8.2.07

Senza titolo 1622

Foibe: tombe senza nomi e senza fiori dove regna il silenzio dei vivi e il silenzio dei morti...


 


 "La storia fatta di silenzi, di falsificazioni, di mistificazioni, non è maestra di vita".


Come mio solito  introduco questo post   1) con le scuse  a chi  non usa  windos   e chi usa  mozzila come me  ,  avvertendolo  che a causa   di problemi tecnici  tra il mio sistema operativo e  la piattaforma di splinder che ancora  non riesco a risolvere  , oltre che  per la mia miopia  e  dabbaddagine con i mezzi informatici  ,  le parole nere  sia in grassetto che non  sottolineate  sono dei collegamenti ipertestuali ; 2)  che   il  post  , come d'altronde quasi tutti i post   di questo blog  iniaziano   con alcuni versi di una  canzone. In questo caso si tratta di Ruggine  ( per  chi volesse il testo integfrale lo trova qui )  degli Africa Unite    . La  dedico  a  tutti coloro di destra e di sinistra  vedono   la storia solo da  una parte sola  e  non a  360° gradi 

( .... )
Ruggine
penna di velluto
lecca il livido inchiostro
fango rapido
colpire la memoria
riscrivere la storia...
(....)


Oltre alla  frase riportata all'inizio  del post  diro   poche  parole ( almeno ci provo   vista  la mia  loggorea  )   in quanto  sui massacri  avvenuti dal  settembre  1943   fino al  1945   ( 1947\1948 secondo   gli storici  che    fanno un unico  avvenimento  delle    foibe  e dell'esodo   delle popolazioni  dalmate  \  istriane . Fenomeno   che   fa parte   di quel processo  , ancora  oggi  problema non risolto  dopo il crollo della  jugoslavia,di " semplificazione etnica  "  legato all'affermarsi  degli stati nazionali  in territori misti   che travolse milioni di persone  e distrusse  il larghissima misura  le realtrà  plurilinqguistiche   e  multiculturali dell'Europèa   centrale    )  : << [ .. ]   sull'esodo   coatto   delle popolazioni  dell'Istria e Dalmazia  è stato detto e  taciuto di tutto  . La  destra  con parole   la  sinistra   con i silenzi  hanno  contribuito   , per le loro ragioni  , alla cortina   di fumo che    cela la verità  .  [...]  >>   (   editoriale   sul n 5  del marzo 2003 dedicato alle  Foibe  di quella  che  fu  la  rivista  di storia  millenovecento direta  da  Alessandro Secciani  ) . Infatti     come  dice  il dossier del televideo  dela rai  ---   esso è  UN CAPITOLO A LUNGO  NON INDAGATO : << La vicenda delle foibe, a parte casi di storiografia locale,è stata a lungo rimossa. Una sintesi delle molte ragioni è quella di Gianni Oliva, nel libro "Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria". Quando nel '48 la Iugoslavia rompe con Stalin, gli anglo-americani guardano a Tito come un possibile alleato contro l'Urss e non hanno interesse ad approfondire i fatti del 1945. Il governo italiano,inoltre,vuole smorzare l'attenzione sulla situazione della Venezia Giulia, dopo il Trattato di Parigi. Il Pci,infine,stretto tra la sua vocazione nazionale e i legami con Mosca, non ha interesse a ricordare quelle vicende.>> . Inoltre   ci sono state le pressioni politiche  dovute  alla  guerra  fredda  ( in particolare   la  frase fra  il  1945 -1985   ) hanno condizionato  il giudizio storico su tali avvenimenti   fin quando nel 1980 Elio Apih (Trieste 1922- 2005 ) uno dei massimi storici triestini   ( tesi con  cui concordo come   potete leggere   dai  miei post   in archivio sulla  celebrazione del 10   febbraio  )   suggeri di distinguere   tra lo scenario   di furore  popolare  reazione  alla italianizzazione forzata   e  sue abberrazioni    sulle    popolazioni  slave   presenti in quei territori  avvenuta  durante  il regiome  fascista in particolare  con le  violenze   del  1941\43
 
La maggior parte degli omicidi e delle atrocità, nonostante le richieste delle parti coinvolte, per ragioni politiche non furono mai sottoposte ad un esame legale nel dopoguerra. Per mancanza degli atti legali e per le suddette ragioni politiche, i crimini di guerra italiani sono una parte di storia, ancorché ben documentata, assai poco conosciuta e  di cui  per paura   , per  vegogna    non si parla  in tv o chi lo fa  viene  censurato o considerato un sovversivo (  di cui trovate altre documentazione  nei siti    riportati  alla  fine del post  )   e la  sostanza politrica del dramma  ovvvero   quelle fatte    dalla dittatura    comunista  di Tito
concludo  , cosi rispondo anche  a mio padre  e  a tutti  quelli dui sinistra  che mi dicono  che  mi sono convertito a destra perchè tratto tale argomenti  o  che  le  foibe  sono un fatto insignificante  ,  con queste parole  espresse  nel n° 289  di Martin Mystere  in edicola in questi  giorni    di cui trovate  a  sinistra  la copertina  e sotto  la  trama  e  cenni del finale 




