Cari amici\che
Nel momento in cui scrivo il blog il nostro blog festeggia 30.000 visite . La nortizia è positiva in quanto dimostra come il blog stia tenendo testa alla crisi che stanno affrontando i blog ( vedi chiusure o lungo periodo di innattività ) . Ora che succederà ? .Ora mi chiedi se coloro che invitati a scrivere e non hanno aderito o lo fanno solo nei commenti oppure coloro che invitati hanno scritto un solo post o nessuno si precipiteranno con aumentato entusismo per via della lunga astinenza ? e chi invece scrive di più si disintossicherà dalla cdv dipendenza . Credo che l'unica risposta sia Chi vivrà vedrà . Ma fortunatamente i vostri scritti e i vostri commenti , anche se sempre più radi e le vostre email sembrano comunque positive tanto da farmi vincere la sfiducia che stavo passando davanti ai post senza commenti e quindi continuare a tenerlo aperto . Maa ora basta con le celebrazioni altrimenti finisco per lodarmi troppo e come ben sapete un noto proverbio dice chi si loda s'imbroda o peggio si finisce per fare come miles Pirgopolinice, il protagonista di MILES GLORIOSUS( Il soldato fanfarone) di Tito Maccio Plaut Plauto . Questo numero post racconterà una storia di un frate ( anzi ex ) francescano che scelse come alcuni poreti ( alcuni rientrati nei ranghi , altri scomunicati o sospesi a divinis ) che in quel periodo preferirono stare fra gli operia ovvero finire con l'essere etichettati o peggio bollati come preti operai o ( vedere riquadro ) a sinistra ) o cattocomunisti . Egli fu uno di quelli che no rientrò nei ranghi e che scelse di stare affianco dei << minores >> i lavoratori . Infatti quando gli venne imposto di rientrare in concvento si rifiuto e venen espulso dall'ordine . Era un prete scomodo infattoii in una serie d'inconri di battito tenuti a nell'ottobre 1995 dal mtitolo IN PRINCIPIO ERA LA COSCIENZA disse : nell'intervento del 27\10\1995 uno dei suoi ultimi discorsi << Tra coscienza ed appartenenza si intravede facilmente una quasi inevitabile convivenza ma convivenza con possibili, anzi probabili, frizioni. Anche il linguaggio manda avvertenze piuttosto chiare. Con-scienza dice attivita' di conoscenza,di consapevolezza. Con particolare riferimento (il vocabolario non e' insensibile a filosofia, teologia, psicologia ecc.) a se stessi come complesso di potenzialita', volonta', giudizi, sentimenti. Coscienza, in definitiva, come responsabilita'; fedelta' a se stessi; diritti-doveri inalienabili; l'io profondo e piu' esigente... Appartenenza, invece, rimanda ad un collettivo (famiglia, lingua, cultura, religione...) nel quale l'individuo si colloca ma al quale l'individuo e' anche vincolato (ad e pertinere, cioe' "appartenere a" o "essere proprieta' di"). Insomma quasi due poli opposti: uno con attrazione sul singolo e la sua singolarita'; l'altro calamitante alla conformita' nell'insieme. Gibran scompone questa associazione tra coscienza ed appartenenze e prospetta la coscienza come luogo dell'unica vera appartenenza: "Credo che vi siano al mondo gruppi di persone e individui che sono affini indipendentemente dalla razza. Dimorano nello stesso regno della coscienza. E' questa la parentela, semplicemente questa" (Le parole dette, Paoline, Milano 1994, p. 48).Facile cogliere echi o assonanze con Gesu' di Nazareth: "Mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (Lc. 8, 21). Dunque: coscienza ed appartenenze. Con particolare attenzione - e spazio - alle appartenenze religiose. Segno alcuni passaggi. Senza pretese. Soltanto qualche considerazione, magari intorno all'ovvio, ma di uno che non vorrebbe svendere o lasciare appiattire quanto - e non come eccezione ma come regola - gli e' stato dato in esclusiva e in esclusiva gli viene richiesto.(...) >> continua qui dove trovate anche gli altri interventi . Ora un libro , di cui prongo un articolo tratto dall'unità del 22\10\'05 di recente pubblicazione racconta la sua storia . Il libro s'intitola "" mai dire fine " è che racconta la sua storia è uscito postumo .Per chi volesse ordinarselo può o contattare uno dei distrubutori qui l'elenco oppure si puoì anche scrivere una email alla casa editrice ordini@ilpozzodigiacobbe.com indicando titolo, isbn del volume scelto ( ISBN : 88-87324-71-9 ) e indirizzo a cui si vuole ricevere la merce . Ops mi sono accorto che il giornale in cui ho letto la storia è a pagamento . se trovo qualche anima pia che mi mandi l'articolo dell'unità di oggi ( 2|X|2005) lo riportero o con un nuovo post o nell'aggiornamento di questo post . Accontentatevi di questi riferimenti che riporto qua sotto
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