DYLAN DOG n. 447 “HAZEL LA MORTA” conferma il nuovo corso di DYLAN DOG

finalmente  la gestione di  Barbara Baraldi sembra  entrata  regime  ed  aver  imboccato  dopo il parziale ( si  è solo fatta  demolizione,   che  andava  fatta , ma  si stentava  ad iniziare  la ricostruzione )   rinovamento   della  gestione di Roberto recchioni  


 Erano anni che non ne leggevo una cosi . Non  oso immaginare  cosa  sarebbe  se #robertorecchioni e  Barbara Baraldi scrivessero un numero di dylan insieme .Avendola  letta ue  volte   tanto mi  ha  affascinato  posso dire che la nostra  BarbaraBaraldi deve avere un vaso di pandora carico di incubi  o  le  hanno rotte  come  d'altronde  a  tutti noi     con lo spam  dei calcenter  
Infatti ha messo su carta esorcizzandolo il suo rapporto con call center  .  ottima storia .  resistere  e non  abbandonare  Dylan  ne è  valsa la pena perchè hanno fatto fate il lavoro sporco   con  qu qualchge accenno   di    rinnovamento   e  inovazione   Roberto Recchioni e a lei il compito che sta svolgendo magistralmente di innovare ed sperimentare  nuove strade .  Bellissima storia, mi è piaciuta davvero tanto... Ma io ho un problema ,  con tutte le  storie   che mi prendono  così tanto che finisco di leggerle in mezz'ora 😃 . 
Un plauso alla bravissima Baraldi per la proposta artistica degli albi fin qui usciti. Mi sta piacendo molto la sua direzione!  Finalmente un mostro con un background come non se ne vedevano da tempo. Un ritratto delle  ultime  generazioni   di millenium    e non solo  veramente realistico (purtroppo) e finalmente un Dylan che ti rimane impresso non solo  dopo la lettura dell’albo  ma  anche per  un bel po'  dopo  . Dylan sta lentamente tornando a rappresentare lo Zeitgeist, cioè lo spirito dei nostri tempi. Infine i vari ‘glitch’ disseminati nella storia fanno capire che ogni numero di Dylan può essere una rivoluzione anche senza ricorrere a inutili reeboot   e  simili  . ho dovuto  leggerla  due  volte  ,perchè   non essendo   del mestiere  (  adesso ho capito l'utilità   che  c'insegnava la prof  di lettere  alle medie   della divisione in sequenze  )   non ho capito come possa essere sfuggito a tutti (sceneggiatori, revisori, curatrice) l’errore di sceneggiatura all’inizio: Dyd e Sarah stanno parlando a casa di Dylan, un breve passaggio di quel che dice lei è in un flashback di tre tavole scarse equivalenti a pochi secondi di conversazione e quando finisce il flashback sono a casa di lei 😅. Poi  rileggendolo  la storia  e  la risposta     Ritaa  Porretto una  elle sceneggiatori   della storia   in questiuone   ad  un commento  simile  sulla pagina  fb   ufficiale  di dylan  dog  : << [...]  posso sottolineare che si tratta di uno stacco cinematografico. Per una volta abbiamo optato per non seguire passaggio dopo passaggio, ma rendere più dinamica la narrazione. 🙂  >>   ho capito che   è uno stacco cinematografico , cioè  quando l’ambientazione si sposta durante il flashback e sulle immagini scorre la voice over. In questo modo si eliminano lungaggini inutili   ,  applicato al fumetto .  

 


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