Cari amici,
da diversi anni cerco di risparmiare per mettere da parte dei soldi da donare a qualcuno che nella vita è stato più sfortunato di me. Quest' anno in primavera ho cominciato a scrivere la favola, "Principessa orchidea cegliese" che avrei dovuto pubblicare a dicembre, nel giorno del mio compleanno, allo scopo di racimolare un gruzzoletto da dare in beneficenza.
Ho fatto molti sacrifici, ho camminato per chilometri sotto il sole d' agosto insieme a mio nipote Andrea per scattare le immagini più adatte alla mia storia, l'ho portato nei boschi, nelle caverne. Per lui è stato molto bello, per settimane, per mesi si è prestato a questo, anche lui aspettava trepidante l'uscita del mio libro. A settembre tutto era finito. Mi sono rivolta ad una persona che credevo essere corretta, invece non si è rivelata tale. Chiesi di stampare 1000 copie del libro, alcune cartoline con il "folletto Buzzichino" ed alcuni segnalibri, raccomandandomi per la data della consegna, che doveva essere per fine di ottobre,metà novembre. Il personaggio in questione mi fece un preventivo di 5.000,00 euro, che comprendeva l'editore, la stampa, le cartoline ed i segnalibri da me richiesti. Entusiasta per la buona riuscita del mio progetto, consegnai al mio interlocutore l'importo richiesto, fiduciosa circa il buon esito della vicenda. I mesi successivi, come convenuto attendevo la bozza,ma le risposte erano sempre differenti e strane, con vari cambiamenti di programma. Cominciai a capire che ormai i giorni passavano e il comportamento non mi piaceva affatto. Solo verso la fine di novembre ricevetti una telefonata con la quale mi si chiedeva un passaggio di una mia poesia da pubblicare in copertina. Quindi infastidita per la richiesta inaspettata, ma desiderosa di portare a termine il mio progetto, estrapolai tre righe da una mia poesia e gliele dettai telefonicamente. Il giorno dopo ricevetti un' altra telefonata, il personaggio in questione mi disse: "a proposito, ti dissi che la correzione delle bozze sarebbe stata gratuita proprio in vista della nobiltà della tua iniziativa, ma se desideri portare a termine il tuo lavoro mi devi dare ulteriori 5.000 euro..." Rimasi pietrificata e molto sorpresa,e risposi:" non mi posso permettere questa spesa non prevista, me lo dovevi dire subito e non dopo tutto questo tempo, se l'avessi saputo per tempo mi sarei regolata diversamente...".
Compresi che ormai i miei 5.000,00 euro erano volati via, stetti molto male e tutta la notte ho pianto all'idea di vedere sfumata questa mia iniziativa, mi sentivo raggirata per avere creduto nella parola e nella correttezza di un uomo che fino a quel momento si era dimostrato non solo disponibile, ma anche partecipe del mio progetto.
L'indomani mandai a ritirare da un amico la bozza, chiamai il tipografo, il quale all'oscuro di tutti questi retroscena, mi disse che il preventivo già consegnato all'intermediario, tutto compreso, era di 2500,00 euro. Mi sentii ancora più umiliata e tradita, non credevo che dopo aver lasciato la somma di 5000,00 euro,sulla quale era già stata effettuata una " cresta" di 2.500 euro, mi venissero richiesti altri 5.000 euro.
Dopo due giorni, la tipografia mi mandò la bozza ancora piena di errori. La brava persona si era accontentata di denigrare il mio lavoro, ma dopo essersi fatto profumatamente pagare, notai che aveva messo il suo indirizzo come sponsor in copertina e lo feci immediatamente togliere. Sto correggendo la bozza e subito dopo le feste natalizie andrò a Lecce per completare il lavoro.Porterò a compimento la mia favola. Oggi chiedo scusa a quei bambini che aspettavano il mio regalo spero di riuscire a farlo tra un mese. Il tizio galantuomo, non ha preso in giro me, ha solo approfittato di una persona entusiasta di fare qualcosa di utile per gli altri. Oggi mi rendo conto che bisogna guardarsi dagli esseri umani che quando parli non ti guardano negli occhi.
