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27.8.25

A 92 anni corre come una ventenne: il caso straordinario di Emma Mazzenga atleta dei record a 92 anni: «Sveglia alle 5 e vino tutti i giorni. Mi studiano, ho l'ossigenazione di una ventenne»

  fonti   Corriere.it  del 27\8\2025

Emma Mazzenga, atleta dei record a 92 anni: «Sveglia alle 5 e vino tutti i giorni. Mi studiano, ho l'ossigenazione di una ventenne»

di Alice D'Este

La padovana detiene il record del mondo nei 200 metri per over 90 e ha vinto 11 titoli mondiali: «Un consiglio? Non restare mai dentro casa un giorno intero»

nonna velocista

Il cellulare squilla. Lei, che è in vacanza in montagna, non poteva essere altrove: su un sentiero in salita, direzione rifugio. Col respiro incredibilmente regolare avvisa: «Sentiamoci più tardi». Emma Mazzenga, padovana di 92 anni, è campionessa di atletica e detiene 11 titoli mondiali (ma anche 31 europei e 115 italiani). Corre praticamente da sempre. O meglio, l’ha fatto quando era giovane e poi si è fermata per riprendere a livello agonistico quando di anni ne aveva già 53. Oggi ha un fisico a tal punto invidiabile da essere diventato oggetto di studio di diverse università (la Marquette University di Milwaukee e l’Università di Pavia). «Mi hanno detto che ho i muscoli di una settantenne e l’ossigenazione cellulare di una ventenne — scherza lei — mi sembra incredibile. Una cosa è certa: io ferma non ci sono stata mai».

Ci racconta la sua giornata tipo?
«Ho sempre dormito poco. Quando andavo a scuola (ha insegnato scienze al liceo scientifico, ndr) preparavo le lezioni dalle 5 alle 7 di mattina. E anche oggi, alle cinque, mi faccio il caffè, poi torno a letto a leggere. Faccio colazione alle otto, con un panino al prosciutto. Poi esco».

Dove va?
«A fare la spesa al mercato oppure faccio un po’ di pulizie. Dopo pranzo mi riposo un paio d’ore leggendo e poi esco nuovamente per andare al cinema, al gruppo lettura, per incontrarmi con le amiche o per allenarmi. La sera guardo la televisione, vado a letto verso le 23».

Cosa si mangia per restare così in forma fino a 92 anni?
«Un po’ di tutto. Adesso che sono anziana limito le porzioni. A pranzo mi preparo 30 o 40 grammi di pasta o riso, cui aggiungo un secondo e la verdura cotta. Alterno carne e pesce. La sera invece mi basta un po’ di verdura e un pezzetto di formaggio. Ah, ogni giorno bevo mezzo bicchiere di vino rosso a pranzo e mezzo a cena. E ogni tanto mi faccio qualche ricetta veneta».

Si muove a piedi?
«Sì, quasi sempre. Ma è sempre stato così. Anche oggi adopero l’auto solo due volte a settimana per andare ad allenarmi. La mia vita non è mai stata sedentaria. Con mio marito che era istruttore di roccia d’estate andavamo in montagna, d’inverno a sciare. Perfino durante il Covid correvo nel corridoio di casa mia. Dopo un’ora di allenamento, quando mi faccio la doccia, mi sento benissimo».

E quando piove?
«Non si può usare il meteo come scusa. Ci vuole volontà. Anch’io, a volte, rimarrei seduta sul sofà, ma so che se esco poi mi sentirò benissimo».

E poi vince pure i titoli mondiali.
«Sì, ma diciamocelo, ora ho poche concorrenti (sorride). A gennaio 2024 ho stabilito un nuovo record mondiale nei 200 metri per la categoria W90 (over 90 anni) e a giugno dello stesso anno ho abbassato di oltre un secondo il tempo. Vorrei dirlo a tutti: non è mai troppo tardi!».

