10 trucchi per scacciare la malinconia dopo le feste

La giornata dell'epifania , l'ultima di queste feste natalizie sta per finire e nolenti e volenti si ritorna alla solita routine. Ed ecco che ti assale la malinconia . Ed come al solito sarà combattuta \ affrontata grazie ai consigli femminili , perchè le donne riescono a riprendersi meglio di noi , infatti , trovo e condivido con voi tutti\e questo articolo che trovate sotto di un inserto femminile .

da   https://d.repubblica.it/  A CURA DI MARISA LABANCA
Post vacation blues, 10 trucchi per scacciare la malinconia dopo le feste

     Se tornare alla normalità vi rende terribilmente tristi, non fatene un dramma. Con i suggerimenti della psicologa è possibile affrontare la quotidianità con nuova grinta ed entusiasmo, senza dover aspettare le prossime vacanze
Avete iniziato il 2020 avvolti da una strana malinconia? È il "post vacation blues", quella lieve depressione che capita di provare quando le feste finiscono e si deve tornare alla quotidianità. La psicologa Pauline Walline, autrice del saggio "Taming your inner brat: a guide for transforming self-defeating behavior" ("Addomestica il tuo io viziato: una guida per trasformare i comportamenti controproducenti"), svela i trucchi per scacciare la tristezza e prepararsi al rientro con grinta ed entusiasmo. Primo fra tutti è fondamentale "porsi nuovi obiettivi professionali e personali", che siano un cambio di lavoro, un avanzamento di carriera o anche una migliore gestione del proprio tempo. Avere nuovi stimoli alimenta l'energia e la vitalità.E non dimenticate: quando pensate al ritorno alla normalità, non considerate solo gli aspetti negativi ma anche quelle piccole gioie quotidiane, come pranzare con le colleghe o prendere un caffé con un'amica

eco sempre  dallo stesso   articolo  come


"1. Distillate il mix di sensazioni


Quando si affaccia alla mente il pensiero della ripresa, cercate di identificare i diversi sentimenti che lo compongono. Fra gli “ingredienti” ci sono senz’altro il rimpianto per la fine delle vacanze, la nostalgia per il distacco dagli amici o dalla natura, la preoccupazione per la gestione di giornate ricche di impegni, lo stress legato al lavoro e, magari, ai rapporti difficili con i colleghi. “Nella gestione dello stress, l’attenzione è lo strumento più importante che possediamo”, commenta Audrey Favreau, business executive coach con una specializzazione nello stress management (www.myessencecoach.it). “Prendere consapevolezza del proprio stato fisico, mentale ed emotivo, dunque, aiuta a ritrovare il centro, l’equilibro”. Per farlo, bastano cinque minuti di calma: “Chiudete gli occhi da sedute o sdraiate e osservate la velocità della vostra mente, le tensioni fisiche e lo stato emotivo. È il cosiddetto “Effetto Hawtowne”, un concetto delle neuroscienze che spiega come, quando misuriamo qualcosa, portiamo consapevolezza su ciò che facciamo e quindi cambiamo il nostro rapporto con ciò che stiamo misurando”.

2. Giocate d’anticipo


“Organizzatevi per arrivare presto”, propone Favreau. Non solo perché un inizio trafelato (corsa fra mezzi pubblici affollati? Slalom in strade piene di traffico?) espone a una quantità di stress aggiuntivo che si potrebbe evitare, ma anche perché quei dieci o quindici minuti di anticipo sulla tabella di marcia consueta possono fare una seria differenza nella qualità della giornata. Le mattine, per esempio, sono il canvas perfetto per praticare un po’ di mindfulness nel percorso casa-ufficio. Basta esercitare la consapevolezza di se stesse, dell’ambiente circostante, del proprio respiro e delle proprie sensazioni per arrivare al lavoro cariche di energia e positività. Un ufficio vuoto, inoltre, permette di impostare la propria giornata con maggiore tranquillità.",