Spero solo che le sue malefatte lo tengano sveglio la notte per il rimorso, per aver approfittato della mia buonafede e aver tolto solo per ora un sorriso ad un bimbo. Franca Bassi
da diversi anni cerco di risparmiare per mettere da parte dei soldi da donare a qualcuno che nella vita è stato più sfortunato di me. Quest' anno in primavera ho cominciato a scrivere la favola, "Principessa orchidea cegliese" che avrei dovuto pubblicare a dicembre, nel giorno del mio compleanno, allo scopo di racimolare un gruzzoletto da dare in beneficenza.
Ho fatto molti sacrifici, ho camminato per chilometri sotto il sole d' agosto insieme a mio nipote Andrea per scattare le immagini più adatte alla mia storia, l'ho portato nei boschi, nelle caverne. Per lui è stato molto bello, per settimane, per mesi si è prestato a questo, anche lui aspettava trepidante l'uscita del mio libro. A settembre tutto era finito. Mi sono rivolta ad una persona che credevo essere corretta, invece non si è rivelata tale. Chiesi di stampare 1000 copie del libro, alcune cartoline con il "folletto Buzzichino" ed alcuni segnalibri, raccomandandomi per la data della consegna, che doveva essere per fine di ottobre,metà novembre. Il personaggio in questione mi fece un preventivo di 5.000,00 euro, che comprendeva l'editore, la stampa, le cartoline ed i segnalibri da me richiesti. Entusiasta per la buona riuscita del mio progetto, consegnai al mio interlocutore l'importo richiesto, fiduciosa circa il buon esito della vicenda. I mesi successivi, come convenuto attendevo la bozza,ma le risposte erano sempre differenti e strane, con vari cambiamenti di programma. Cominciai a capire che ormai i giorni passavano e il comportamento non mi piaceva affatto. Solo verso la fine di novembre ricevetti una telefonata con la quale mi si chiedeva un passaggio di una mia poesia da pubblicare in copertina. Quindi infastidita per la richiesta inaspettata, ma desiderosa di portare a termine il mio progetto, estrapolai tre righe da una mia poesia e gliele dettai telefonicamente. Il giorno dopo ricevetti un' altra telefonata, il personaggio in questione mi disse: "a proposito, ti dissi che la correzione delle bozze sarebbe stata gratuita proprio in vista della nobiltà della tua iniziativa, ma se desideri portare a termine il tuo lavoro mi devi dare ulteriori 5.000 euro..." Rimasi pietrificata e molto sorpresa,e risposi:" non mi posso permettere questa spesa non prevista, me lo dovevi dire subito e non dopo tutto questo tempo, se l'avessi saputo per tempo mi sarei regolata diversamente...".
Compresi che ormai i miei 5.000,00 euro erano volati via, stetti molto male e tutta la notte ho pianto all'idea di vedere sfumata questa mia iniziativa, mi sentivo raggirata per avere creduto nella parola e nella correttezza di un uomo che fino a quel momento si era dimostrato non solo disponibile, ma anche partecipe del mio progetto.
L'indomani mandai a ritirare da un amico la bozza, chiamai il tipografo, il quale all'oscuro di tutti questi retroscena, mi disse che il preventivo già consegnato all'intermediario, tutto compreso, era di 2500,00 euro. Mi sentii ancora più umiliata e tradita, non credevo che dopo aver lasciato la somma di 5000,00 euro,sulla quale era già stata effettuata una " cresta" di 2.500 euro, mi venissero richiesti altri 5.000 euro.
Dopo due giorni, la tipografia mi mandò la bozza ancora piena di errori. La brava persona si era accontentata di denigrare il mio lavoro, ma dopo essersi fatto profumatamente pagare, notai che aveva messo il suo indirizzo come sponsor in copertina e lo feci immediatamente togliere. Sto correggendo la bozza e subito dopo le feste natalizie andrò a Lecce per completare il lavoro.Porterò a compimento la mia favola. Oggi chiedo scusa a quei bambini che aspettavano il mio regalo spero di riuscire a farlo tra un mese. Il tizio galantuomo, non ha preso in giro me, ha solo approfittato di una persona entusiasta di fare qualcosa di utile per gli altri. Oggi mi rendo conto che bisogna guardarsi dagli esseri umani che quando parli non ti guardano negli occhi.
Spero solo che le sue malefatte lo tengano sveglio la notte per il rimorso, per aver approfittato della mia buonafede e aver tolto solo per ora un sorriso ad un bimbo. Franca Bassi
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