Dario Cicchero & Mauro Ciancone presentano Over the Line primo quindicinale sul mondo del rugby: la sua filosofia, le sue curiosità e su chi ci mette la faccia

Cazzeggiando fra le varie pagine a cui vengo invitato \ iscritto in automatico o ( come in questo caso)   che mi vengono segnalate via messanger dai contatti di facebook , ho visitato la  pagina  facebook  https://www.facebook.com/overtheline65/ ed il realativo  canale di youtube curati   da   Dario Cicchero  e    Mauro Ciancone .
Come  prima cosa    oltre  a  FAQ  ho cercato   il primo post  o una presentazione . ed  eccola  qui  
Dario cicchero   e Mauro Ciancone innsieme  alla  pagina  hanno  aperto il canale di  youtube di Over the line   di cui  trovate sotto   un video  . Un  << CANALE DEDICATO AI MONDI, ALLE STORIE DI UOMINI E DONNE, ALLE METAFORE E ALLE PASSIONI DEL RUGBY RACCONTATE DAI PROTAGONISTI:E" ALLA PAGINA FACEBOOK "OVER THE LINE >>
Insieme   alla  prima  puntata  

Esso  è  Un  “quindicinale”, “rotocalco” o meglio “documentario diffuso” sul mondo del Rugby, la sua filosofia, le sue curiosità e su chi ci “mette la faccia”, dedicato a chi questo mondo e questo gioco non lo conosce e vuole saperne di più e a chi lo conosce e vuole meravigliarsi ancora della sua bellezza. Insomnma  la loro  " missione  " si riassume in questo pensiero: <<  La nostra “meta” non è solo far conoscere il mondo del rugby ma far appassionare il maggior numero di persone ai mondi di passione che circondano tutti gli sport, soprattutto quelli considerati in modo errato “minori” >>