3. Assicuratevi una transizione soft

Evitate di immergervi a testa bassa nella solita routine: pianificate piuttosto qualcosa a cui guardare con attesa per i primi giorni post-rientro per diluire la fatica della ripresa. Per esempio, uscite a cena con la famiglia invece di cucinare, andate al cinema, prenotate una manicure, invitate un’amica per un aperitivo. A proposito, fra le ragioni che aumentano la motivazione sul lavoro ci sono anche i colleghi: per il 44% delle donne intervistate in uno studio dell’Università del Kent, il piacere di ritrovarsi fra persone amiche conta di più dello stipendio (41%). In base al tipo di lavoro che svolgete, valutate se lasciare in funzione l’autoreply delle email e la segreteria telefonica per avere qualche ora di tranquillità in più dopo il rientro.",
4. Trasformate il vostro spazio


Ancora prima di accendere il computer, guardate con occhi neutri la vostra zona di lavoro. È molto probabile che, se non avete messo in ordine in modo radicale prima di partire, sentirete la necessità di farlo adesso. Se questo è il caso, procedete senza indugi: eliminare tutto quello che non è necessario alla propria attività è liberatorio, energizzante e stimola la voglia di prendere decisioni. Giornali, riviste, decorazioni e gadget, ma anche oggetti in numero superiore a quelli necessari si possono cestinare senza pensieri. In uno spazio di lavoro dove avete a disposizione solamente gli strumenti veramente utili alla giornata, mettete al centro un’immagine che avete portato dalle vacanze e che vi ispira (una foto, una cartolina, un messaggio): vi servirà per allargare lo sguardo e ritrovare un approccio positivo alle cose, quando ce ne sarà bisogno.
5. Gestite le email (invece di farvi gestire)

Un lungo elenco di posta in arrivo è sufficiente per far sentire prepotente il desiderio di rimandare l’apertura dei messaggi. Dunque, evitate la formula del tutto e subito: “Utilizzate per le e-mail un tipo di lettura veloce. Cioè, passate in rassegna i destinatari e l’oggetto del messaggio, eliminate direttamente quelle che non sembrano interessanti. Nel caso in cui vi sarà sfuggito qualcosa di urgente o di importante, la persona che vi scrive si metterà nuovamente in contatto con voi”, suggerisce Favreau. Analogamente, quando scrivete un messaggio, impegnatevi per tagliare il 50% del testo che scrivereste normalmente.
  6. Tenete le distanze dallo smartphone


“Abbiamo bisogno di essere presenti”, avverte il coach. Dunque, evitate di consultare il vostro smartphone, scegliete l’opzione “non disturbare” escludendo i numeri dei famigliari e, se proprio non riuscite a resistere alla tentazione di buttare un occhio allo schermo, chiudete il telefono in un cassetto: vi risparmierete un sovraccarico di informazione stancante. Lo smartphone, infatti, è una fra le fonti principali di distrazione: le ultime statistiche degli utenti americani rivelano che, in media, si passano ogni giorno tre ore e quaranta minuti in compagnia del proprio smartphone e l’intrattenimento (gaming, Youtube, Facebook e social) rappresenta il 66% della fruizione totale. E non è vero che il cellulare serva per lavoro: le app per la produttività, infatti, catalizzano solo il 4% del tempo di utilizzo
7. Stabilite gli obiettivi

Ricordate che la risorsa più importante a vostra disposizione sul lavoro è il tempo, quindi definite tre obiettivi per la giornata e mettetevi subito all’opera, partendo dalla voce che richiede più impegno. Se fosse complessa, potete suddividerla in più parti. Da un punto di vista psicologico, aiuta di più cominciare dal compito che appare più arduo: smaltita la parte più difficile, il resto sarà in discesa. “Per valutare la gestione della concentrazione in relazione alle cose che richiedono il vostro intervento, potete aiutarvi con il “Modello di Covey”. Si tratta di una matrice a quattro quadranti che facilita l’individuazione delle priorità, perché permette di classificare i compiti in base all’importanza e all’urgenza”, spiega l’esperta. Catalogare le voci che riempiono la propria giornata, infatti, mette in evidenza come utilizziamo il nostro tempo e aiuta a ri-orientare le scelte.
8. Cambiate prospettiva

