4.9.05

sergio atzeni

Io lvoglio  ricordare così,in maniera non retorica piciola  ed ipocrita  a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa.uno dei più grandi  autori sardi contemporanei   che  , SIC ,  ho conosciuto le sue opere solo  dopo aver  visto il bel film il figlio di bakunin  (1997) , autore  grazie al  quale  ho riscoperto   la mie radici  ( la mia sardità )  segnalando  una  delle celbrazioni  non retoriche   che  si tengono  nelle mia  isola ,  in questo caso nel mio amato odiato ( come  ho già  detto nelal mia  auto intervisvedere  post precedenti  ta  )  pese   : <<  TEMPIO. Dieci anni fa moriva Sergio Atzeni (foto), lo scrittore che ha incoraggiato il volo di una nidiata di nuovi autori che con i suoi romanzi, il suo stile, la sua fine sensibilità sembrano avere avuto in qualche modo a che fare. Ad Atzeni, che oggi avrebbe avuto 55 anni, sarà dedicata una serata speciale del café letterario della Libreria Max 88 e del Cotton Club. Martedì 6 settembre, alle 21, letteratura e musica si fonderanno in un recital che, secondo le intenzioni degli ideatori, tutti appassionati dello scrittore di Capoterra, non dovrà avere nulla di retorico e formalmente celebrativo. Si tratterà di una serie di letture di brani tratti dai romanzi atzeniani accompagnati da musiche particolari che fungeranno da colonna sonora. Un operazione semplice, che mira a rinverdire, se ci fosse bisogno il ricordo di uno scrittore sardo tradotto in tante lingue, che con la sua prematura morte ha lasciato davvero un grosso vuoto. E questo, se si vuole, è il risultato più evidente dei suoi pur celebrati e da più parti riconosciuti meriti. A curare la colonna sonora della serata saranno Sandro Fresi e Giacomo Spano: il primo con la sua immancabile ghironda, il secondo con la chitarra di tanti viaggi sonori. Con i due musicisti ci sarà anche il quartetto Oxidiana, un ensemble fondato dallo stesso Fresi, costituito da quattro voci di bell impatto (Francesca Azara, Grazia Multineddu, Mariella Pirinu e Mirella Quidacciolu). Canto e strumenti dovranno assecondare la lettura dei brani tratti dalle diverse opere di Atzeni: «Il figlio di Bakunin», «Passavamo sulla terra leggeri», «Apologo del giudice bandito» e «Il quinto passo è l’addio», dato alle stampe nel 1995, poco prima della morte. Intellettuale completo, Atzeni è stato anche un bravo disegnatore. Oltre alla lettura dei brani, il tributo alla sua memoria consisterà allora anche nella rappresentazione di alcune sue immagini. Insomma, si entrerà in contatto con il mondo di uno scrittore che ha conferito alla Sardegna una speciale dignità letteraria, sondandone l’anima e raccontandone con inimitabile perizia gli umori più magici e segreti. Giuseppe Pulina (  dalla nuopva  sardegna   eizione  Olbia  -Gallura del  31\08\2005 )   . Per chi è sardo o  è in sardegna  in questo periodo  segnalo oltre quella  del mio paese altre  manifestazuioni  che  lo celebrano ( retoricamente    o meno ) . Esse  sono  tratte   dal  sito \portale  di cultura sarda  godot news . e  da  quest'altro sito  qua   ;  e  con la citazione  di   alcuni stralci    da ... "Passavamo sulla terra leggeri."   ( una  delle    sue  opere  più  belle   ed  importanti ) e  Due colori esistono al mondo Il verde è il secondo"   prese http://bardaneri.splinder.com  uno dei blog  sardi più  interessanti  fin'ora letti insieme  a   quello   della  cdv  http://lampinelbuio.splinder.com/

   

XXXVI


Notesta cun pintzas de pillu 'e latti
m'apu obertu su petus e apu scipiu
de tènniri unu coru africanu


XXXVI

Stanotte con pinze di panna
mi sono aperto il petto e ho scoperto
di avere un cuore africano

 

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"Mir guidò le dieci genti fino al cuore dell'isola. Trovò un monte cavo. Per accedere alla cavità dovemmo infilarci in una fessura larga il torace di un uomo e lunga venti braccia. Un pendio ci portò alle viscere della terra, dove non cresce più l'erba, dove non arriva luce, sotto i sentieri e le vigne. (...) Al termine del cammino sotterraneo trovammo un cerchio di terra con un raggio di dieci braccia. A metà della notte vedemmo la luna da una fessura della roccia , alta sopra le nostre teste. La luna illuminò il cerchio. Mir disse nell'antica lingua " t'Is kal'i ". La frase diventò nome del luogo."


non so che altro  dire  se non buona lettura e  buon viaggio 

 


 APPROFONDIMENTI 



  • lettura  radiofonica     dela trrasmissione  radiofonica   radio sgrino  del  libro   Passavamo sulla terra leggeri



 


http://tinyurl.com/bvr2j   ( parte  3 )

 

per  le  altre opere  di sergio Atzeni  la pagina di radio scrigno 

 



  • biografia e  bibliografia   ( opere principali  )  e un suo intervento pubblico  l'unico  (  almeno da quel poco  che   io ricordo di lui  )   suo intervento   ufficiale  all'università di parma



 http://tinyurl.com/7mv5p 


 fattta eccezione  per  il libro  " passavamo  sulal terra leggeri  che  invece  è preso da  quest'altro sito 




  • una bellissima recensione 



http://tinyurl.com/ad9wq


ferenza del 20.04.'95
U

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