Ieri notte prima d'uscire in giro facendo zapping fra repliche e menate varie sia rai che merdaset ops mediaset sono capito, ahime sul programma E io pago. di Canale 5 . Lo so che,excusatio non petita,dovrei essere coerente con quanto scrivo nei miei post contro la tv spazzatura ed evitare di vedere simili rifiuti . Ma Il fatto è che non sempre ci si riesce e poi mi sono incuriosito ( visto alcuni stralci di tale satira a blob una delle poche cose guardabili in tv ad orari decenti ) e per vedere se con gli anni , visto che da bambino ero costretto a vederlo per non offendere i miei nonni , fosse migliorato o peggiorato.
Ma non ho resisto se non più di 5 minuti giusto il tempo per d'accorgermi i del loro peggioramento e che è sempre la stessa minestra ovvero la comicità grossolona e ormai logora e servile . Riporto qui una cronca fatta da blogfridens : << Ennesima gag con Romano Prodi. Entra in scena la famiglia media italiana rappresentata da tre ridicoli straccioni i quali lamentano che per aver dovuto pagare le migliaia di tasse imposte dal governo non hanno potuto saldare il conto con i padroni del sotto ponte dove vivono, e per questo sono stati minacciati e cacciati anche da lì. Un Prodi rincretinito si chiede chi sono mai i padroni di questo sotto ponte visto che i sotto ponti sono luogo pubblico. A questo punto entrano in scena trionfanti due zingari che, in uno stentato spagnolo, dicono grazie al presidente Prodi perchè da quando è al governo ha ridotto sul lastrico le persone costringendole a vivere sotto i ponti, facendo guadagnare loro che controllano quelle zone. Dopo originali [ più o meno ] battute, i due escono tra le risate finte urlando: "Hasta siempre presidente!". Se a questa scena, aggiungiamo : - le ripetute prese in giro indirizzate agli omosessuali, - la ridicolizzazione della guardia di finanza ., - la difesa degli evasori fiscali, abbiamo lo spessore della nostra televisione e di quella che, da noi, viene giudicata "satira" >> quando in realtà e solo pattume\ spazzatura metaforicamente parlando . Ormai e dal 1992 ( qui i precedenti spettacoli ) non fà più ridere neppure mia nonna di 93 anni e solo qualunquismo allo stato puro ovvero quello che sconfina nela cosidetta satira padronale . Infatti mentre nele precedenti satire riusciva ad alternare aspetti conservatori con aspetti progressisti e il qualunquismo era un poì tenue e si respirava un po' di libertà . Quindi sarebbe meglio se si prendessero un poì di riposo e tornassero a fare satira ( quella vera ) a 360° gradi coem stanno facendo Cocchi e renato su Rai II o la Giallapas ( mai dire goal e mai dire Grande fratello ) o Zeling ( anche se ormai ha un po' stancato , non perchè non faccia ridere , ma perchè sempre gli stessi comici e stesse facce ) alternando comicità pura a comicità grossolana da quattro soldi e filo governativo .
Ma non ho resisto se non più di 5 minuti giusto il tempo per d'accorgermi i del loro peggioramento e che è sempre la stessa minestra ovvero la comicità grossolona e ormai logora e servile . Riporto qui una cronca fatta da blogfridens : << Ennesima gag con Romano Prodi. Entra in scena la famiglia media italiana rappresentata da tre ridicoli straccioni i quali lamentano che per aver dovuto pagare le migliaia di tasse imposte dal governo non hanno potuto saldare il conto con i padroni del sotto ponte dove vivono, e per questo sono stati minacciati e cacciati anche da lì. Un Prodi rincretinito si chiede chi sono mai i padroni di questo sotto ponte visto che i sotto ponti sono luogo pubblico. A questo punto entrano in scena trionfanti due zingari che, in uno stentato spagnolo, dicono grazie al presidente Prodi perchè da quando è al governo ha ridotto sul lastrico le persone costringendole a vivere sotto i ponti, facendo guadagnare loro che controllano quelle zone. Dopo originali [ più o meno ] battute, i due escono tra le risate finte urlando: "Hasta siempre presidente!". Se a questa scena, aggiungiamo : - le ripetute prese in giro indirizzate agli omosessuali, - la ridicolizzazione della guardia di finanza ., - la difesa degli evasori fiscali, abbiamo lo spessore della nostra televisione e di quella che, da noi, viene giudicata "satira" >> quando in realtà e solo pattume\ spazzatura metaforicamente parlando . Ormai e dal 1992 ( qui i precedenti spettacoli ) non fà più ridere neppure mia nonna di 93 anni e solo qualunquismo allo stato puro ovvero quello che sconfina nela cosidetta satira padronale . Infatti mentre nele precedenti satire riusciva ad alternare aspetti conservatori con aspetti progressisti e il qualunquismo era un poì tenue e si respirava un po' di libertà . Quindi sarebbe meglio se si prendessero un poì di riposo e tornassero a fare satira ( quella vera ) a 360° gradi coem stanno facendo Cocchi e renato su Rai II o la Giallapas ( mai dire goal e mai dire Grande fratello ) o Zeling ( anche se ormai ha un po' stancato , non perchè non faccia ridere , ma perchè sempre gli stessi comici e stesse facce ) alternando comicità pura a comicità grossolana da quattro soldi e filo governativo .
5 commenti:
questa non è satira, è avanspettacolo retrodatato, paraculismo, cerchiobottismo, qualunquismo, in una parola: bagaglino.
infatti la parola satira era fra virgolette . infattimesso si è trasformato a poco a poco inn paraculusimo , ecc , negli ultimi 20 anni se noti dal link da me riportato
ma quale satira, è avanspettacolo!
Neanche avanspettacolo. E' retronoia. Un programma vecchio per vecchi in cui la presa in giro, pur grossolana e qualunquista, non è più contro il governo come avveniva ai tempi della DC e del PSI ma contro una sola parte politica, soprattutto da quando sono passati dalla Rai a Mediaset circa quattordici anni fà.
vi assicuro che è nettamente meglio chi non prende posizione e ironizza con leggerezza (a volte, come notate anche voi, quasi impercettibile) su tutti quanti, di chi come la gialappas, le iene e quanti altri si ergano a paladini della giustizia continuando a fare macchietta di una situazione politica da terzo mondo come quella italiana. loro sono regime, loro sono disinformazione, loro sono i retrogradi della cultura.
amen.
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