È vero: con ogni probabilità, in vacanza si stava meglio, ma invece di contemplare il bicchiere mezzo vuoto, invertite la rotta. Smettete, dunque, di ripetervi in loop tutte le ragioni per cui siete infelici di essere tornate a casa e al lavoro e provate piuttosto a identificare tre ragioni per cui siete particolarmente grate di essere partite. Una volta in cui le avete individuate, fate un ulteriore passo avanti e riflettete sulle ragioni per cui siete grate del fatto di essere (e avere) al lavoro. La gratitudine non è un esercizio fine a se stesso, ma è uno fra i principali alleati del nostro benessere. La gratitudine, infatti, riduce lo stress, migliora l’autostima, i rapporti interpersonali e la resistenza di fronte alle difficoltà. Addirittura, come ha scoperto Robert Emmons, professore di psicologia alla Davis University of California, e uno fra i massimi esperti sull’argomento, le persone che praticano deliberatamente un atteggiamento di gratitudine sono il 25% più felici di chi si focalizza sui problemi.
9. Lasciate il lavoro al lavoro


Capitalizzate il vantaggio di aver staccato la spina durante le vacanze ed evitate di portare a casa delle cose da fare: chiudete la porta dell’ufficio e lasciatevi il lavoro alle spalle. Volendo, potete aggiungere una nota in calce alle vostre email che indichi gli orari in cui siete raggiungibili. Come ha scoperto un team di ricercatori dell’University of California, Irvine, essere sempre raggiungibili è controproducente: controllare costantemente la posta elettronica, infatti, aumenta il battito cardiaco e mette in una condizione di allerta senza fine. Evitate anche gli straordinari: una gestione più disciplinata delle ore lavorative significa meno distrazioni, meno procrastinazione e più concentrazione. E il lavoro fatto meglio diventa più leggero."


10. Coltivate le buone abitudini
“Se avete utilizzato le vacanze per adottare nuove buone abitudini, mantenetele”, invita Favreau. La prima e più importante è ritagliarsi dello spazio per sé: bastano venti minuti di relax al giorno per fare la differenza. “Intendiamoci: non si tratta di mettersi davanti alla tv o navigare sui social, ma di scegliere un’attività che rilassi il sistema nervoso a cui bastano venti minuti per calmarsi”. 


Una soluzione facile è la posizione yoga savasana: ci si sdraia supine su un tappetino o sul letto, al buio e senza rumori, tenendo le braccia staccate dal corpo con un angolo a 45 gradi, le gambe e i piedi divaricati, le palme delle mani aperte verso l’alto e il mento leggermente rivolto verso il basso. “Dopo un profondo periodo di rilassamento, tutte le misure fisiologiche dello stress sono ridotte e gli impegni di tutti i giorni sono più facili da gestire”, conclude il coach.Tornare al lavoro è un lavoro. Sì, perché riorganizzarsi dopo la pausa natalizia (guarda il nostro speciale Natale) è un’attività soggetta a venti contrari che possono far alzare il livello di ansia ancora prima dell’arrivo in città. Nel mondo anglosassone, esiste addirittura un termine specifico per definire questo stato d’animo: è il “post-vacation blues”. Se è vero che l’intensità dei sentimenti provati in reazione al ritorno è legata alla lunghezza e alla distanza del viaggio, le modalità del rientro non aiutano certo a ricominciare. Tendenzialmente, infatti, la transizione dal tempo libero al tempo del lavoro è troppo brusca, specie per chi si è lasciato poco tempo per vuotare i bagagli prima di tornare dietro a una scrivania. E in ogni caso, resta il fatto che barattare la libertà con gli impegni si traduce in un alto costo psicologico. Per chi, almeno una volta, si è chiesta se una vacanza valga la difficoltà della ripresa, ecco dieci idee smart per minimizzare l’impatto del rientro, una scelta (quasi sempre) inevitabile"

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