10.10.05

Senza titolo 867

Se prima il mio rapporto con i reality show era d'indifferenza  ( come la  famosa canzone the  great  song off indifference  di Bob Geldof  ripresa  e tradotta dai  modena  ciity ramblers  , e di pietà e compassione  verso quelli che vi parrtecipano  ( in buona o malafede  ) idem  per queli ( compreso  il sottoscritto  ne parlano per  quello che  ne sentono al telegiornale  per  non essere visti  , quando stranno zitti --  la maggior parte dele volte --  come " marziani "  dalla  compagnia in cui escono  o che li guardano  (   ci sono caduto anch'io )  per motivi sudetti o perer evadere   o rilassarli , ma  meglio  farsi una canna  che rincitrulliersi con cqueste  cazzate boiate  o  starsene  zitti in silenzio con se stessi    e suscitare lo stupore  del resto della  compagnia  copme mi  è capitato di recente  ad una festa   \ spuntino   dove   quasi tutti   parlavano  dell'isola dei famosi   .  . Spinto anche dai motivi sudetti  ho  visto : 1) il grande  fratello  I per curiosità di vedere come  certe persone reagivano  all'esperimento  di essere sorvegliati 24 su 24   da una telecamera  come nel romanzo  1984  di george orwell  e perchè  imposto da  gli altri coinquilini   e perchè la sera dopo le lezioni  in facoltà   e lo studio se  stanco   e non hai voglia di fare  "  guerre" per la  tv ; 2 )  la  prima edizione dell'isola dei famosi perchè  m'ero fratturato la gamba  non avevo  voglia  di  leggere e vedere roba seria  che mi facesse rifflettere  e pensare  . ma poi  visto l'importanza (  di  cui ho parlato altre volte  nel corso di questo blog  )  che  vengono  date   dai media   a queste   cazzate  boiate   rispetto a news  più importanti  e nel vedere  sentire  nei locali e fra  amici  che non si parla  d'altro  che  di questo   ho incominciato ad odiarli   sempre  più  , specialmente  dopo  aver  visto la puntata  "Una casa subito"  (Stagione 14 - Episodio 5) \ Titolo originale: "Helter Shelter"  (  trovate  qui trama  e  ulteriori dettagli sulla puntata in questione  ) dei simpsons  in  cui  si  faceva un paroddia   dei reality   che in america   sono peggio di  noi ; e dopo aver  ricevuto   nell'email  ( giuseppe@censurati.it  ) del sito gemello  questo articolo che trovate   sotto il testo  , sono arrivato  a  considerarli ( salvo  quello di campioni il meno falso e pompato   dai media  e il meno di " plastica  "  da quel poco che  ho potuto vedere mentre aspettavo   che dessero i simpsons  )  come  una specie di raccolta  differenziata d'isulto all'intelligenza umana -- se  ancora ne è  rimasta -- ( scusate i paragoni ma non  non sono riuscito a trovarne un  termine migliore  )    fatta  di gente dello spettacolo e  dello show  business che  invece  di  rimanere  sull'onda del successo  o con il silenzio ( ovvero al tecnica di comparire il meno possibile  in maniera  che la gente si chieda  che  fine ha  fatto e  faccia pressioni  su chi  fà programmi tv  per riaverlo o magari   se  faceva  delle trasmissioni  come si deve  richiamarlo  senza   d'esse  )  o  rimettersi in gioco   come fanno  nella  tv Adriano  Celentano , Diego Cugia  , Renzo   Arbore   , nella musica  Julian cope  solo per citare i più importanti  e più noti  e non si venbdono allo show buinees   ( o almeno in maniera   cosi  sfacciata come alcuni   : << [...] Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni\voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni... \ Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, \un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate! [...] >> cit  l'avelenata  di  Guccini  ) . Non riesco   trovare  altre parole per  esprimere  il mio disgusto  , il mio sdegno davanti a tale news  che  non tiene conto  dei sacrifici   del sud  del modo  che  un tempo  fino agli ultimi 50 anni erano anche   io nostri  , lascio quindi la parola  all'email  di cui  ho parlato prima 


