La sottile logica delle formiche

Ho visto Dio
spargere polline sulla terra
e con gran pazienza creare le api
e il loro ronzio era una musica
e ho chiesto loro un po' di miele,
per farne una canzone,
una canzone di prima foglia.


Poi mi sono seduto sull'erba
ed Eva scioglieva i suoi capelli,
bella più delle sue sorelle,
bella con i suoi occhi
sogno d'oriente
e non c'era nessun serpente,
solo un gufo che ci guardava
mentre ci amavamo sotto l'albero del pane.


E poi abbiamo visto le formiche
correre come delle dannate,
correre ed erano in tante
perchè era crollato
il loro nido,
per colpa di un'antilope
dalle lunghe corna.


Erano mille e non cadevano
erano mille e non s'uratavano,
eppure correvano come matte
sino al fiume di quel mondo
dal sole giallo.


Eva ha capito che nessuna,
nessuna superava la sua sorella
che nessuna si permetteva
di essere migliore d'un'altra
sino al fiume
sino al fiume.


Eppure sua sorella
piantò dei pali sulla terra,
eppure sua sorella
disse è mia questa terra
e forse per questo
che poi è finita
e forse per questo
che poi siamo andati via
e lei aspettava un altro figlio
e lei era tanto diversa
da me.

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