ritorno al medioevo ? unicità del potere temporale e potere politico ?Alcune mamme vietano ai figli delle elementari di assistere alle opere di Mozart perché ritenute troppo sessualmente esplicite, mentre altre vogliono cambiare i finali delle fiabe


 da https://www.ilsussidiario.net/news/donnaemamma/2018/11/28/



MAMME CONTRO LE FIABE A SCUOLA/ Mozart e Andersen censurati ai bambini perché troppo ‘osé’

Alcune mamme vietano ai figli delle elementari di assistere alle opere di Mozart perché ritenute troppo sessualmente esplicite, mentre altre vogliono cambiare i finali delle fiabe

28.11.2018 - Paolo Vites
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                                               Cenerentola di Disney
Le fiabe (che sono una cosa diversa dalle favole) sono la memoria popolare di chi ci ha preceduti. Cancellare le fiabe vuol dire cancellare la nostra storia, la nostra cultura, la nostra memoria. Tramandate di generazione in generazione per secoli, non erano necessariamente pensate per i bambini: si usava raccontarsele mentre si lavorava, un modo per aiutare a passare il tempo, un po’ come oggi si tiene la radio accesa mentre si lavora. In questo modo cambiavano continuamente, ogni narratore introduceva elementi diversi a seconda del suo gusto e della sua capacità. Poi arrivarono i grandi scrittori come i fratelli Grimm, Perrault, Andersen che ne fecero la versione per così dire definitiva, sfruttando anche l’aspetto commerciale grazie ai nascenti libri. Nelle fiabe la realtà è sempre rigorosamente distinta tra buoni e cattivi, c’è sempre un lieto fine e c’è sempre una morale che ha uno scopo didattico. Come si capisce, la fiaba è uno strumento educativo necessario quando si rivolge ai bambini.

MAMME PROTETTIVE

Nonostante questo, l’eccessiva preoccupazione di alcune mamme di Bologna ha portato a chiedere alla burattinaia Margherita Cennamo di cambiare il finale della Regina delle nevi in uno spettacolo per le scuole elementari: invece del diavolo, mettere un mago; invece che una scheggia nell’occhio un ago che infilza un dito. In un mondo in cui le mamme lasciano i loro figli guardare certi telefilm, certi cartoni che inneggiano alla violenza, seguire lo stile di vita dei calciatori fatto di droga e sesso, ascoltare canzoni infarcite di insulti e allusioni al sesso, queste preoccupazioni appaiono patetiche. Ad Ascoli Piceno, si legge sul Corriere della sera di oggi, il Così fan tutte di Mozart è stato vietato a due classi delle elementari perché troppo “disturbante” con le sue allusioni al sesso per i bambini. Commenta Sofia Bigemini, psicoterapeuta, che «Ultimamente vedo il mondo adulto spaccato in una vistosa incoerenza: da una parte ci convinciamo che i ragazzi siano fragilissimi e abbiano bisogno della nostra protezione; dall’altra però, più o meno consapevolmente, li esponiamo a un bombardamento di immagini e simboli fortemente erotizzanti». E’ questo, aggiunge, che manda in confusione i ragazzi. Certo, certe fiabe sono terrorizzanti (si chiama educazione alla realtà) e certi cambiamenti ci sono stati anche in passato: si pensi che già secoli fa la matrigna di Biancaneve era in origine la mamma, poi cambiata perché si riteneva non giusto che i bambini vedessero una mamma comportarsi così male. Oggi tra l’altro è difficile trovare una mamma che racconti delle fiabe ai propri figli, meglio lasciarli davanti alla televisione a rimbambirsi fino all’ora di andare a letto o guardare certi talent show ineducativi sin dalla loro concezione come esaltazione della vita intesa come successo facile senza fatica.

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