Visualizzazione post con etichetta nudità della malattia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta nudità della malattia. Mostra tutti i post

24.3.25

il Dio di papà Francesco di Daniela Tuscano



È sempre lui. Lo è nel respiro affannoso, nei lineamenti sformati che gli hanno regalato un gonfiore giovanneo, mentre la tenacia, diversa ma non meno potente, lo accomuna all'ultimo Wojtyla. Le cui benedizioni erano ormai diventate un roco e inafferrabile biascichio.
Un tempo era proibito mostrare in pubblico il Papa sofferente. Adesso è il Pontefice medesimo a esporsi, nella nudità della malattia. Ed è il suo momento più vero: la forza del cristianesimo sta qui, nel rovesciamento d'una vita che acquista tanto più valore quanto più perde vigore, in una debolezza stremata, morale prima che fisica. Molte volte Gesù provò delusione, ma la suprema la sentì lì, sulla croce, mentre tutti i suoi ideali di amicizia e pace scivolavano via, assieme al sangue e all'acqua.
Francesco non è Gesù. Francesco è soltanto Pietro. Ma il maestro, di quella sua testa petrosa, ha voluto fidarsi, ancorché l'abbia rinnegato bestemmiando di paura. Nemmeno Francesco ha la scorza tenera, è impetuoso, talora cocciuto. Però sa parlare anche nel silenzio, e in questi giorni, quanto è stato eloquente in quell'infermità. Quanto la sua sofferenza ha messo in risalto la nostra (mala) sanità, le nostre fragorose grida di guerra, vendetta e sopraffazione. Il Dio di Francesco, dei cristiani tutti/e, è il Dio sconfitto, che monda il mondo ma non è di questo mondo. La croce è una stretta fessura. Ma non è il buio, non serve un abbaglio, basta una lamina di luce. Sono solo tre giorni. È a noi che passa il testimone. Di noi, si fida. E credere a questa fiducia è già resurrezione.

© Daniela Tuscano

23.3.25

alla faccia dei complottisti influenzer e degli haters che lo volevano morto il papa e vivo e ritorna

canzone suggerità
Laico reggae (Tunnel 22/5/1994)


 



Poco fa Papa Francesco è ricomparso in pubblico dopo le dimissioni, a distanza di 38 giorni dal ricovero.
Il volto e il fisico provato, la forza, la fragilità, la dignità, persino l’ironia a un certo punto di uno dei giganti del nostro tempo.
Quanto ai miserabili sciacalli che da due mesi lo hanno dato per morto, a chi lo è andato a cercare in ospedale per dimostrare che non c’era(  vedere    il  video  sotto  e   leggere  qui la  cronaca     di  tale  gesto  poco   rispettoso  ) .



 concordo  con LorenzoTosa     quando dice 

Siamo a livelli fuori scala di miseria umana e complottismo sulla salute di Papa Francesco.Solo che questa volta è finita malissimo.Due diversi “influencer” (fa già ridere così) hanno avuto la brillante idea di dimostrare che in realtà Papa Francesco “è morto” e “non celodikono…”Per farlo sono addirittura entrati all’ospedale Gemelli, al famoso piano 10, per mostrare che di Papa Francesco non c’è in realtà alcuna traccia.Solo che i due geni in questione sono andati al piano 10 non del padiglione sbagliato ma proprio di un’altra ala dell’ospedale.Alla fine eccoli qui, in tutta la loro meschineria.Teorizzano complotti su scala mondiale e non sono neanche in grado di trovare un padiglione.O, molto più banalmente, lucrano sull’ignoranza di gente.Mi auguro solo che gli autori di un simile scempio ne rispondano per falso, diffamazione e pure circonvenzione di incapaci.Ma il problema non sono neanche questi fresconi.Il problema è che i fresconi hanno un pubblico, un seguito, una fanbase.
E che, alla fine di tutto, questa gente vota.


Ritornando a  noi   . 
IL  ritorno    del   pontefice  , da    qui il mio  titolo  critico verso   tali persone ,  è una bellissima notizia per il mondo, cattolico e laico. Una pessima per i miserabili sciacalli che lo volevano e lo davano per morto. A lui un augurio di buona guarigione. Per gli altri non c’è ormai alcuna speranza. A a chi - come Corona - si è detto persino pronto a ritirarsi a vita se lo rivedrà vivo (e purtroppo non lo farà mai) cali un pietoso silenzio su di loro.Questa immagine di straordinaria e ordinaria umanità parla da sola.Una bellissima notizia per il mondo, cattolico e laico.Una pessima per i miserabili sciacalli che lo volevano e lo davano per morto.A lui un augurio di buona guarigione. Per gli altri non c’è ormai alcuna speranza.
Non c’è nulla da dire. E niente da aggiungere per quel che mi riguarda .Se non bentornato.

un cavallo al funerale del padrone il fantino Carlo Uleri un giovane di 53 anni

   a  chi  come  Rizzi  dice  che  noi sardi   maltrattiamo  gli  animali    ecco la   risposta   IL 13 marzo Ai funerali del fantino...