13.9.05

Senza titolo 793


Irlanda del Nord. Una ferita nel cuore dell'Europa. Ogni volta mi illudo che vi sia una qualche possibilità di pace e di civile convivenza. Ed ogni volta rimango deluso.


Da Luglio a Settembre, i giorni più crudeli. Le marce orangiste. Nell'Ulster le persone hanno lunga memoria. Ciò che per noi è assurdo, scannarsi per il ricordo della battaglia di Boyne del 1690, tra i cattolici di Giacomo II e i protestanti di Gugliemo d'Orange, per loro è cosa buona e giusta.


Quest'anno La Commissione indipendente che sovrintende alle marce aveva modificato il percorso degli orangisti, costringendoli ad aggirare un'enclave  cattolica, nei pressi di Springfield road. Ma i lealisti se ne sono fottuti altamente. A Bangor hanno attaccato un bus; dopo aver rapinato tutti i passeggeri, gli hanno dato fuoco. Stessa sorte per sei auto ed un furgone, le cui carcasse sono state poi usate come barricate.


Per tutta sabato notte, i protestanti hanno scagliato contro la polizia bombe molotov, razzi e ordigni artigianali, oltre a pietre e bottiglie. Negozi sono stati incendiati. Un bomba è scoppiata davanti ad un commissariato.Nella parte orientale di Belfast gli estremisti si sono impossessati di una ruspa, con la quale hanno abbattuto diversi lampioni.


La polizia si è limitata ad arrestare undici persone.


L'IRA ha accettato il disarmo; siamo sicuri che sia soltanto lei l'ostacolo per la pace ?

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