Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
che succhia minerali e amore materno
cosi' da poter brillare di foglie ogni marzo,
e nemmeno sono la bella di un'aiuola
che attira la sua parte di Ooh, dipinta di colori stupendi,
ignara di dover presto sfiorire.
Confronto a me, un albero e' immortale
e la corolla d'un fiore non alta, ma piu' sorprendente,
e a me manca la longevita' dell'uno e l'audacia dell'altra.
Questa notte, sotto l'infinitesima luce delle stelle,
alberi e fiori vanno spargendo i loro freschi profumi.
Cammino in mezzo a loro, ma nessuno mi nota.
A volte penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto-
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata e' per me piu' naturale.
Allora il cielo e io siamo in aperto colloquio,
e saro' utile il giorno che restero' distesa per sempre:
forse allora gli alberi mi toccheranno e i fiori
avranno tempo per me.
Sylvia Plath
1961
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