ottimo canale e ottima pagina fb che  dimostra che in italia non c'è solo calcio grazie a Dario Cicchero e a Mauro   Ciancone ed  alla  nostra  chiaccherata  che  trovate  sotto  alla  fine del  post   sto imparando a conoscere un sport bello e lontano dai media . Ma  soprattutto    sono riuscito grazie  ai loro  video  fin qui tramessi    a mandare  al diavolo   il  mio preconcetto   che  vedeva  rugby  uguale  fascismo  solo perchè  : 1)  è nato e  si svilupato  sotto il  fascismo ( I II  )   2)  è  tutt'ora  ,  anche se   si sta  sdoganando e prevale  il fary play ,viene usato insieme  alle arti marziali  come propaganda  dalla  nuova destra  o  destra  extraparlamentare 
da https://inducks.org/
Infatti  diciamo che  è   grazie  a loro   che     si è    completato in me  quel processo iniziato   , non so dire  quando  con precisone   , 🤔🙄 nel rivedere  l'ennesima replica  tv  di   :   Lo chiamavano Bulldozer  un film del 1978, di produzione italo tedesca diretto da Michele Lupo  con Bud Spencer, pseudonimo di Carlo Pedersoli (Napoli, 31 ottobre 1929 – Roma, 27 giugno 2016) . Anche  se    come  mi  fa  notare  Dario  uno degli autori  della pagina <<   il film di Bud Spencer se ricordo bene parla di Football Americano e non di Rugby, sono due sport completamente diversi, l'unica cosa in comune che hanno, ma neanche tanto quella perchè peso e dimensioni sono diverse, è la palla ovale e a grandi linee i pali e il tipo di campo, ma null'altro, lo spirito le tattiche di gioco e molto altro sono diversissimi per certi versi anche opposti, due esempi veloci nel rugby conta la squadra nel suo toto tutti sono indispensabili al gioco anche se uno solo arriva a meta, chiunque può andare a meta, nel football mediamente i ruoli sono molto "stretti" e non tutti vanno a meta "tatticamente", nel football ci sono due squadre nella stessa squadra (difesa e attacco) e spesso con antagonismo tra le due, poi 
nel futbool colpisci anche chi non ha la palla nel rugby è vietatissimo ecc... e parlando con chi ha avuto a che fare con i due sport in prima persona ti diranno che è piu simile la pallanuoto al rugby che il  footbal >> Ma " la spinta " decisiva è avvenuta quando ho riletto insieme a mia nipote acquisita questa storia di Marco Gervasio topolino 2737 ( foto sopra a destra )
Ora Secondo me , ed è questo uno dei motivi per cui mi è piaciuta e mi piace la loro pagina ed il loro canale , c'è oltre alla passione anche l'intento di questa di sdoganare il rugby dall'ideologia fascista e la relativa trasformazione in sport e basta . Questa mia tesi interpretativa   è smentita dagli stessi Dario  e  Mauro << il nostro intento non è quello di "sdoganare" il rugby ma di farlo conoscere e per un altro semplice motivo che non riteniamo il rugby uno sport fascista (e lo spieghiamo alla domanda 8 ) e non ne abbiamo mai avuto "notizia" da parte di nessuno di questo stigma verso il Rugby >>
  Infatti , rileggendomi sia  :  l'intervista  chaccherata  che trovate  sotto  con relativi approfondimenti bibliografici  ,   sia  rivdendo  la puntata  introduttiva  ( vedere   video )  in loro c'è    solo il nobile    l'intento di trasmettere cio' che la tv e la stampa fanno per il calcio ciò di cui parla la recensione di questo libro  di
scritto nel 1961 e per la prima volta pubblicato in Italia ,fatta   da questo articolo  del quotidiano la repubblica del 2011 e   da  cui  ho tratto  la  foto  centrale . 
Ma  soprattutto   molta  umiltà  cosa rara  di questi tempi   e  voglia   d'imparare  : << Ti dico subito che alle domande tecniche io non saprò risponderti, Mauro forse, anche quella sui film doc ecc io ho solo visto asini e sinceramente non ricordo neanche com'è anche qui forse lo potrà fare mauro lui è l'appassionato e quello che è nell'ambiente io sono quello che non capisce nulla e vuole conoscere questo mondo. In qualsiasi caso la nostra conoscenza su quello che chiedi alla 4 e alla 5 è quasi nulla o comunque superficiale e potrebbero essere domande che faremo noi a qualcuno della federazione o ad uno storico del gioco, a poi ci sarebbero anche il rugby a 7 (che se non sbaglio lo si gioca alle olimpiadi) quello in carrozzina, il tuch , il beac, lo snow e credo altri 😁>> . Ecco  l'intervista  chaccherata
come è nata questa idea ?
OverTheLine nasce dal ritrovarsi di due vecchi compagni di scuola dopo ben trent’anni di lontananza e di esperienze maturate in questo lasso di tempo, il rugby per Mauro e la narrazione di storie per Dario. Questo è stato l’inizio di un percorso di approfondimento per Mauro e di conoscenza per Dario, che dopo una riflessione e uno studio di fattibilità è diventato un progetto concreto dedicato a chi il rugby non lo conosce e a chi lo conosce ma vuole ancora meravigliarsi della sua bellezza, assumendo la forma di quello che noi definiamo “rotocalco video” o meglio un “documentario diffuso” a puntate. Lo abbiamo costruito senza mediare i contenuti facendo parlare i protagonisti, non solo giocatori e addetti ai lavori ma anche le mamme, i papà, i nonni e i parenti vari, i gestori dei locali in cui si respira rugby, “semplici” appassionati, giornalisti, persone di spettacolo e chiunque sia affascinato da questo mondo variegato di umanità: praticamente da chiunque ci “metta la faccia”.
in cosa consiste la filosofia del rugby ? 
Dalle interviste di OverTheLine è emerso che la filosofia del rugby è paragonabile ad un grande contenitore nel quale si trovano valori semplici e fondamentali come la condivisione, il rispetto dell’altro chiunque esso sia, l’altruismo, la perseveranza, l’impegno, l’amicizia, il sostegno, il rispetto delle regole, la generosità, l’aggregazione, la correttezza, l’inclusione.
Tra l’altro gli intervistati sottolineano il fatto di come nel rugby tutti sono protagonisti e nessuno gioca per se stesso e in particolar modo che la partita di Rugby non la si gioca contro ma insieme alla squadra avversaria, tutto questo permette di vivere una grande emozione.
 come mai in italia non ha un grosso seguito ? 
E’ necessario sottolineare innanzitutto che il Rugby ha un seguito proporzionato alla sua diffusione e alla sua pratica sul territorio nazionale. Da molti viene considerato uno sport di nicchia nonostante in determinati eventi come il Sei Nazioni, i test match autunnali e i mondiali abbia una copertura mediatica e televisiva importante che ne promuove l’immagine e il suo contorno colorito.
Per aumentare l’interesse e il seguito verso questo sport è necessario per prima cosa che aumenti il numero dei praticanti. Ciò sta accadendo, il rugby di base è in costante crescita e in questo contesto i nostri intervistati alla domanda “come creare interesse oltre il Sei Nazioni” hanno dato risposte interessanti ad esempio è emersa la necessità di applicare nuove politiche di sviluppo e di investimenti indirizzati alla base del movimento rugbistico italiano da parte della Federazione Italiana Rugby, la necessità di comunicare il rugby, parlare del rugby al maggior numero possibile di persone al di là dei media che ne parlano, quando ne parlano, principalmente in chiave di risultati e raramente ne raccontano il suo universo, la sua gente, i suoi valori.
secondo la voce rugby di wikipedia : << (... ) Ne esistono due varianti principali, differenziatesi nel Regno Unito alla fine del XIX secolo: il rugby a 15 o rugby union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby a 13 o rugby league, con 13 elementi per squadra. Al di là delle differenze del numero dei giocatori, le due discipline hanno regole differenti e sono considerate indipendenti l'una dall'altra.(..) >> quale delle due viene praticate in italia a livello locale ?
Dal lontano 1823 anno nel quale le cronache riportano “l’invenzione” del gioco, il rugby ha subito profonde trasformazioni e ha assunto formule diverse. La veste più conosciuta e praticata in Italia è il rugby a XV con i campionati seniores Eccellenza, serie A, serie B, serie C1, C2 e i campionati giovanili dall’Under 18 a scendere.

