5.11.07

Senza titolo 2194



«1984», reloaded

Maurizio Blondet

05/11/2007


Il «salvatore della Patria» Giorgio Napolitano


         


E’ guerra, finalmente!
                   


«E’ nostro dovere prepararsi a fronteggiare ognuna delle nuove possibili emergenze» internazionali, «e ciò richiede anche interventi concertati in situazioni di crisi, che vanno affrontate con strumenti molteplici, compreso e non da ultimo, quello militare» (1): questo il compito che ci ha affidato il nostro Amato Leader dopo aver passato in rassegna le nostre invincibili Forze Armate. I nostri petti marziali si gonfiano d’orgoglio: non tradiremo la Tua fiducia, Comandante Supremo.
A nessuno sfugga ciò che ha inteso con «le nuove possibili emergenze».
Egli ci indica il Nemico imminente: l’Iran, il malvagio regime di Estasia (2).
Ma non basta: dobbiamo essere pronti ad «ognuna» delle possibili emergenze, mica ad una sola. Come si vede, Egli conosce già i nomi dei nemici futuri: Mosca?
I tagiki?
Le orde asiatiche senza dubbio.
E guerra sia!
L’intera Oceania lo vuole!
I nostri alleati eurasiatici ci chiamano al loro fianco: «Si richiede un nuovo sforzo di coesione nazionale ed un concreto impegno per garantire la pace anche al di fuori dei confini dell’Europa», ha detto Lui.
Si tratta, testuale, di «contribuire alla costruzione del nuovo ordine mondiale».
Il Nuovo Ordine Mondiale!
Milioni di cuori ardimentosi balzano nei petti a sentire questa espressione direttamente dalla Sua voce paterna.
Ci sono fra noi dei criticoni, dei sabotatori (di cui provvederemo a riferire le generalità agli organi competenti) che storcono la bocca, che a questo Nuovo Ordine Mondiale sono surrettiziamente ostili.
C’è un modo di far tacere queste voci (oltre la delazione doverosa): che le nostre volontà d’acciaio rispondano all’unisono: Sì!
«Banca-Finanza-Goldman Sachs», sia il nostro grido di guerra, scandito da cento, mille maschie voci.
E sia finita con questi dibattiti, con queste opposizioni.

Non avete sentito?
Egli «richiede un nuovo sforzo di coesione nazionale».
Basta dunque con la sedicente democrazia pluralista.
Sia la nazione un fascio unito nella mobilitazione totale.
Larghe intese per la vittoria finale!
«Squadra-Compasso-Goldman Sachs!».
La direttiva che Egli ci ha dato è chiara, inequivocabile: «Prevenire e superare conflitti in aree vicine e lontane costituisce una responsabilità a cui non possiamo sottrarci, né possiamo delegare ad altri».
Capito?
«Prevenire», dunque la guerra sia «preventiva», contro nemici che non ci hanno aggredito.
In aree vicine e (soprattutto) «lontane», «al di fuori dai confini dell’Europa»!
Out of area, finalmente.
Ci attendono le aspre cime dell’Hindukush.
I nostri stivali calcheranno le sabbie del Caspio.
Verseremo il nostro sangue nelle steppe turkmene, con gli amati nomi sulla bocca: «Tzipi Livni! Federal Reserve!», o ogni altro sacro valore che l’Estasia minaccia: «Geronzi-Profumo-Bazoli», grideremo con l’ultimo alito di vita.
Si tratta di salvaguardare la nostra civiltà superiore.
Più concretamente, come ci ha istruito il Grande Fratello, di salvaguardare le «conquiste di benessere e di progresso sociale e civile» che sono  «messe alla prova».
Eh sì, Amato Leader.
Effettivamente il nostro benessere è alquanto calato, non la passiamo bene quaggiù con 800 euro al mese e lavori trimestrali.
Quanto al «progresso sociale e civile», si squaglia come neve al sole: siamo praticamente al razionamento, come nella orwelliana società di «1984».
Ma tu, Capo, conosci i nostri stenti.
Tu, padre, ti chini sui nostri dolori e ne hai pietà.
E punti il dito contro coloro che ci fanno mancare le merci e i salari: no, non è il Partito, che i sabotatori tra noi chiamano «la Casta».
Sono, come Tu dici, «le tensioni che attraversano la comunità internazionale e che ci stringono da vicino».