-- Original Message -----
From: eugenio.melandri
eugenio.melandri@tele2.it
To: Giusy Baioni ; africa@liste.beati.org
Sent: Wednesday, October 05, 2005 5:03 PM
Subject: [africa] protestiamo contro la talpa
 
Quando ignoranza e cattivo gusto si fondono, allo salta fuori la talpa. E' un programma televisivo di cui ho visto solo una decina di minuti, incuriosito dopo aver ricevuto una mail che diceva di boicottarla e di sommergerla di lettere di protesta. E' un “reality” (si chiamano così?) che si svolge, provate a dire dove? In Africa. Esattamente in Kenia. Ci sno i nostri divi i quali se ne vivono tranqillamente in Africa in un ambiente lussuoso e se ne stanno a perdere tempo ad usao dei telespettatori.Già la scelta dell'Africa, un contiinente dove le tragedie si assommano alle tragedie, dove esiste gente povera che fa fatica a vivere, appare come una scelta di cattivo gusto. I nostri signorini a fare il loro spettacolo dal vivo, se ne stiano in Europa o vadano negli USA. Non in Africa dove la loro presenza è offensiva in se stessa.Ma ad aumentare ancora di più lo schifo è stata la gara fatta due settimane fa. Ai concorrenti è stato chiesto – sentite bene – di traccannare 60 litri di acqua nel minor tempo possibile. Se si tiene conto del propblema grave dell'acqua in Africa, allora a questo punto non si può tacere. Vorrei invitare i nostri amici di “Chiama l'Africa a inviare lettere di protesta”.Una formuula potrebbe essere questa:Vi scriviamo in merito a une delle ultime puntate del programma “La Talpa” di cui casualmente e purtroppo ci è capitato di vedere una puntata. In particolare vorremmo porvi la seguente domanda: chi è la persona che ha avuto l’idea, di inserire tra le attività da far svolgere ai partecipanti del programma, quella di bere 60 litri d’acqua, considerando il fatto che il suddetto programma viene girato in AFRICA, laddove milioni di persone muoiono per non aver accesso all’acqua potabile?Il 2003 è stato l’anno internazionale dell’acqua, anno in cui nel nostro paese sono state organizzate molteplici iniziative atte a sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su questo problema, in particolare sui conflitti in corso per le risorse idriche in diverse parti del mondo (tra cui il Kenia, come si può leggere nel documento qui sotto riportato) e sulla carenza delle suddette risorse che sta causando l’agonia di molti paesi poveri, soprattutto africani.Il vostro programma rappresenta un insulto per tutte le persone che soffrono di queste gravi guerre e carestie.Il vostro programma veicola il messaggio che il Nord del mondo possa continuare a bere fino a VOMITARE, sfruttando quanta più acqua possibile (più del necessario) quando in altre parti del mondo ci sono popolazioni che muoiono per la mancanza di tali beni.Ci auguriamo che la produzione del vostro programma prenda coscienza non solo della gravità dell’atto che ha compiuto mostrando quelle immagini, in quel particolare contesto, ma anche della estrema ignoranza e insensibilità dimostrata davanti ai telespettatori Con la speranza che la televisione diventi uno strumento, se non “educativo”, almeno “decente” nei messaggi da essa veicolati e augurandoci che questi messaggi non cadano nel vuoto, vi preghiamo di leggere con attenzione l’articolo in seguito riportato .   Tratto  da questo sito  