Si praticano anche il rugby seven (7 giocatori) disciplina olimpica, la versione a 13 giocatori meno diffusa e altre particolari come il “Wheelchair Rugby” (Rugby giocato in carrozzina), il “Beach Rugby”, il “Touch Rugby” che si può giocare da 2 a 99 anni, poi esistono anche alcune molto particolari come lo “Snow Rugby” giocato sulla neve e il “Rugby Subacqueo” giocato in piscina.

 5)sempre wikipedia : << Dagli anni novanta in poi, con l'avvento del professionismo, molto è cambiato, tutto il sistema è finalizzato a creare giocatori professionisti di alto livello, i club si sono associati in franchigie, è arrivata l'attenzione mediatica e con essa esigenti sponsor, anche il regolamento si è adattato alle mutate esigenze favorendo sempre più la spettacolarità del gioco a discapito delle fasi statiche. Alcuni riti per addetti ai lavori sono venuti meno, ma lo spirito originario è rimasto immutato e accanto al professionismo permangono ancora molti club dilettantistici.>> in italia lasituazione qual'è ? 

Precisiamo subito che il rugby professionistico è strettamente collegato al rugby di base e cioè al dilettantismo, punto di partenza di tutto il movimento ovale che vive di volontariato, delle quote di iscrizione dei praticanti, di elargizioni e come l’alto livello ricerca continuamente sponsor e partner per finanziare ulteriormente le proprie attività (pur non avendo professionisti).
L’arrivo del professionismo ha permesso l’innalzamento del livello del gioco e delle performance dei singoli giocatori, gli atleti possono dedicarsi a tempo pieno alla pratica sportiva traendone beneficio per il loro rendimento personale, per il conseguimento dei risultati delle loro squadre e per la spettacolarità delle partite. L’alto livello è il naturale traguardo al quale ogni sport aspira e nel rugby, in Italia, è una situazione ancora fonte di dibattito sul modo di conseguirlo e sui metodi da applicare

