Il partigiano Berlusconi. È il serafico Lucio Malan, senatore del Pdl, a iscrivere Silvio nell’albo di una categoria mai esplorata dal leader azzurro. Almeno fino ad oggi. Una situazione irrituale per chi ha fatto della lotta anti-comunista un cavallo di battaglia per anni e anni di campagne elettorali. Ma il destino del Cavaliere val bene una strizzatina d’occhio ai nemici di una vita.Il tema è quello che domina la scena politica da settimane: Giorgio Napolitano concederà un salvacondotto quirinalizio a Berlusconi per scongiurarne la decadenza da senatore e la privazione della libertà personale? Così risponde Malan: “"Dare per scontato che Berlusconi debba essere dichiarato decaduto non mi pare il caso, perché ci sono questioni aperte, a partire dall'indulto. E sulla grazia ci sono precedenti, come quello del deputato Francesco Moranino, che ebbe la grazia. Quello fu un atto politico a tutti gli effetti, e il reato era molto più grave della evasione fiscale".
da  wikipedia   ( vedere url  sopra  ) 
Nulla di nuovo leggere le quattro righe riportate dalle agenzie di stampa. Ma se si approfondisce la figura di Moranino, si scopre che la difesa del leader azzurro si tinge di rosso. La storia giovanile del Moranino è brevemente riassunta dalla sua biografia sul sito dell’Anpi: “Ha organizzato, nel settembre del 1943, con il nome di battaglia di "Gemisto", le prime formazioni partigiane nel Biellese, "Gemisto" assunse il comando della 50ª Brigata Garibaldi che diresse sino a quando gli fu affidato l'incarico, prima di comandante e poi di commissario politico della XII Divisione Garibaldi "Nedo". Alla Liberazione, "Gemisto" divenne segretario della Federazione comunista biellese e valsesiana e fu quindi eletto nel 1946 deputato alla Costituente”. (  foto a sinistra  ) Fin qui tutto bene. La storia si complica quando il deputato del Pci venne accusato di essere stato l’esecutore della strage della missione Strassera”. Il 27 gennaio del 1955 la Camera dei deputati votò favorevolmente all’autorizzazione a procedere, e la magistratura lo condannò all’ergastolo per sette omicidi di partigiani non appartenenti alle brigate Garibaldi, passati alle armi con l’accusa di essere stati delle spie nazifasciste.“Una montatura giudiziaria, che aveva come obiettivo la Resistenza nel suo complesso”, scrive ancora l’Anpi. Fatto sta che prima Giovanni Gronchi gli commutò la pena a 10 anni, poi Giuseppe Saragat lo graziò definitivamente. Moranino, che nel frattempo era riparato in Cecoslovacchia, poté tornare in Italia e venne rieletto, questa volta al Senato.Un lieto fine come quello che Malan si augura per Berlusconi. Ma sarà complicato che Giorgio Napolitano possa ripercorrere le orme dei suoi due predecessori. Nonostante il precedente che il senatore azzurro sorprendentemente suggerisce al Colle.Fonti del Quirinale spiegano che il contenuto della nota che verrà diramata “entro Ferragosto” è già maturato nella sua sostanza, dopo la riflessione degli ultimi dieci giorni. Né, probabilmente, l’orientamento sarà modificato da un eventuale incontro con Gianni Letta, fino a ieri in agenda ma che oggi non trova conferma.Insomma, il compagno Moranino potrebbe non essere un alleato in grado di far spostare l’ago della bilancia delle considerazioni presidenziali. Chissà poi se "il comandante Gemisto" sarebbe stato contento di combattere quest’ultima battaglia.