28.9.05

Senza titolo 827


Due vecchi amici si incontrano, per chiacchierare su divergenze di opinioni che li perseguitano da anni. Passano un pomeriggio a discutere del più e del meno. Poi l'uno invita a cena l'altro. Semplici scene di vita quotidiana, senonchè uno fa Ratzinger, l'altro Küng.


Il Servo dei Servi di Dio ed il più noto dei teologi ribelli. A quanto pare, il loro incontro non ha riguardato la Dottrina della Fede, ma la Filosofia: due problemi cari ad entrambi gli intellettuali: la possibilità di definire nella Postmodernità un Pensiero Forte, che funga da guida per l'Etica e la coesistenza tra Fede e Ragione. Temi di discussione direttamente ereditati dalla Scolastica medievale.


Ammiro Küng. Per il suo continuo arrovellarsi sulla sfida di Dio. Per il coraggio morale e la coerenza con cui porta avanti le sue opinioni. Ma non condivido le sue idee, che, se il termine non fosse passato di moda, definirei eretiche.


Il problema non è nella sua negazione della Cristologia o nella polemica contro il Primato di Pietro. E' nell'assunto di fondo.


Il Cristianesimo è qualcosa di più di una teoria assiomatica sull'Etica e sul Mondo. E' Amore, non Ragione. E' la sfida della Carità al Male ed all'Indifferenza, della Speranza al Nulla.


Küng rifiuta questo. Ciò lo rende un saggio, non un santo

Nessun commento:

La storia: «Mio marito mi ha tolto soldi e proprietà. Cacciata anche dalla casa che avevo comprato»

lo so che mi contraddico con quanto detto : << Per il 25 novembre oltre post di riflessione anzichè raccontare le ...