Senza titolo 784

tolleranza ground zero
L’invasione dei bambini diversi

“I bambini islamici frequentino le scuole statali!” Parola del ministro Pisanu. Non mi meraviglia affatto che l’illustre servo dello stato (con delega alla repressione politica e alla violenza fisica) voglia combattere la libertà d’istruzione, soprattutto se di religione diversa da una cristiana. Quello che mi turba maggiormente nella dichiarazione del suddetto figuro è il concetto “bambini islamici”.
L’essere umano, ci insegnano i nostri fondamentalisti cattolici, nasce dal concepimento, a partire dalla prima cellula embrionale. E in quanto essere umano, l’embrione gode dei diritti della persona. C’è un grande però. Anche le intolleranze religiose, etniche e razziali nascono con la vita. Si è, quindi, islamici, negri o, perché no?, poveri sin dal concepimento. Embrione nero, feto povero, bambino islamico.
Cosa bisogna fare con i “bambini islamici”? si chiede oggi in Tv anche un’altra serva dello stato (con delega all’indottrinamento e alla disciplina mentale), la ministra Moratti. La sua risposta è stata la solita cozzaglia di cazzate maternamente buoniste verso il ‘diverso’. Ma quello che si legge tra le righe è che è iniziata una campagna di “deislamizzazione” del paese, nella quale si punterà alla riconversione culturale (e forse anche religiosa) proprio dei più piccoli. Non una integrazione, che procede per vie proprie generando soluzioni diverse da caso a caso, ma una vera e propria assimilazione, una costrizione all’identità.
E poco importa se si tratta di figli di famiglie credenti o meno, poiché provengono dall’area islamica, quindi sono mussulmani per decreto dell’Ministro dell’Interno (quello che si occupa di immigrazione). Oggi tocca ai “bambini islamici”, domani ai “bambini non credenti”, dopodomani ai “bambini diversi”.

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