Per allenarsi?
«Non solo. Non siamo tutti atleti. Intendo dire che non è mai troppo tardi per la socialità e il movimento. Io sono rimasta vedova a 55 anni, la corsa mi ha aiutato moltissimo. È una questione chimica, sono le endorfine. Ma è anche legato al benessere che ti dà stare con gli altri».

Se dovesse dare un’indicazione per l’elisir di lunga vita?
«Alzarsi dal divano. Non rimanere mai a casa un giorno intero. Stare chiusi tra quattro mura porta tristezza, depressione e non aiuta né la mente né il corpo».

  e    tgcom24  tramite msn.it




A 92 anni non trascorre le giornate sul divano o al telefono con i figli, ma correndo in pista e allenandosi con costanza. Emma Mazzenga non è la nonna che ci si aspetta. Padovana, ex insegnante di chimica, è oggi una leggenda dell’atletica master: vanta 11 titoli mondiali, 31 europei e ben 115 titoli italiani. Il suo spirito competitivo e la sua forma fisica eccezionale hanno attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale. Un team di ricercatori italiani e statunitensi sta conducendo studi approfonditi sul suo corpo: muscoli, nervi e mitocondri vengono analizzati per comprendere come sia possibile mantenere prestazioni atletiche simili in età così avanzata.
Record e prestazioni da primato La carriera sportiva di Emma è iniziata tardi. Dopo una giovinezza
dedicata allo studio e alla famiglia, ha ripreso a correre con serietà solo dopo i 50 anni. E da allora non si è più fermata. Attualmente detiene quattro record mondiali di categoria e ha recentemente battuto due volte il primato dei 200 metri. “Il segreto è non fermarsi mai” dichiara la nonna dei record.
Secondo uno studio citato dal Washington Post, le sue fibre muscolari sono comparabili a quelle di una settantenne in salute, mentre la sua ossigenazione muscolare è simile a quella di una ventenne. In particolare, la funzione mitocondriale - ovvero la capacità delle cellule di produrre energia - risulta straordinariamente ben conservata.
Il segreto? Mai smettere di muoversi Emma ha sempre creduto nel potere rigenerante dello sport. Nonostante gli impegni familiari e professionali, ha mantenuto un legame costante con l’attività fisica. Oggi si allena regolarmente e invita tutti, soprattutto gli anziani, a non rinunciare mai al movimento, anche nei limiti delle proprie capacità. "Non serve essere atleti agonisti. Basta evitare di restare fermi tutto il giorno chiusi in casa” afferma con semplicità.
Un caso da manuale per la scienza La sua alimentazione è equilibrata ma semplice: pasta, riso, pesce, carne e mezzo bicchiere di vino fanno parte della sua dieta quotidiana. A ciò aggiunge controlli medici regolari e una grande attenzione al proprio benessere interiore, alimentato dal piacere di fare sport. Tra i ricercatori che stanno studiando il "caso Mazzenga" c’è anche Chris Sundberg, coinvolto in una ricerca sul rallentamento dell’invecchiamento muscolare. Secondo lui, Emma rappresenta un esempio raro in cui la comunicazione tra cervello, nervi e muscoli si mantiene attiva e sana, a differenza di quanto avviene normalmente nella popolazione over 90. Anche Marta Colosio, ricercatrice alla Marquette University, si dice sbalordita: “Non ho mai visto nulla di simile. Sta invecchiando, certo, ma riesce a compiere azioni che per altri, alla sua età, sono impossibili”.
Il 3 agosto Emma ha festeggiato il suo 92° compleanno. Ma non ha alcuna intenzione di rallentare. Dopo la prossima gara, in programma a ottobre, sarà nuovamente sottoposta ad analisi da parte degli studiosi dell’Università di Padova e di altri enti statunitensi. Il suo messaggio è chiaro e potente: “Vivo alla giornata, ma mi diverto ancora”.

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