il solito vespaio di polemiche e le soliite richieste di censura il manifesto proposto per ricordare la Giornata mondiale contro l'orribile piaga della violenza sulla donna.
Infatti era scontato e non era difficile ma prevvedibile e che che l’immagine di una donna ritratta nella postura sofferente della crocifissione non facesse discutere . Così sta andando. Come <<da copione, sfogliato in anni e anni di spesso presunte trasgressioni e spesso reale censura >> come dice Guido Barzoletti su Epolis di oggi << Già, proprio lei, pronta questa volta a crocifiggere il manifesto che l’associazione onlus donna Telefono ha proposto al Comune di Milano di affiggere in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulla donna in calendatio il prossimio 25 novembre >> . Una donna distesa su un lenzuolo bianco, le braccia allargate e appoggiate su due cuscini bianchi, le gambe a sovrapposte, mani e piedi nella posizione che ricorda quelle inchiodate di chi subisce quel suppliziotremendo. Ora, è inutile girare attorno alle immagini, sappiamo tutti atei e agnoistici , laici o credenti di cosa stiamo parlando: quella donna richiama il dramma fondante della Cristianità, sta al posto di Gesu . Ora La croce non c’è, ma la posizione a quella rinvia e subito qualcuno ( ovviamente i cattolici intransigenti io non ce la vedo ) ne ha tratto la conclusione di un’equivalenza blasfema e inaccettabile per i credenti.
Infatti ( e e qui mi trova d'accorrdo ) << Quando , come dice sempre l'articolo di Epolis , << quando le cose partono così, quando si trasformano in uno scontro frontale tra i Massimi Sistemi, con le frecce acuminate delle ideologie sul punto di scoccare l’una contro l’altra, non si va da nessuna parte >> Qualcosa però si può dire su quella figura. Intanto, non pecca di originalità , un simbolo ormai banalizzato e scontato ormai logoro o Jurassico , una trasgressione che non trasgredisce più . Infatti La Croce è sempre stata un cavallo di battaglia della polemica dissacrante, un segno prediletto per anatemi e interdetti contro ipocrisie e perbenismi. A intervalli regolari è già apparsa, e più volte, a simboleggiare la condizione della donna deprivata dei suoi diritti e della sua libertà, la guerra che non risparmia nessuno, gli omosesuali discriminati, i poveri che muoiono della loro condizione.... Basterebbe ricordare certe copertine de L’espresso o di panorama ( quando allora era tale e non u a velina ) degli anni '60\70, certe performance dell’avanguardia e, sul piano della pura poesia e del sublime, la crocifissione del povero Stracci che muore dell’ossimoro di sé, soffocato dalla propria insaziabile fame, ne La ricotta di Pier Paolo Pasolini.. Ma erano altri tempi. E, poi, francamente, quest’imagine così bianca pulita e laccata, senza drammaticità alcuna, congelata nell’astrazione di una posizione, sembra uno degli ammiccamenti di certi calendari ( presenti da calzolai , camionisti , barbieri e ora rappresentati anche in parlamento ) . Ora per gridare contro una violenza intollerabile e che tutti ci riguarda, non c’è bisogno del luogo comune oramia banalizzato arte secondo alcuni pornografia di una donna in croce . Cosi come non c'è bisogno ne di scandalizzarsi ne tanto meno d censurare o vietare .
Infatti ( e e qui mi trova d'accorrdo ) << Quando , come dice sempre l'articolo di Epolis , << quando le cose partono così, quando si trasformano in uno scontro frontale tra i Massimi Sistemi, con le frecce acuminate delle ideologie sul punto di scoccare l’una contro l’altra, non si va da nessuna parte >> Qualcosa però si può dire su quella figura. Intanto, non pecca di originalità , un simbolo ormai banalizzato e scontato ormai logoro o Jurassico , una trasgressione che non trasgredisce più . Infatti La Croce è sempre stata un cavallo di battaglia della polemica dissacrante, un segno prediletto per anatemi e interdetti contro ipocrisie e perbenismi. A intervalli regolari è già apparsa, e più volte, a simboleggiare la condizione della donna deprivata dei suoi diritti e della sua libertà, la guerra che non risparmia nessuno, gli omosesuali discriminati, i poveri che muoiono della loro condizione.... Basterebbe ricordare certe copertine de L’espresso o di panorama ( quando allora era tale e non u a velina ) degli anni '60\70, certe performance dell’avanguardia e, sul piano della pura poesia e del sublime, la crocifissione del povero Stracci che muore dell’ossimoro di sé, soffocato dalla propria insaziabile fame, ne La ricotta di Pier Paolo Pasolini.. Ma erano altri tempi. E, poi, francamente, quest’imagine così bianca pulita e laccata, senza drammaticità alcuna, congelata nell’astrazione di una posizione, sembra uno degli ammiccamenti di certi calendari ( presenti da calzolai , camionisti , barbieri e ora rappresentati anche in parlamento ) . Ora per gridare contro una violenza intollerabile e che tutti ci riguarda, non c’è bisogno del luogo comune oramia banalizzato arte secondo alcuni pornografia di una donna in croce . Cosi come non c'è bisogno ne di scandalizzarsi ne tanto meno d censurare o vietare .
3 commenti:
è ob-scaena!
come tutte le immagini dietro cui si cela la non più divina mania di sbarcare il lunario.
Molti argomenti andrebbero discussi onde realizazare qualcosa senza bisogno di indugiare su vuoti e speculanti estetismi ed edonismi, e voyerismi che peggiorano la mentalità bacata di noi occidentali, ed essere testimoni discreti di cambiamento radicale di ognuno come individuo... senza tutta questa captatio da gossip... alla fine il problema dello strupo, come tanti altri, resta confinato alla tragedia dell'attore attrice, non certo degli spettatori di una vita che è sempre stato teatro, ma oggi non se ne può più: abbasso le troppe inutili immagini e quindi la televisione, ad esempio, di cui si è tossicodipendenti, e non capiamo se viviamo o recitiamo con i gossipisti pseudopolitici e pseudoculturali.
buona giornta a tutti.
concordo con te sull'uso che se ne fa del corpo femminile nella società occidentale e adesso in tempi di omologazone culturale si sta avvicinando nel sud del mondo . ma non sono d'accordo sul gudizio estetico che dai al'opera in questione , io la considero normale non oscena
ops dimenticavo
cosi neppure sono concordo con al censura . perchè censurtare e vietare agli altri ciò che a te non piace
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