6) Tra 
i film più celebri,
i documentari  
  • I giganti dell'Aquila: trasmesso da Rai Educational e RAI3, che racconta le imprese sportive e umanitarie dei professionisti aquilani di rugby a 15 dopo il terremoto
  • Liberi a meta: trasmesso da RAI3, che racconta le imprese sportive di una squadra di detenuti di un penitenziario italiano
  • DMAX Rugby Stories, dedicato alle piccole storie legate all'ovale
L'Animazione
All Out!! è uno spokon manga ambientato in una squadra di rugby a 15. Ha avuto una trasposizione anime nel 2016.

quale s'avvicina di più a vostri intenti ?
Come detto in precedenza l’intento è quello di far raccontare il mondo del Rugby in ogni sua forma, con punti di vista differenti, dal vissuto differente, partendo dalla quotidianità dei suoi protagonisti che siano essi coinvolti in prima persona o semplici spettatori.Nessun eroismo, nessuna santificazione, nessun atto unico e irripetibile ma tanta vita e passione per lo sport in genere e per il Rugby in particolare.


la filosofia , che giustamente volete far scoprire ( o riscoprire ) del rugby la si trova nel mini rugby o anche nel rugby " normale " ?
La filosofia di questo sport è uguale per tutti i rugbisti, per tutte le età, a tutti i livelli e per sempre (si spera). Si inizia nel minirugby ad assimilare i valori, si pongono in questa giovane età le basi per il futuro sportivo dei bambini e, senza presunzione, per la loro vita di tutti i giorni. Cosa importante poi è che questi valori arrivino alle loro famiglie per poi con piacere essere condivisi.Non ne abbiamo ancora parlato ma a livello sportivo la cosa più bella che dovrebbe trasmettersi a tutti gli sport è il comportamento del tifoso di rugby sugli spalti dove il terzo tempo (citando un appassionato intervistato) “inizia dal primo tempo della partita condividendo in modo allegro e spensierato la partita e qualche birra con i sostenitori della squadra che gioca con la tua squadra”.

 secondo voi il rugby è ancora uno sport fascista come lo era in origine oppure non lo è più come dimostrano  sia questo articolo de ilfattoquotidiano  sia  questo  video ?

Partendo dal presupposto che il Rugby è uno sport e basta ed è nato in college e diffuso subito tra i minatori e gli operai gallesi, scozzesi, irlandesi e inglesi, non è mai stato uno sport fascista non solo non lo è più, poi se uno afferma che in Italia si è sviluppato durante il fascismo è un’altra cosa, anche perchè come tutti gli sport a cominciare dal calcio, ma anche il nuoto, l’atletica e molti altri in quel periodo sono diventati “fascisti” e utilizzati per la propaganda piegandoli a valori non loro. Lo sport è una delle forme di espressione e solidarietà più importanti per il genere umano e va salvaguardato e considerato come portatore di sani principi morali. Citando il più vecchio club ad “invito” (selezione internazionale) i “Barbarians”: il Rugby è un gioco per gentiluomini di tutte le classi sociali, ma per nessuno sportivo cattivo di nessuna classe sociale. 
Incuriosito ancora  di più    da  questa  chaccherata    specialmentre   dall'ultimo punto  , cioè   il rapporto tra  il rugby ed  il fascismo      ho  fatto delle ricerche   ed  ho trovato questi   riferimenti interessanti  ed  utili ad  abbattere   il mio pregiudizio su questo  sport    molto affascinante   . Pregiudizi nati  dal fatto  del periodo storico  ( guerra  fredda , post   anni'60\70  ,anni di piombo  strategia della tensione  , tangentopoli  )   in cui ho vissuto  la mia infanzia   e i miei prim  20  anni   e  "lo scontro"culturale\ ideologico\politico di mio padre   e mio prozio  politica  extraparlamentare   e  mio nonno paterno ( fascista  della prim'ora ? , mio prozio anche  lui fascista  .

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