzo spazzaneve (la Provincia ne ha due, ma entrambi erano impegnati lungo le strade del Gennargentu). Ha soltanto qualche ridicolo sacchetto di sale da spargere qua e là. Tant'è vero che è bastata una nevicata, seppure di carattere eccezionale, per mandare in tilt la città come se nulla fosse.
Ad aggravare la situazione poi ci si è messo pure un blackout generale dell'Enel. Sin dalle quattro del mattino alcuni quartieri di Nuoro (vedi il rione Monte Gurtei) sono rimasti senza luce. Alle sei sono mancati i ponti di collegamento che portano la corrente a Mamoiada, poi anche Olzai, Orani e Sarule sono rimasti al buio, e via via, a turno, tutti i paesi del circondario, dal Marghine alla Baronia. A Lodè il sindaco Graziano Spanu è stato costretto ad evacuare il municipio in balia delle infiltrazioni e a mandare due ruspe sulla strada che porta a Siniscola. Blackout a singhiozzo, invece, in Ogliastra, mentre a Nuoro il servizio di fornitura elettrica è saltato in tutti i quartieri della città intorno alle dieci, aggiungendo così disagi ai disagi già creati dalla coltre bianca, vietata alle automobili, salvo le jeep e qualche vettura con le catene montate e costretta ad affrontare comunque un'emergenza in corso.
All'ospedale San Francesco alcuni infermieri e medici ci sono arrivati soltanto con l'aiuto dei mezzi dei vigili del fuoco della caserma di Funtana Buddia, tempestati questi ultimi di telefonate a non finire. Nei reparti del nosocomio, comunque, non si è registrata nessuna emergenza di particolare rilevanza: il personale smontante, infatti, è stato trattenuto finché non è arrivato il personale di turno. Maggiori difficoltà, invece, ci sono state nell'ospedale di Sorgono, a causa dei collegamenti cancellati. E grosse difficoltà hanno trovato i dializzati in arrivo a Nuoro per la terapia, bloccati lungo la 131 dcn Siniscola-Abbasanta. Il tratto della superstrada che va da Marreri a Ottana, infatti, è rimasto per tutta la mattinata completamente paralizzato. Una partoriente è stata soccorsa all'altezza di Oniferi. E a Oniferi è stato necessario anche un intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia di Ottana per una neonata con insufficienza respiratoria, mentre a Orotelli una signora si è tranciata le dita della mano con una serranda: è stata perciò subito trasportata, dai militari dell'Arma, al San Francesco di Nuoro. Una pensionata di Oliena, invece, è stata raggiunta da un furgone della polizia del capoluogo che le ha portato il medicinale necessario per evitarle un ricovero altrimenti improrogabile. Gli agenti della questura barbaricina, poi, hanno assicurato per tutto il giorno il trasporto di medici e dializzati.


Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia Mario Zidda ha dovuto firmare una ordinanza urgente: chiuse ieri e oggi (salvo ulteriori complicazioni meteorologiche) tutte le scuole di ogni ordine e grado. Impossibile, infatti, fare lezione in classe. E se i ragazzi e le ragazze hanno approfittato della situazione per anticipare le vacanze di Natale e giocare a palle di neve, per i vigili del fuoco è stata una giornataccia. Il centralino della caserma provinciale non ha smesso un attimo di squillare. Numerosissime le richieste d'aiuto, in particolare di anziani e famiglie con bambini al seguito, tanto che tutto il personale è stato richiamato al lavoro. Tantissimi gli interventi effettuati in città (non si contano le utilitarie colpite dagli alberi caduti durante la notte, in via Istiritta come pure in viale Ciusa e via Deffenu), ancora di più quelli nelle campagne dell'intera provincia, dove diversi pastori sono rimasti isolati. Un allevatore, nei salti tra Buddusò e Bitti, ha rischiato l'assideramento. Protezione civile in costante allerta, dunque. Telefoni impazziti negli uffici della prefettura, della questura e del comando dei carabinieri di Nuoro. NUORO. Blackout totale ieri nel capoluogo della Barbagia e in ogni altro angolo della provincia. Il giorno più lungo e vergognoso della storia recente è cominciato con una coltre di neve spessa dai trenta ai quaranta centimetri, a seconda dei rioni della città, fino a settanta in quel di Sorgono, un metro addirittura tra Lodine e Fonni. Non a caso già dalle primissime ore dell'alba bianca sono cominciati i problemi. Intorno alle 5 due Tir in viaggio sulla "Carlo Felice" sono finiti di traverso nella carreggiata, all'altezza di Campeda, a Macomer. Causa: asfalto gelato. Per fortuna non c'è stata nessuna conseguenza per le persone, ma il traffico è andato subito in tilt, con la 131 paralizzata e una lunga colonna di automobilisti in difficoltà.