SPOLLER


Nel giugno del 1937 la famosa aviatrice americana Amelia Earhart partì a bordo del suo Lockheed L10E “Electra” per un viaggio attorno al mondo; il 2 luglio 1937 smise di dare notizie, e di lei non si seppe più nulla. Da allora generazioni di ricercatori hanno indagato invano sulla sua scomparsa, su cui sono state imbastite le ipotesi più fantasiose. Che cosa lega il destino di quella giovane donna ai macabri esperimenti compiuti nella famigerata “Unità 731” in Manciuria? E quale influenza esercitano ai giorni nostri questi remoti avvenimenti? Tocca a Martin Mystère scoprirlo !


<< (... ) un luogo   dove  si è smarrita   anche l'ultima  briciola   di ciò che rende uomini  >>

SPOLLER


Infatti   tali luoghi  e tali fatti insieme a  : ---- senza per questo essere messi  sullo stesso piano o paragonati fra loro ---- 1) campi di concentramento \ lager  giapponesi  in paerticolare  la  famigerata   unità 731 (   i cui   responsabili   non sono stati processati dagli  Usa perchè  considerati alleati Usa   in chiave  Anti Urss e perchè  gli hanno fornito  in cambio dell'immunità    giuridica   i risultati degli studi sulle  armi batteriologiche  ) ;   queli tedeschi  ;  quelli  Russi  e  Cinesi   2)  quelli  Usa  , Inglesi , italiani  .


 Sarebbe  tropo lungo  spiegarne le differenze   ma  troivate qui   maggiori informazioni 



Ho  deciso di celebrare il  giorno del 10 febbraio   contro la vergogna dela destra  che strumetalizza  tali eventi  e contro la  sinistra  ( salvo eccezioni )  l'ha  nascosta  o la minimalizza  per  ciò  che ipocritamente viene  definito d'interesse strategico.Perchè nessuno di noi  possa   dire io  non sapevo o non credevo che fosse cosi  ,  ce l'hanno descritto  in misura  minore , ecc .
Perchè questa storia   orribile s'imprima  nela nostra memoria  in modo  tale  da  non essere dimenticata  e riscritta    e certi avvenimenti  non si ripetano
MAI PIU'



                                              APPROFONDIMENTI


Eccovi alcuni siti ed  articoli per non dimenticare   con le diverse interpretazioni  su tali eventi in maniera   da  non essere disorientati  nel  fiume mas mediatico  che ci sarà per le celebrazioni del 10 febbraio ed  evitare  che    la storia   sia  strumentalizzata  ( usata  contro i propri avversari politici  ) e  riscritta    ad uso  e consumo  da  una  o più  parti 







1 commento:

vogliopartire ha detto...



Il Foglio 14/02/06 Uffa! di Giampiero Mughini


Una gigantesca menzogna durata mezzo secolo. Ascoltavo un paio di giorni fa, alla trasmissione radiofonica di Barbara Palombelli su RadioDue, Anna Maria Mori che presentava il libro dove racconta la sua odissea di giovane istriana divelta dalla sua terra dalla decisione degli Alleati di accordare alla Jugoslavia una terra italianissima, l’Istria.


Furono oltre 350 mila i nostri connazionali che persero tutto, salvo la valigia che avevano in mano quando salirono sulle navi che li portavano in un’Italia che li accoglieva distratta e diffidente. C’è voluto mezzo secolo prima che quel dramma emergesse alla luce, prima che noi potessimo pronunciare correntemente il nome “foibe” e tutto il resto di quella saga barbara.


Mi chiedo, io che ero a sinistra nei miei vent’anni e trent’anni, quando ho avuto coscienza per la prima volta di quel nome e del dramma cui alludeva. Io che leggevo il supplemento libri di Paese Sera, Mondo nuovo, l’Unità, il Manifesto, il Giorno, Rinascita, Problemi del socialismo, di quel nome e di quel dramma non ne sapevo proprio nulla. E quando ho sentito pronunciare per la prima volta il nome dell’istriana Norma Cossetto, io che sapevo tutto dell’assassinio di Giacomo Matteotti e di don Minzoni? Mai prima di aver letto il meritorio “L’esodo” di Arrigo Petacco, un libro pubblicato nel 1999. Mai prima di quel libro avevo letto di quella ragazza ventitreenne che un pugno di bestie jugoslave stuprarono a lungo e sino alla soglia della foiba dove la scaraventarono; né sapevo della decisione – per una volta santa e benedetta – dei tedeschi che catturarono i colpevoli e li costrinsero a passare la notte in piedi accanto alla salma di Norma prima di essere fucilati all’alba.


Niente sapevo, nessuno di noi sapeva, nessuno ricordava, nessuno aveva messo a mente. Una gigantesca menzogna e una gigantesca omissione durate quasi mezzo secolo nel paese dove più forte e determinante è stata l’influenza culturale della sinistra, e dunque i suoi modi disinvolti di raccontare la storia.





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