Cari genitori, questa è la "mia lettera di Natale" che ogni anno metto per voi sotto il piatto virtuale. Anche se sono un po' cresciutella lo faccio lo stesso. Io non ci faccio caso, desidero scrivervi. Vi sento sempre vicino. So che voi per tutti questi anni mi avete aiutato insieme a nonna Betta e a zia Teresa e so che mi aiuterete sempre. L'amore e il coraggio che mi avete lasciato in eredità, mi ha aiutato a superare tutte le grandi avversità, che giorno dopo giorno ho dovuto affrontare. Ogni giorno sento la vostra voce. Il ricordo spesso va a quando ancora piccola ve ne combinavo di tutti i colori e per voi dei quattro figli ero "la Principessa " e "la pecorella nera".
Ti ricordi mamma, quando, in quel lontano Natale, diedi fuoco a casa per aver fatto l'impianto elettrico delle luci colorate dell'albero di Natale e del Presepio? Ernesto il portiere di via degli Scipioni, con la scopa di saggina, cercava di arrestare la fiamma che correva per tutto il corridoio. Io pietrificata restavo ancora con il cacciavite in mano e gli occhi sgranati, pensando al guaio che avevo fatto. La sera quando babbo tornò dal lavoro vedendo tutta la casa nera, affumicata, mettendosi le mani in testa disse: "Questo l'ha combinato la Principessa". Tu, mamma, con le mani ai fianchi, prendesti le mie difese e gli rispondesti: "Si, è stata lei, ma la colpa è tua." Allora non capii, poi tu precisasti: "Emì, se tu non rinforzavi la valvola di porcellana, che scattava sempre, col filo di rame, la valvola saltava e non si bruciava tutta casa."
Spesso mio nipote Andrea mi chiede, di raccontargli le storielle, di quanto noi quattro figli vi facevamo disperare. Quanti guai, troppi mamma cara.
La sera mio nipote Andrea, d'estate dentro il trullo, si stringe a me e inizia la stessa sinfonia: ride, ride fino a notte fonda, poi s'infila sotto le coperte e crolla.
Penso che quella "pecorella nera" non era poi tanto nera e ha fatto tante cose buone e chissà quante ancora ne dovrà fare. Voi potete essere orgogliosi, di questa strana Principessa. Immagine eseguita con ritagli di giornale, scritto di Franca Bassi
Ti ricordi mamma, quando, in quel lontano Natale, diedi fuoco a casa per aver fatto l'impianto elettrico delle luci colorate dell'albero di Natale e del Presepio? Ernesto il portiere di via degli Scipioni, con la scopa di saggina, cercava di arrestare la fiamma che correva per tutto il corridoio. Io pietrificata restavo ancora con il cacciavite in mano e gli occhi sgranati, pensando al guaio che avevo fatto. La sera quando babbo tornò dal lavoro vedendo tutta la casa nera, affumicata, mettendosi le mani in testa disse: "Questo l'ha combinato la Principessa". Tu, mamma, con le mani ai fianchi, prendesti le mie difese e gli rispondesti: "Si, è stata lei, ma la colpa è tua." Allora non capii, poi tu precisasti: "Emì, se tu non rinforzavi la valvola di porcellana, che scattava sempre, col filo di rame, la valvola saltava e non si bruciava tutta casa."
Spesso mio nipote Andrea mi chiede, di raccontargli le storielle, di quanto noi quattro figli vi facevamo disperare. Quanti guai, troppi mamma cara.
La sera mio nipote Andrea, d'estate dentro il trullo, si stringe a me e inizia la stessa sinfonia: ride, ride fino a notte fonda, poi s'infila sotto le coperte e crolla.
Penso che quella "pecorella nera" non era poi tanto nera e ha fatto tante cose buone e chissà quante ancora ne dovrà fare. Voi potete essere orgogliosi, di questa strana Principessa. Immagine eseguita con ritagli di giornale, scritto di Franca Bassi
Sono passati
tanti anni
e tante cose
ho fatto.
Il merito
è solo vostro per
l'insegnamento
che mi avete dato.
Questa bambina ormai
un pò cresciutella
è tanto stanca
delle cose brutte
che succedono
sulla terra.
Cari genitori
chiedete per regalo
al Padre vostro
che è pure il mio
se non si è stancato
di vedere l'uomo
sempre insanguinato?
E tutti i bambini
perseguitati?
Mi raccomando
questa lettera
datela al Padre vostro.
La vedi Olga è Franca qui in questa lettera
con l'immagine colorata
è sorridente
ha preso in prestito
da una sua amica
Babbo Natale.
Lo sai Padre nostro
che sta figlia è un po'
strana vedi se per la
notte del Santo Natale
la puoi accontentare
Ci sarebbe qualche
situazione sulla terra
da pianificare.
Lei desiderebbe portare
a termine la pendenza
di "Madonna della Grotta"
ma non sa da dove deve iniziare.
E poi vi chiede che i
bambini possano tutti
bere, mangiare e giocare.
Le guerre devono terminare.
lo sappiamo Padre nostro
che il sangue da levare
è troppo.
L'uomo deve da solo
capire che queste
guerre devono finire.
Aiutala Padre nostro
questa figlia nostra
che è anche vostra.
Noi siamo stanchi
di vederla ogni sera
piangere prima di dormire.
Regalagli ancora
dei sorrisi
lei s'accontenta.
Per farla sorridere
ancora Padre nostro
Voi sapete che cosa
serve a questa
nostra figlia.
Franca Bassi
tanti anni
e tante cose
ho fatto.
Il merito
è solo vostro per
l'insegnamento
che mi avete dato.
Questa bambina ormai
un pò cresciutella
è tanto stanca
delle cose brutte
che succedono
sulla terra.
Cari genitori
chiedete per regalo
al Padre vostro
che è pure il mio
se non si è stancato
di vedere l'uomo
sempre insanguinato?
E tutti i bambini
perseguitati?
Mi raccomando
questa lettera
datela al Padre vostro.
La vedi Olga è Franca qui in questa lettera
con l'immagine colorata
è sorridente
ha preso in prestito
da una sua amica
Babbo Natale.
Lo sai Padre nostro
che sta figlia è un po'
strana vedi se per la
notte del Santo Natale
la puoi accontentare
Ci sarebbe qualche
situazione sulla terra
da pianificare.
Lei desiderebbe portare
a termine la pendenza
di "Madonna della Grotta"
ma non sa da dove deve iniziare.
E poi vi chiede che i
bambini possano tutti
bere, mangiare e giocare.
Le guerre devono terminare.
lo sappiamo Padre nostro
che il sangue da levare
è troppo.
L'uomo deve da solo
capire che queste
guerre devono finire.
Aiutala Padre nostro
questa figlia nostra
che è anche vostra.
Noi siamo stanchi
di vederla ogni sera
piangere prima di dormire.
Regalagli ancora
dei sorrisi
lei s'accontenta.
Per farla sorridere
ancora Padre nostro
Voi sapete che cosa
serve a questa
nostra figlia.
Franca Bassi
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