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30.9.25

Ci ha pensato Cristiano Chiarot, ex sovrintendente della Fenice per otto anni, interviene nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale del teatro veneziano. anche lui un comunista ?

Mi fa sorridere scoprire😢🙄😥😂 che improvvisamente ( come sempre davantoi a avvenimeti di grande clamore mediatico e o di grande rilevanza ) l’Italia pullula di melomani e musicologi pronti a difendere Beatrice Venezi come fosse Karajan reincarnato. Tutti esperti, tutti paladini della cultura… peccato che quando la Venezi ha diretto “Viva Puccini” su Rai3, in prima serata il 1° gennaio, l’ascolto sia stato un misero 5% di share: meno di una replica diella serie Don Matteo. Se davvero milioni di elettori di destra ( ma anche non ) si fossero così appassionati, lo share sarebbe esploso. Invece no: la sera della “consacrazione”hanno guardato Grande Fratello o pattume vario  (  la maggior  parte  )
foto  del volantino  del     del  pubblico il  28  ottobre  al 
teatro  la  fenice 

 E allora la verità è semplice: tutta questa retorica sulla cultura è solo chiacchiera da bar travestita da alta competenza.    Oltre    il pubblico bue     e trupe  cammellate   a spada tratta la nomina di sua figlia   Beatrice Venezi  a direttore musicale della Fenice è intervenuto il padre Gabriele.
Direte voi: chissà dall’alto di quale curriculum lirico e orchestrale. 
No, Gabriele Venezi è un immobiliarista ex militante di estrema destra, ex dirigente nazionale di Forza Nuova, di cui è stato anche candidato sindaco a Lucca nel 2007. E su “la Stampa” arriva a osare l’inosabile e difendere l’indifendibile.
“Le proteste contro mia figlia? Sono una difesa politica di privilegi che non hanno più senso.”
Ha detto proprio così: privilegi. Lui. Parlando di lei. E ancora: 
con suo  padre
“Molti hanno scritto che non abbia le competenze per la direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia perché figlia di un picchiatore di destra, riferendosi al mio passato. Eppure io ho smesso di fare politica attiva da 15 anni, anche per evitare che fosse d’ostacolo alla sua carriera. E la mia candidatura a sindaco di Lucca per Forza Nuova”.  Come   Lorenzo  tosa    mi   rivolgo  al Gentile papà Venezi, nessuno attacca sua figlia. 
Fanno solo (giustamente) notare che non ha né i titoli né il curriculum né il talento né i numeri per occupare un ruolo di tale prestigio.E la sola ragione per cui se ne parla è perché - lei sì - ha il “privilegio” di essere amica personale di Giorgia Meloni e del governo. Infatti   sempre  Secondo il  Tosa  Questi, in un mondo minimamente diritto, si chiamano “privilegi”. Negati al 99.9% di orchestrali, artisti e musicisti lirici italiani di pari o superiore talento, senza sponsor e madrine, che una proposta così non la vedranno in duemilatrecento anni di carriera.
Per fortuna c’è ancora qualcuno che resiste e si oppone in questo Paese allo sbando politico e culturale.
Noonostate abbia una ricevuto un educazione semplice   musicale , ho preferito non avendo competenze spcifiche   e non aveno fatto studi specifici   da  conservatorio  sentire i pro e i cotro sulla venezi  consultando  amici e  conoscienti     ( un insegnante di chitarra alle scuoe medie , un pianista , un insegnante di musica alle classi di concorso ed altri amici musicisti ,un direttore d'orchestra ) e la visione di    due  film tematici  : 1)  Sulle ali della musica (De dirigent)  un film del 2018 diretto da Maria Peters  basato sulla storia della vita di Antonia Brico ., 2)  Divertimento film del 2022  ( da  noi recensito inDivertimento (2022) di Marie-Castille Mention-Schaar, il film ispirato alla vera storia della direttrice d’orchestra di fama mondiale e di origini algerine Zahia Ziouani  ) di Marie-Castille Mention-Schaar  basato  anche  esso    su  una    storia    vera   quela  della   direttrice d'orchestra    Zahia Ziouani 
Quindi mi  chiedo     se   : oltre  agli spettatori   profani  ( ma   con un minimo  d'educazione  musicale  e  al buon  giusto   )   ed  cultori ,   anche    Non solo gli orchestrali ma tuutti e 300 i lavoratori del Teatro Fenice di Venezia si sono uniti e stretti attorno ai professori d’orchestra e hanno ufficialmente votato all’unanimità la richiesta immediata e inderogabile di revoca della nomina di Beatrice Venezi a direttrice musicale.   protestano     un motivo ci  sarà ?  la  risposta      credo che  l'abbiano    data    due  esperti  compotenti  il  primo   La direttrice d'orchestra Gianna Fratta la  stampa  del  29\9\2025





 il secondo Cristiano Chiarot, ex sovrintendente della Fenice per otto anni, uno che qualcosina di teatri e di lirica se ne intende,a questione è semplice, ha detto al ”Corsera’. 
Non c’entra niente che sia di centrodestra o sostenuta dal centrodestra. Smettiamola con queste sciocchezze. Beatrice Venezi semplicemente non ha il curriculum di competenze professionali all’altezza di un teatro del prestigio internazionale de La Fenice di Venezia. Questo è il punto”.
[...] Non fai primario di cardiologia uno solo perché dicono che sia bravo, ma per i galloni che si è costruito nella sua professione. Le competenze professionali Beatrice Venezi ancora non le ha, men che meno per diventare direttrice musicale di un teatro del livello della Fenice dove hanno suonato da Muti a Sinopoli, da Myung-Whun Chung a Marcello Viotti”.
E ancora:“Un direttore musicale deve avere una expertise specialistica che non è dire ‘sei bravo’ o ‘non sei bravo’, ma sono le collaborazioni con orchestre internazionali, le partecipazioni a festival di primaria importanza. E da questo punto di vista è impressionante la scarsità del curriculum della Venezi. Anche la discografia è ridottissima… Un recital di un artista a fine carriera a Bangkok è un punto di merito?”Infine l’attacco diretto alla destra in questo caso   : “La nomina l’ha fatta il sovrintendente vicino a Fratelli d’Italia, nonché l’unica nomina fatta dalla politica nelle Fondazioni liriche italiane. E nessuno degli orchestrali disse nulla.Trovo di una bassezza morale unica accusare ora l’orchestra come sta facendo la destra.La verità è che non hanno argomenti perché non c’entra nulla la politica ma la povertà artistica.”
Davvero non serve aggiungere altro alle parole di Chiarot. Che, in un Paese civile, chiuderebbero ogni dibattito e discorso.Qui da noi gli daranno del “comunista”.
E  vero-  che  la  nostra  classe politica  a  prescindere  dal colore politico\  ideologico  ha   sempre    gestito  la cultura  e   i suoi. enti  in modo clientelare  o amichettismo   ma  qui   non c'entra  la  politica  e  una  questione  tecnica    di  competenza  .  Quindi finiamola  , mi rivolgo  ai pro venenzi  dell'ultima  ora  ,  finiamola  con questo vittimismo  e    difesa  ad  obtorto collo    con tendenza  al vittiminismo ed  al  piagnistero  . .  Non siamo  più   bambini     che piangono quando non gli comprano il giocattolo  o come  .....   lasciamo  perdere    altrimenti     rischio di scadere   in  commenti  misogeni   e sessisti 

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