Avevo deciso di autocensurarmi e lasciare che questa storiea finisse nell'oblio per il bene delle vittime e per evitare che diventasse morbosità ma soprattutto perchè non avevo altro d'aggiungere a quanto detto nei precedenti post : il primo ( questo limitato da blogger nostate Non ci sono parole troppo oscene e non solo parolacce fra i contenuti sensibili quindo per leggerlo cliccatre su ok voglio leggerlo ) ma soprattutto il secondo
Ma per il fatto che , purtroppo da il Fq d'oggi
“Mia moglie” chiuso da Fb riapre subito su TelegramM. LAIFidanzate, mogli, compagne, amiche e sconosciute immortalate di nascosto, in momenti intimi, dall’obiettivo invadente dello smartphone e poi offerte dai propri partner, come carne da macello, sul gruppo Facebook “Mia moglie”. A condividere e commentare le immagini, diffuse senza il consenso delle donne fotografate, 32 mila utenti, tutti uomini, che però, nella giornata di mercoledì, si sono visti chiudere la pagina dalla Polizia Postale di Roma. La chiusura, scattata a seguito di diverse segnalazioni, non ha tuttavia scoraggiato la pratica e, nel giro di poche ore, sono sorte decine di gruppi alternativi e canali Telegram per raccogliere “l'eredità” del gruppo Facebook, attivo dal 2019. Dopo che il caso è esploso – finendo anche sul sito del Financial Times – molte donne finite a loro insaputa sul gruppo si sono riconosciute e hanno sporto denuncia. I reati a carico dei sedicenti membri della comunità online – i cui nomi sono oggetto di una dettagliata informativa della procura – vanno dalla diffamazione alla diffusione di materiale intimo senza consenso. Al centro degli interessi perversi dei maschi della community, tuttavia, non c’era solo il corpo delle donne in quanto tale, ma anche la loro vita sessuale, perché si sa, nella cultura dello stupro, meno rapporti sessuali una donna ha avuto e più acquisisce pregio agli occhi del maschio. “Una body count 1 (l’espressione allude al numero di partner sessuali, nda) ha un valore aggiunto che non la rende scambiabile” scrive infatti un utente. Le polemiche scatenate dalla vicenda si sgonfieranno con gli ultimi strascichi di agosto, ma il tema dell’educazione sessuale e affettiva torna, ancora una volta, al centro del dibattito pubblico e politico italiano
Ma soprattutto oltre all'articolo citato sopra a farmi cambiare idea e desistere dall'autocensurami sono state :

Foto simbolo di autocensura
La lettura su fb non ricordo su quale account mi pare di Lorenzo Tosa che riporta il post threreads della testimonianza di una delle vittime su ( vedere sotto ) e questo commento sulla bacheca dello stesso Lorenzo Tosa
Non si ha più il senso del pudore, i social e la realtà virtuale hanno distrutto ogni etica morale...non si è più capaci di vivere una vita fatta di normalità e quotidianità. La mia paura è più grande è per i nostri figli, stiamo lasciando loro un mondo marcio...
oltre a chiedermi Ma quanto può sentirsi devastata una donna di fronte ad una roba del genere? E siccome hanno capito, continuano da un'altra parte. Che schifo! A volte davvero meglio sole che accompagnate a esserei di così bassa lega . Ma soprattutto commentando, come jessica.novaro, la storia sotto : ‹‹ Belli di mamma ma perché se è solo un gioco lo fate di nascosto? » ho deciso di continuare a parlarne per un ultima volta .
No, non è solo “un gioco”.
E non è neppure solo una pagina virtuale in cui tutto nasce e finisce lì, come molti avevano creduto, sperato d continuano a credere Dietro gruppi come “Mia moglie” e simili ci sono le vite delle persone. C’è, ad esempio, una donna, Anna (nome di fantasia),
due figli e dieci anni di matrimonio alle spalle, che si è ritrovata sbattuta lì sopra a sua insaputa nella sua intimità violata, stuprata virtualmente da suo marito e da decine di migliaia di maschi ..... perversi E, quando ha chiesto spiegazioni al marito (come se potessero esistere delle spiegazioni), lui ha risposto con una frase agghiacciante nella sua banalità del male: “Era solo un gioco”.Un “gioco”.Questa non è la risposta di un mostro ma di un maschio analfabeta affettivo, spaventosamente incapace di concepire un rapporto sessuale e affettivo sano e funzionale ma soprattutto consensuale da schiavo e dipendensente della pornografia Ed è un problema enorme, esteso, diffusissimo e infinitamente più grande e complesso per una società. Spero arrivi ad Anna, in questo momento, un abbraccio forte, umano. Che sappia che non è sola.
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Ci tango a ringraziare le decine di migliaia di persone che ieri hanno letto ed apprezzato la condivisione dell'articolo di cronachedellasardegna di maria vittoeria dettoto lo trovate sul suo sito e o da noi. su Jakub Jankto. 

E ribadisco un concetto: se Jankto è stato il primo calciatore professionista della serie A che si è pubblicamente dichiarato omosessuale, il Cagliari calcio è stata la prima squadra che gli ha dato fiducia e rinnovandogli il contratto dopo il suo coming out ha creato, speriamo sia seguito da altre squadre , un precedente, una forma di integrazione ed inclusione risettosa e non ipocrita \ pulicoscienza della quale tutti/e noi dobbiamo andare fieri/e. 

Grazie dunque al Cagliari calcio ed ancora tanti auguri a Jakub per un futuro roseo con suo figlio a Praga.

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Il sassarese Spissu scende in campo con Polonara: la maglia "33" in onore dell’amico che sta affrontando la leucemiaUn legame di vicinanza e affetto nato alla Dinamo e rimasto ben saldo negli anni
Marco Spissu con la 33 di Achile Polonara (foto Italbasket)L'amicizia è nata a Sassari, ai tempi della Dinamo, ed è rimasta ben salda anche dopo, tanto che i due vengono chiamati dai tifosi Gaspare e Orazio. E Marco Spissu alla vigilia del torneo amichevole di Atene di stasera tra Italia e Lettonia (ore 19) ha deciso di mettere da parte l'abituale numero 0 per indossare la maglia numero 33 di Achille Polonara.
Un gesto significativo per l'ala che ha scoperto di avere la leucemia e si è sottoposto alle cure che gli impediscono di essere con la squadra azzurra agli Europei. Di affetto Polonara ne ha ricevuto tantissimo, a cominciare dal ct Pozzecco, suo coach a Sassari, per finire ai giocatori non solo italiani e ai tifosi.
L'iniziativa del play sassarese Marco Spissu va però oltre: è come dire che Polonara scende in campo con la nazionale.
