Io lvoglio ricordare così,in maniera non retorica piciola ed ipocrita a distanza di dieci anni dalla sua scomparsa.uno dei più grandi autori sardi contemporanei che , SIC , ho conosciuto le sue opere solo dopo aver visto il bel film il figlio di bakunin (1997) , autore grazie al quale ho riscoperto la mie radici ( la mia sardità ) segnalando una delle celbrazioni non retoriche che si tengono nelle mia isola , in questo caso nel mio amato odiato ( come ho già detto nelal mia auto intervisvedere post precedenti ta ) pese : << TEMPIO. Dieci anni fa moriva Sergio Atzeni (foto), lo scrittore che ha incoraggiato il volo di una nidiata di nuovi autori che con i suoi romanzi, il suo stile, la sua fine sensibilità sembrano avere avuto in qualche modo a che fare. Ad Atzeni, che oggi avrebbe avuto 55 anni, sarà dedicata una serata speciale del café letterario della Libreria Max 88 e del Cotton Club. Martedì 6 settembre, alle 21, letteratura e musica si fonderanno in un recital che, secondo le intenzioni degli ideatori, tutti appassionati dello scrittore di Capoterra, non dovrà avere nulla di retorico e formalmente celebrativo. Si tratterà di una serie di letture di brani tratti dai romanzi atzeniani accompagnati da musiche particolari che fungeranno da colonna sonora. Un operazione semplice, che mira a rinverdire, se ci fosse bisogno il ricordo di uno scrittore sardo tradotto in tante lingue, che con la sua prematura morte ha lasciato davvero un grosso vuoto. E questo, se si vuole, è il risultato più evidente dei suoi pur celebrati e da più parti riconosciuti meriti. A curare la colonna sonora della serata saranno Sandro Fresi e Giacomo Spano: il primo con la sua immancabile ghironda, il secondo con la chitarra di tanti viaggi sonori. Con i due musicisti ci sarà anche il quartetto Oxidiana, un ensemble fondato dallo stesso Fresi, costituito da quattro voci di bell impatto (Francesca Azara, Grazia Multineddu, Mariella Pirinu e Mirella Quidacciolu). Canto e strumenti dovranno assecondare la lettura dei brani tratti dalle diverse opere di Atzeni: «Il figlio di Bakunin», «Passavamo sulla terra leggeri», «Apologo del giudice bandito» e «Il quinto passo è l’addio», dato alle stampe nel 1995, poco prima della morte. Intellettuale completo, Atzeni è stato anche un bravo disegnatore. Oltre alla lettura dei brani, il tributo alla sua memoria consisterà allora anche nella rappresentazione di alcune sue immagini. Insomma, si entrerà in contatto con il mondo di uno scrittore che ha conferito alla Sardegna una speciale dignità letteraria, sondandone l’anima e raccontandone con inimitabile perizia gli umori più magici e segreti. Giuseppe Pulina ( dalla nuopva sardegna eizione Olbia -Gallura del 31\08\2005 ) . Per chi è sardo o è in sardegna in questo periodo segnalo oltre quella del mio paese altre manifestazuioni che lo celebrano ( retoricamente o meno ) . Esse sono tratte dal sito \portale di cultura sarda godot news . e da quest'altro sito qua ; e con la citazione di alcuni stralci da ... "Passavamo sulla terra leggeri." ( una delle sue opere più belle ed importanti ) e Due colori esistono al mondo Il verde è il secondo" prese http://bardaneri.splinder.com uno dei blog sardi più interessanti fin'ora letti insieme a quello della cdv http://lampinelbuio.splinder.com/
XXXVI
Notesta cun pintzas de pillu 'e latti
m'apu obertu su petus e apu scipiu
de tènniri unu coru africanu
m'apu obertu su petus e apu scipiu
de tènniri unu coru africanu
XXXVI
Stanotte con pinze di panna
mi sono aperto il petto e ho scoperto
di avere un cuore africano
mi sono aperto il petto e ho scoperto
di avere un cuore africano
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"Mir guidò le dieci genti fino al cuore dell'isola. Trovò un monte cavo. Per accedere alla cavità dovemmo infilarci in una fessura larga il torace di un uomo e lunga venti braccia. Un pendio ci portò alle viscere della terra, dove non cresce più l'erba, dove non arriva luce, sotto i sentieri e le vigne. (...) Al termine del cammino sotterraneo trovammo un cerchio di terra con un raggio di dieci braccia. A metà della notte vedemmo la luna da una fessura della roccia , alta sopra le nostre teste. La luna illuminò il cerchio. Mir disse nell'antica lingua " t'Is kal'i ". La frase diventò nome del luogo."
non so che altro dire se non buona lettura e buon viaggio
APPROFONDIMENTI
lettura radiofonica dela trrasmissione radiofonica radio sgrino del libro Passavamo sulla terra leggeri
http://tinyurl.com/bvr2j ( parte 3 )
per le altre opere di sergio Atzeni la pagina di radio scrigno
biografia e bibliografia ( opere principali ) e un suo intervento pubblico l'unico ( almeno da quel poco che io ricordo di lui ) suo intervento ufficiale all'università di parma
fattta eccezione per il libro " passavamo sulal terra leggeri che invece è preso da quest'altro sito
una bellissima recensione
ferenza del 20.04.'95
U
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