Com’è vero, Comandante!
Sono le «tensioni» che ci fanno stringere la cinghia.
E su chi abbia scatenato tali «tensioni» che «ci stringono da vicino», non sono possibili dubbi.
E’ colpa di Al Qaeda!
E’ Emmanuel Goldstein, il traditore che appare sui nostri teleschermi suscitando in noi reazioni di odio incontenibile!
Le quinte colonne del Nemico insinuano che a cominciare due guerre non necessarie sia stato l’Alleato Atlantico.
Ma no, noi sappiamo: è Ahmadinejad!
Domani, sarà Vladimir!
Ecco i sabotatori del Nuovo Ordine Mondiale.
Vediamo bene che i nostri amati leader sono tutti protesi all’ora suprema del sangue.
Leggiamo l’Agenzia Unica di Stampa ANSA: «Il presidente della Camera Bertinotti è a Redipuglia per partecipare alla cerimonia ufficiale della festa delle Forze Armate… Bertinotti ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Duca d’Aosta, comandante della Terza Armata».
Che commozione, capo supremo!
Il camerata Bertinotti che onora il duca d’Aosta, il sub-comandante che s’inchina al comandante della Terza Armata: il passato e il futuro si congiungono, ecco la vera unità e coesione di cui dobbiamo essere degni.
La monarchia è repubblica, la guerra è pace, l’oligarchia è democrazia.
Sì, lo sappiamo: c’è stato un tempo in cui Bertinotti dava segni  sospetti di pacifismo, ossia di disfattismo: ma allora c’era un governicchio di destra, guerrafondaio.

Oggi  c’è la sinistra al timone della Patria: la guerra è pace, adesso.
Bertinotti è perfettamente riabilitato, e sta alla testa delle nostre legioni: «Prevenire»!
«Lontano dai confini d’Europa!» insieme a lui, sarà bellissimo.
«Per il Nuovo Ordine Mondiale!».
Ah no, contrordine: lui non viene.
Niente aspre cime dell’Hindukush, non vedrà l’Aral, non sarà davanti a noi contro le orde iraniche, deve presidiare la Camera.
Non importa.
Il popolo capisce le alte responsabilità di chi non può sottrarsi a più alti e stringenti doveri.
«Avevo altre priorità», disse Dick Cheney a chi gli chiedeva perché non s’era arruolato in Vietnam.
Il popolo capisce ed approva.
Lo assicura l’agenzia ANSA, detta la Veridica: «Al suo arrivo a Redipuglia, Bertinotti è stato accolto da battimani e da alcuni ‘Viva l’Italia!’ scanditi dai presenti sulla Via Eroica che conduce al Sacrario».
Tutte le maiuscole sono nel testo.
E ad applaudire erano in ventimila, testimonia la Veridica, la Pravda.
Dunque il popolo è pronto: la Via Eroica (che conduce al Sacrario tombale) la percorrerà lui. Scandendo i nomi di coloro che ci guidano: «Olmert-Banca-Goldman Sachs!».
Non s’è vista una sola bandiera arcobaleno.
Non un solo pacifista a fischiare l’alloro sul Duca d'Aosta, a rumoreggiare contro il Nuovo Ordine Mondiale.
Tutti ormai parlano la neolingua (3), e disciplinati coltivano il bispensiero (4).
Vedete di cosa è capace il popolo di sinistra sotto il regime dei sub-comandanti supremi.
 

1) «Napolitano: serve un nuovo sforzo di coesione nazionale», ANSA, 4 novembre 2007.
 
2) Oceania ed Estasia sono i due stati immaginati da Orwell. Ecco in breve la trama di «1984» da wikipedia: «In un futuro prossimo (l’anno 1984) la Terra è suddivisa in tre grandi potenze totalitarie perennemente in guerra tra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia che sfruttano la guerra perenne per mantenere il controllo totale sulla società. In Oceania, dove la sede dei vari ministeri (Ministero dell’Amore, dell’Abbondanza, della Verità e della Pace) è Londra, la società è amministrata secondo i principi del Socing (il socialismo inglese) e governata da un onnipotente partito unico con a capo il Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto e che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. I suoi occhi sono le telecamere che spiano la vita di qualunque cittadino, ed il suo braccio la psicopolizia che interviene in ogni situazione sospetta. Ovunque nella città sono appesi grandi manifesti che ritraggono il Grande Fratello e gli slogan del partito: «la guerra è pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza».
 
3) «Con la creazione della neolingua il partito censura l’utilizzo di molte parole, convogliando quelle sgradite (come ad esempio ‘libertà, democrazia, verità’ e qualsiasi argomento che a queste possa ricondurre) in ‘psicoreato’: in questo modo diventa impossibile formulare, e a lungo andare anche solo pensare ad un argomento ‘proibito’. I semplici concetti che renderebbero discutibile l’operato del partito diventano inesprimibili. Ad esempio la frase ‘ogni uomo è libero’ diverrebbe ‘ogni uomo PSICOREATO’. La stessa parola ‘psicoreato’ va ben oltre il divieto di esprimersi, ma si spinge appunto a vietare anche solo di pensare in modo divergente dai dettami del governo totalitario» (da Wikipedia).
 
4) «Bispensiero è un termine in neolingua coniato da George Orwell, utilizzato dal Partito del Grande Fratello per indicare il meccanismo psicologico che consente di credere che tutto può farsi e disfarsi: la volontà e la capacità di sostenere un’idea ed il suo opposto, in modo da non trovarsi mai al di fuori dell’ortodossia. Il bispensiero è essenziale nelle società totalitarie che per definizione richiedono un’adesione costante di fronte a mutevoli linee politiche».

dal sito http://www.effedieffe.com

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