6.8.13

Cagliari in spiaggia con il morto cadavere per due ore in spiaggia Ma la giornata di mare va avanti


da  l'unione sarda oinline consultato il  6\8\2013


IL CADAVERE COPERTO DAL LENZUOLO


A pochi metri dal lenzuolo bianco la giornata di mare è andata avanti tra l'indifferenza della gente: giovani con i racchettoni, signore in acqua e bambini con secchielli.
Un anziano è morto ieri davanti a centinaia di persone, al Poetto, all'altezza del Capolinea. Si tratta di Roberto Guido, 85 anni di Roma.
Alle 9, il primo giorno di mare, un infarto lo ha stroncato appena ha messo i piedi nell'acqua. Inutili i tentativi di rianimarlo: un bagnino e un militare dell'Esercito gli hanno praticato un massaggio cardiaco, durato mezz'ora. Poi l'arrivo dell'ambulanza: anche il defibrillatore non è servito.

Il corpo è rimasto sotto un lenzuolo per due ore, all'ombra di un ombrellone prestato da un bagnante. A pochi metri la giornata di mare è andata avanti come se nulla fosse, tra l'indifferenza della gente: giovani con i racchettoni, signore in acqua e bambini con palette e secchielli impegnati a costruire castelli di sabbia. Ogni tanto lo sguardo diretto verso il telo bianco.







L'indifferenza generale davanti alla morte

Gli attimi drammatici davanti al tentativo di salvare la vita di un uomo. Poi la normalità, come se non fosse accaduto nulla. L'indifferenza davanti a un cadavere in spiaggia, a pochi metri dalla battigia. Un lenzuolo bianco e un ombrellone proteggono il corpo senza vita di Roberto Guidi. Attorno i bambini scavano buche e giocano con palette e formine. I genitori li osservano. Non li fanno allontanare nemmeno quando i militari della capitaneria arrivano con gli uomini dell'agenzia funebre per sistemare il cadavere in una sacca blu e trasportarlo in strada dove ad attenderlo c'è il carro funebre.

Il tratto di mare del Poetto, all'altezza del Capolinea, di lunedì mattina è meno affollato del solito. Nel tratto di spiaggia libera, accanto allo stabilimento Golfo degli Angeli, ombrelloni e lettini sono accalcati a ridosso del bagnasciuga. Chi arriva dopo la tragedia difficilmente noterebbe il corpo senza vita di una persona a pochi metri dalla riva. Le urla dei bimbi, le risate dei giovani in mare, il vociare delle donne anziane, il rumore della pallina che rimbalza sui racchettoni. Niente fa pensare che un'ora prima una persona si sia accasciata per un malore. Nulla è rimasto dei drammatici tentativi di sconfiggere la morte, con un bagnino, corso dal vicino stabilimento, e un militare dell'Esercito, che si alternano nel massaggio cardiaco sul petto del turista romano.

Indifferenza? Oppure un modo per esorcizzare la morte? Forse entrambe. Quando una pallina rosa sfiora il telo bianco fortunatamente il figlio Luca è lontano. Piange a bordostrada consolato da una parente. (m. v.)

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