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21.8.25

Il pompiere che ama volare Silvio Zoncheddu ha percorso 116 chilometri col parapendio: record sardo



E pensare che è cominciato tutto per caso. «Era il 1993 e mentre stavamo facendo un’escursione nelle campagne di Dolianova, un amico mi chiese “perché non fai un corso di parapendio?”». E così che Silvio Zoncheddu, 58 anni, vigile del fuoco, ha cominciato a volare e da allora non si è più fermato. Più di trent’anni su nel cielo, inanellando un successo dietro l’altro: l’ultimo qualche giorno fa quando ha stabilito il nuovo record sardo di volo in parapendio percorrendo 116,18 chilometri.
La storia
«Quando il mio amico mi chiese se volessi fare il corso gli chiesi di spiegarmi in che cosa consistesse», racconta. «Lui già era un paracadutista e un deltaplanista, io non sapevo nulla. Mi convinse e feci il corso. Appena toccato questo “giocattolo” rimasi folgorato. Adesso sono 32 anni che volo e sono felicissimo». Dopo il corso, Zoncheddu viaggia per specializzarsi sempre più, «per rapportarmi con piloti più esperti sono andato a Castelluccio, in Umbria, che era un po’ la mecca del volo in quegli anni. Ho iniziato a seguire i veterani e imparare da loro e intanto facevo qualche lavoretto, come il fly taxi, accompagnando i piloti nei loro spostamenti. Tra loro c’era Gimmy Pacher, quello che vinceva tutto. Diventammo amici e oggi per me è come un fratello. Teniamo insieme anche dei corsi sulla sicurezza in volo».
Il lavoro di vigile del fuoco arriva dopo, nel 1996, quando già volava. «Amo il mio lavoro, sono orgoglioso di quello che faccio e ho un rapporto meraviglioso con i colleghi. Ma solo quando volo ho una sensazione di estrema libertà che mi fa stare bene».
Il record sardo di volo lo aveva già stabilito qualche tempo fa arrivando a 108 chilometri. «Ma il 31 maggio sono stato superato da un altro pilota che è arrivato a 109. E siccome sono molto competitivo ho deciso di fare di più e così sono arrivato a 116,18 chilometri». La partenza da Bortigali «studiando il meteo e i venti. Il primo giorno non è andata bene così ci ho provato il successivo quando proprio i venti hanno creato una convergenza particolare con una velocità media superiore a 30 km orari. Così da Bortiogali, sono arrivato a Santu Lussurgiu, da qui sono tornato indietro seguendo la catena del Marghine in direzione Pattada e poi di nuovo a Bortogali».
Fare parapendio in Sardegna non è facile «perché non offre distanze ampie e c’è la variabile dei venti. Diciamo che il discorso è diverso se percorri l’arco alpino». Volare, «ti da una sensazione bellissima ma non direi che è un modo di evadere dalle cose difficili che vedo nel mio lavoro. È importante imparare a gestire tutto.
Di campionati Xc Sardegna, ne ha vinti 16, compreso quello dell’anno scorso e se vincerà quello di quest’anno arriverà a 17. «Quello che mi stimola è la concorrenza con tanti bravi piloti come Marco Spano e Mario Mele, solo per citarne alcuni. Mi stanno con il fiato sul collo e questo mi spinge a impegnarmi per fare sempre meglio e per continuare a volare». Su nel cielo, verso la libertà.

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