riaprire le scuole a.... come vogliono con la loro crociata negazionita gli antivirus o in sicurezza come chiedono molti


In Italia è in atto una divertente crociata di negazionisti del virus. Sostengono che il Covid non c’è più. Che è del tutto scomparso, che si è materializzato nel nulla o – nel peggiore dei casi – che non è proprio mai esistito, che è tutta una montatura e che siamo in una dittatura sanitaria. Che il cosiddetto “partito dei virologi” neghi loro le più basilari libertà neanche fosse una congiura arcigna e cattiva nei loro confronti, e non invece un atto d’interesse a tutela della salute pubblica.

infatti sono mesi che questi geni, tra cui militano illustri e autorevoli politici, giornalisti, faccendieri, virologi, sono alla ricerca di studi, numeri, tendenze a cui aggrapparsi pur di giustificare la loro folle crociata, con motivazioni l’una più bizzarra dell’altra spesso senza alcuna evidenza scientifica o empirica. Come se anche tutti gli altri non volessero tornare alla normalità di prima, con ristoranti, cinema, discoteche, tutto aperto, e turismo e flussi di denaro dell’era pre-Covid.Ora  come  dice  https://www.tpi.it/opinioni/negazionisti-covid-crociata-assurda-commento-20200822652879/ : 

i contagi tornano ad aumentare la crociata assume contorni sempre più interessanti. Sulla scuola ad esempio il mantra è questo: “Dobbiamo riaprire a tutti i costi, non importa come, la scuola è un diritto costituzionale che è stato calpestato da questa dittatura sanitaria; se non riparte la scuola, non riparte il paese”, come sostiene la senatrice Daniela Santanchè (FdI) in questo video

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Forse Santanchè non lo sa, ebbene la informiamo: tutti vogliamo tassativamente riaprire le scuole, ma a meno di un mese dalla riapertura (14 settembre) possiamo dirci ragionevolmente sicuri di avere un piano che tuteli il personale didattico, i nostri figli e di riflesso anche tutti quanti noi cittadini? È una domanda lecita e doverosa perché, senza regole chiare, se poi a ottobre dobbiamo richiudere tutto, stile discoteche, si rischia davvero. È necessario avere un piano in grado di garantire salute e sicurezza. >>


 

Pensate davvero, cari covidnegazionisti , che sarà impensabile che si verificherà non dico 10 ma 1 contagio 1 nelle scuole? E se avviene cosa facciamo? Isoliamo solo quel caso o tutta la classe? Se è il prof. quello contagiato, che si fa? Io penso che quell’eventuale caso, e le persone a lui vicine, devono starsene a casa, altrimenti diventa il focolaio perfetto; uguale per gli insegnanti. Questo non vuol dire che non si debba riaprire il 14 settembre, né tantomeno equivale a dire didattica a distanza per tutti. Vuol dire però che chi risulta positivo, limitatamente per il tempo necessario, deve fermarsi e stare a casa seguendo le lezioni con la didattica a distanza. Non è una tragedia. Mi sembra persino ragionevole. Oppure Preferiamo questo o ulteriori contagi e magari ( tocchiamo ferro e facciamo scongiuri ) a dover piangere altri morti ? Parliamo in modo serio di un piano per la scuola. Mettiamo da parte l’ideologia.


Non ci stiamo, noi, a farci prendere per i fondelli da questa crociata negazionista che non tiene conto della realtà dei fatti e persegue solo i propri interessi personalistici o peggio quelli dell’indifferenza, della superficialità, giocando con i nervi scoperti delle persone.

 

Infatti  la scuola deve riaprire! Certo, ma siamo sicuri di avere un piano adeguato che tuteli i nostri figli e  tutto  il personale  docente    e non docente  ? Ma per far sì che questo possa accadere è necessario dotarsi quanto prima di un piano serio in grado di garantire il più ampio margine di sicurezza. In assenza di regole chiare il rischio con le scuole è davvero troppo alto, perciò serve cautela e precauzione massima, senza inversioni di rotta dell’ultim’ora. Anche perché sulla scuola il governo si gioca davvero tutto, molto più che sulle regionali o sul referendum, e su questo può davvero cadere, Ecco quindi  che   concordo   in pieno  con  quest altro intervento di https://www.tpi.it/opinioni/scuola-deve-riaprire-ma-abbiamo-piano-adeguato-20200819651665/

 

<< [...] Non possiamo permetterci che avvenga il panico con chiusure fatte male e a caso. 
  Ne abbiamo già avuto prova, con la Lombardia ad esempio. Le chiusure fatte male e di fretta portano quasi sempre ad altrettante aperture fatte male e frettolose, senza distinguo. Guardando all’imminente futuro, il 20 e 21 settembre si terrà in Italia un’importante tornata elettorale per le elezioni regionali e contemporaneamente l’appuntamento referendario per il taglio dei parlamentari. Pensate a cosa può succedere se la cosa viene gestita male, con una riapertura delle scuole una settimana prima e poi un ulteriore stop prolungato sette giorni dopo.
Parliamo in modo serio di un piano per la scuola. Mettiamo da parte l’ideologia del “dobbiamo riaprire a tutti i costi, non importa come, la scuola è un diritto costituzionale che è stato calpestato da questa dittatura sanitaria”. Per favore, non diciamo sciocchezze. Non ci stiamo, noi, a farci prendere per i fondelli da questa crociata negazionista che non pondera la realtà dei fatti.
In tutto ciò ad insegnanti, prof, presidi non pensa nessuno. La sicurezza e la salute del personale didattico non sono meno importanti di quella dei ragazzi. E soprattutto senza dimenticare che dal giorno 1 della riprese delle lezioni presidi e prof. faranno a gara, in parte comprensibilmente, pur di ottenere il più alto grado di deresponsabilizzazione possibile rispetto a quanto accade in classe, e infatti è già partita la corsa per la richiesta dello sgravio di responsabilità e dello scudo penale.
Dunque, alla fine resta una domanda: possiamo oggi dirci ragionevolmente sicuri che stiamo tutelando i nostri figli con il rientro in classe? Come vivono i genitori questo quesito? Naturalmente la certezza che i nostri figli siano tutelati e sicuri dentro un’aula non esiste per definizione, mai, nemmeno in era pre-Covid. Ma inutile nascondersi, sul piatto della bilancia, come spesso accade ci sono due fattori: il diritto all’istruzione (e la salute) e il diritto al lavoro. Tra economia e salute, da sempre, indovinate chi ha la meglio?
Una ultima nota va dedicata a chi ritiene che sia folle sostenere che nulla tornerà come prima per i prossimi cinque anni. Non lo dico io perché la mattina mi alzo storto, ma moltissimi esperti e tecnici. Quindi – vi anticipiamo – non c’è alcuna macumba ma un fatto che dobbiamo accettare. Nessuno vuole con cattiveria fare vivere le persone in modo anormale, negare la libertà a nessuno, ma è impensabile rifiutare le cose per quelle che sono. Vi prego, perciò, inutile che continuiate con questi complottismi patetici. >>


 

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