http://snipurl.com/ibdh      Kenia: la guerra dell’acqua Hanno causato più di 70 morti gli attacchi dello scorso 12 luglio a Torbi, nel distretto settentrionale di Marsabit, in Kenia. Secondo quanto riferito dalla polizia, ci sono almeno 20 bambini tra le vittime del massacro. Dieci assalitori, invece, sono stati freddati durante un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza. Secondo le fonti della Croce Rossa keniana, riportate da IRIN, almeno altri 18 sarebbero i feriti ricoverati nell’ospedale più vicino al piccolo villaggio. Robert Kipkemoi Kitur, assistente commissario del locale distretto di polizia, ha affermato che gli aggressori apparterrebbero all’etnia Borana. Non c'è ancora sicurezza sui numeri della carneficina. Alcune fonti, arrivano a contare almeno 95 vittime, smentendo i dati diffusi dalla polizia. Le forze di sicurezza, in seguito al raid, hanno comunque messo in moto una vasta operazione, riuscendo a recuperare molta della refurtiva razziata durante l’attacco. Secondo le notizie diffuse dalla Misna, le indagini delle autorità hanno già portato a risultati importanti. Sette individui armati sono stati fermati in queste ore: due di questi sarebbero coinvolti nel massacro della scorsa settimana.  Antiche rivalità   Quello del 12 di luglio è solo uno dei tanti massacri consumati in questi mesi in Kenia, quasi sempre per lo stesso motivo. Quelle dei Gobra e dei Borana sono due comunità di pastori tra le tante che condividono una terra estremamente arida e che più di una volta si sono travate a combattere per lo sfruttamento delle risorse: i pascoli e le fonti idriche sono i motivi principali di ostilità tra le tribù. Si sono generate così le faide che hanno portato il numero degli assassinati a lievitare di parecchio negli ultimi tempi. L’elenco compilato dall’agenzia IRIN è impietoso: 22 mlorti a marzo negli attacchi al villaggio di El Golicha e altri 20 in un precedente scontro etnico tra Murule e Garre. Ancora 14 morti sono il tragico bilancio di un altro scontro in gennaio. In particolare, secondo quanto riferito dall’agenzia Afrol, gli assalti di marzo nel nord-est del paese sono stati particolarmente cruenti. Le fonti UNICEF, citate nel rapporto, riferiscono di un accanimento particolare con armi da fuoco e da taglio nei confronti dei bambini e dei più giovani. Una sorta di rabbiosa pulizia etnica, insomma, sempre per la stessa ragione: accaparrarsi qualche pozzo in più. Un Fiume di rifugiati    L’effetto collaterale più deleterio di questa serie interminabile di attacchi è la marea di profughi che abbandona le proprie case in cerca di rifugio dai possibili attacchi.Secondo le dichiarazioni dei portavoce della Croce Rossa keniana, riportate dalla IRIN, più di 9000 persone sarebbero fuggite dai villaggi più isolati dopo le uccisioni di martedì scorso. Gli sfollati, radunatisi per etnia, cercano scampo dalle pallottole e dalle lame delle opposte fazioni accampandosi nelle vicinanze di presidi della polizia. La Croce Rossa ha chiesto un contributo di circa 700 mila dollari per riuscire a sfamare coloro che hanno lasciato i villaggi e che , molto spesso, non hanno più alcun mezzo di sostentamento. Alcuni, infatti, si sono visti sottrarre preziosi capi di bestiame, rimanendo con un pugno di mosche in mano, in attesa che cessino per sempre le brutalità. Indirizzi a cui rivolgersi:
triangle@triangle.it (produzione del programma) e  italia1@mediaset.it      eugenio                                                                                                         


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Rileggendomi qesta  email   non so che altro dire  \  aggiungere   e quindi  mi sembra  giusro  anzi opportuno chiudere  qui   anzi che dire  cose  ripetitive e magari inutiliche non aggioungono niente di più a quanto  ho  già detto con le mie impressioni e  nel riportarer questa emaiil  . Unica  frase   , che mi sento di aggiungere  è tratta da un vecchio spot ormai non più trasmesso in tv  per  ovvi  motivi  e  percle conseguenze recondite che avrebbe per il potere   politico e culturale   scusate la ripetizione  ma  quando ci vuole ci vuole  è  meditate gente  meditate gente  alla prossima  sempervoster  cdv


p.s 


 scusate  se non metto  fotro  ma  non ne  ho trovato di adatte e di metterne una dei   reality  facendogli pubblicità   gratuita  o  meglio da cassa di risonanza  non mi andava   

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