Poco dopo, Nuoro si è svegliata completamente isolata, su tutti i versanti, e ricoperta di neve, come non succedeva dagli anni Cinquanta. La situazione climatica aveva mostrato la prima neve sin da domenica sera. Intorno alla mezzanotte le strade erano ancora praticabili ma comunque nascoste dai fiocchi leggeri caduti dopo le 22. Ieri mattina, invece, uscire di casa era praticamente impossibile. Paradossale la situazione: il capoluogo della Barbagia non dispone di alcun mezzo spazzaneve (la Provincia ne ha due, ma entrambi erano impegnati lungo le strade del Gennargentu). Ha soltanto qualche ridicolo sacchetto di sale da spargere qua e là. Tant'è vero che è bastata una nevicata, seppure di carattere eccezionale, per mandare in tilt la città come se nulla fosse. Ad aggravare la situazione poi ci si è messo pure un blackout generale dell'Enel. Sin dalle quattro del mattino alcuni quartieri di Nuoro (vedi il rione Monte Gurtei) sono rimasti senza luce. Alle sei sono mancati i ponti di collegamento che portano la corrente a Mamoiada, poi anche Olzai, Orani e Sarule sono rimasti al buio, e via via, a turno, tutti i paesi del circondario, dal Marghine alla Baronia. A Lodè il sindaco Graziano Spanu è stato costretto ad evacuare il municipio in balia delle infiltrazioni e a mandare due ruspe sulla strada che porta a Siniscola. Blackout a singhiozzo, invece, in Ogliastra, mentre a Nuoro il servizio di fornitura elettrica è saltato in tutti i quartieri della città intorno alle dieci, aggiungendo così disagi ai disagi già creati dalla coltre bianca, vietata alle automobili, salvo le jeep e qualche vettura con le catene montate e costretta ad affrontare comunque un'emergenza in corso.



All'ospedale San Francesco alcuni infermieri e medici ci sono arrivati soltanto con l'aiuto dei mezzi dei vigili del fuoco della caserma di Funtana Buddia, tempestati questi ultimi di telefonate a non finire. Nei reparti del nosocomio, comunque, non si è registrata nessuna emergenza di particolare rilevanza: il personale smontante, infatti, è stato trattenuto finché non è arrivato il personale di turno. Maggiori difficoltà, invece, ci sono state nell'ospedale di Sorgono, a causa dei collegamenti cancellati. E grosse difficoltà hanno trovato i dializzati in arrivo a Nuoro per la terapia, bloccati lungo la 131 dcn Siniscola-Abbasanta. Il tratto della superstrada che va da Marreri a Ottana, infatti, è rimasto per tutta la mattinata completamente paralizzato. Una partoriente è stata soccorsa all'altezza di Oniferi. E a Oniferi è stato necessario anche un intervento tempestivo dei carabinieri della compagnia di Ottana per una neonata con insufficienza respiratoria, mentre a Orotelli una signora si è tranciata le dita della mano con una serranda: è stata perciò subito trasportata, dai militari dell'Arma, al San Francesco di Nuoro. Una pensionata di Oliena, invece, è stata raggiunta da un furgone della polizia del capoluogo che le ha portato il medicinale necessario per evitarle un ricovero altrimenti improrogabile. Gli agenti della questura barbaricina, poi, hanno assicurato per tutto il giorno il trasporto di medici e dializzati.
Nel frattempo il sindaco del capoluogo di provincia Mario Zidda ha dovuto firmare una ordinanza urgente: chiuse ieri e oggi (salvo ulteriori complicazioni meteorologiche) tutte le scuole di ogni ordine e grado. Impossibile, infatti, fare lezione in classe. E se i ragazzi e le ragazze hanno approfittato della situazione per anticipare le vacanze di Natale e giocare a palle di neve, per i vigili del fuoco è stata una giornataccia. Il centralino della caserma provinciale non ha smesso un attimo di squillare. Numerosissime le richieste d'aiuto, in particolare di anziani e famiglie con bambini al seguito, tanto che tutto il personale è stato richiamato al lavoro. Tantissimi gli interventi effettuati in città (non si contano le utilitarie colpite dagli alberi caduti durante la notte, in via Istiritta come pure in viale Ciusa e via Deffenu), ancora di più quelli nelle campagne dell'intera provincia, dove diversi pastori sono rimasti isolati. Un allevatore, nei salti tra Buddusò e Bitti, ha rischiato l'assideramento. Protezione civile in costante allerta, dunque. Telefoni impazziti negli uffici della prefettura, della questura e del comando dei carabinieri di Nuoro. Una sola la raccomandazione delle forze dell'ordine: non mettersi in viaggio. La zona di Campeda, infatti, è rimasta bloccata per tutta la giornata e anche i collegamenti con l'Ogliastra sono saltati. La neve ha bloccato gli automobilisti diretti verso Lanusei, sulla 389. Neve, poi, anche sulla vecchia Orientale Sarda, all'altezza di Silana. Ieri sera sul tardi, poi, i cinque ingressi di Nuoro erano impraticabili per via del ghiaccio. In città, intanto, non sono certo cessati i disagi. Il black out elettrico è finito intorno alle 14, ma soltanto il alcuni rioni; altri rioni, invece, tipo Nuraghe-Carta Loi sono rimasti al buio. Senza luce e soprattutto senza riscaldamento intere palazzine. Con una città intrappolata dalla fanghiglia e dalla vergogna di un lunghissimo 17
dicembre.




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