era da quasi un anno da quando ho letto giro di boa di Cammileri ( ne hanno dato la versione televisiva . la scorsa settimana ) che non leggevo un libro di notevole fattura ed interessante . La stortia \ la vicenda narrata è un percorso che coinvolge la memoria individuale e collettiva dela nostra storia recente , Stefano Tassinari , racconta un uomo a guardare negli occhi il suo passato ( a fare un auutocritica \ una revisone ) , e in insieme lo scontro due generazioni che interpretano con uguale passione , ma da prospettive diverse , le sfide dell'impegno. politico .
Un libro che fà piazza pulita << [....] in un clima di pacificazione >> --- per usare le parole stesse del protagonista del romanzo in questione --- << di azzerramento della memoria collettiva [......] >> di revisionismi di comodo e dell'uso dela storia del 1900 ( degli anni 70-80 in questo caso ) e quindio un uso struimentale delal storia . Ma soprattutto mette in guardia contro un uso ( vedere le trasmissioni tv che parlano di storia , ovviamente senza generalizzare ) che che fanno vedere di quel periodo solo l'aspetto negativo ovvero la violenza e tacendo o facendo passare in secondo piano le conquiste socali e culturale apportate da quel periodo , Mettendo sullo stesso piano la violenza dell'estremna sinistra copn quella dell'estrema destra .Infatti << [...] se un evento >> --- sempre secondo il protagosnista del romanzo --- << lo si toglie dal contesto storico in cui è maturato si finisce per attribuirgli un significato differente e di sicuro giudicarlo con un altro metro di misura [---] >> . La stessa cosa sta avvenendo anche per gli episodi ( serie di vendette private e processi sommari ) avvenuti dopo la resistenza , stumentalizzati ( e non studiatoi e analizzati nel loro contesto storico e socilae ) da chi vuole gettare fango ( metaforicamente parlando ) sull'ìintera lotta di liberazione nazionale ; è chiaro che se si guarda solo il fatto in sè la fucilazione in tempo di pace senza processo o con un processo sommario , ci appare un atto di crudeltà . La stessa cosa avviene oggi per i fatti del periodo storico degli anni 60-80 di cui di quella stagione affiorano ( salvo rare eccezioni ) solo immagini non siano contestualizzate drammatiche i corpi stesi per terra , il pianto dei parenti la rabbia degli amici . Di tutto il resto , ovvero le cause che potrebbero spiegare le cause , i motivi e come na si passo alla lotta armata e il passaggio dalla semplice illegalità alla lotta armata ( o terrorimo come lo chiamano alcuni revisionisti di ambe le parti ) fosse inevitabile o era molto labile non c'è più ( salvo eccezioni ) traccia nei reportage tv e giornalistici di questo periodo . Ritornando al romanzo devo dire che è stata un 'ottima l'idea d'inserire una poesia ( che dura ben 7 pagine ) all'interno di un romanzo in prosa ma evito per evirtare di svelare particolari importanti e forse anche il finale . Hanno ragione ( e me ne sono reso conto quando ho assistito ala presentazione del libro fatta due settimane fà nel mio pese ,ne trovate qui a sinistra uan foto scattata da me medesimo ) : Massimo Carlotto : << dopo aver letto i romanzi di tassinarti siu ha voglia di di pensare e di discutere di memoria e di utopia >> ; Pent Sergio la stampa tuttolibri :<< stefano tassinari è un vero intellettuale di genuina coerenza in grado di ridisegnare sempre le proprie convenzioni >> ho imparato , anzi approfondito meglio quel periodo storico , più con questo romanzo che con i libri di memorie e d interviste di ex brigatisti ( pentiti , dissociati , non pentiti oppure coloro che rimettono indiscussione quella scelota ma senza svendersi come renato curcio ) . Ha una prosa poetica che ricorda l'incedere di certe canzoni di lolli e di tondelli .
colonna sonora ( per i testi potete consultare il bellissimo portale musicale www.ildeposito.org più volte nbei collegamenti ipertestuali di questo blog )
amore ribelle ( pietro gori )
caccia alle streghe ( alfredo Bandelli )
o cara moglie ( ivan della mea )
la rossa provvidenza \ le basi americane ( rudi assuntino )
vizi privati pubbliche virtu e contessa ( di P. Pietrageli )
- l'internazionale di fortini ( ivan della mea )
- se non li conoscete ( fausto amodei )
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