la buona scuola : preside che permette a una ragazza madre di diplomarsi ., CONDANNATO IL MAESTRO DEL PROGETTO ‘BIMBISVEGLI’: “QUANDO L’INGIUSTIZIA DIVENTA LEGGE LA DISOBBEDIENZA È UN DOVERE” , ed altre storie

   

da  Francesca Galati  1 luglio alle ore 18:19· 


"Buongiorno, sono Sofia. Volevo dirvi che sono diventata mamma, è nato Edoardo, non posso più venire a scuola" "Signorina, ora ne parleremo con il preside, per qualche giorno potrà seguire a distanza, ma ricordi, lei è di maturità, presto dovrà tornare in classe" Passano quei giorni, Sofia non ce la fa a tornare in aula. Richiama in segreteria: "Il mio bambino è più importante della maturità, scusatemi ma preferisco perdere l'anno".
"Ha ragione, informeremo il preside, non c'è altro modo, ci dispiace" Passa qualche ora, squilla il telefonino di Sofia. "Sono il preside. Sofia, cosa fai lì a casa? Non mollare, ti aspettiamo, non esiste che lasci". Lei torna a #scuola, e non sa cosa l'aspetta, va in classe e resta di stucco. C'è una nursery per il suo bambino, un passeggino a disposizione accanto al suo banco, pannolini e biberon, le coccole delle insegnanti, i collaboratori scolastici autorizzati a intrattenere Edoardo e a farlo giocare quando ci sono compiti o Sofia è interrogata. Non è una favola, è accaduto a #Ravenna al liceo artistico "Nervi", grazie a un dirigente scolastico illuminato, Gianluca Dradi. Che ha preferito far una rivoluzione piuttosto che far perdere l'anno a una sua alunna divenuta #mamma
❤
Complimenti
davvero a questo preside. Quanto ci vuole poco per essere speciali 👏







https://www.byoblu.com/

CONDANNATO IL MAESTRO DEL PROGETTO ‘BIMBISVEGLI’: “QUANDO L’INGIUSTIZIA DIVENTA LEGGE LA DISOBBEDIENZA È UN DOVERE”
8 Luglio 2023
Virginia Camerieri

Il suo nome è associato al progetto educativo Bimbisvegli di cui è il fondatore. Ora, il maestro Giampiero Monaca deve fare i conti con una condanna del gup del tribunale di Asti ad un mese di



reclusione per interruzione di pubblico servizio. Il motivo? Non aver abbandonato il suo progetto e tutti i bimbi e le bimbe sveglie che ne facevano parte.
Il metodo educativo Bimbisvegli

Il suo approccio didattico viene messo in pratica con successo dal 2017 in una scuola primaria nella frazione di Serravalle di Asti ed unisce vari orientamenti pedagogici quali l’attiva montessoriana, l’impegno sociale di Lorenzo Milani, la pedagogia degli oppressi di Paulo Freire, l’auto educazione in natura di Robert Baden Powell.

Si tratta di una didattica all’aperto ed esperienziale che ha lo scopo di formare cittadini attivi, critici, affidabili e solidali, capaci di impegnarsi per una società migliore.

Un progetto che ha avuto subito un enorme successo e che il maestro ha portato avanti per anni, dovendo fare i conti, qualche volta, con delle polemiche che provenivano dalla dirigenza scolastica.
La richiesta di trasferimento

Ed è stato proprio il dirigente scolastico a chiedere ad un certo punto il trasferimento del maestro dei boschi dalla scuola nella frazione di Serravalle immersa nel verde, alla Rio Crosio di Asti, in piena città.

Per Monaca, quello spostamento significava abbandonare definitivamente il suo metodo di insegnamento, da qui il rifiuto e l’inizio di un presidio di protesta contro la decisione, come spiega nella video intervista rilasciata a Byoblu.

Dopo aver comunicato alla scuola che non avrebbe preso servizio, viene licenziato per “insubordinazione”. Monaca decide così di portare avanti una protesta: per 20 giorni si è seduto su una seggiola davanti al ministero dell’Istruzione a Roma, in attesa di essere ricevuto dal ministro competente.

“In qualità di insegnante designato alle elementari di Asti, senza alcun giustificato motivo in due occasioni si rifiutava di espletare il servizio, in questo modo cagionava l’interruzione e turbava la regolarità dell’insegnamento, da considerarsi servizio di prima necessità”, si legge nelle carte.

Precisamente il giudice parla di interruzione di pubblico servizio, questo è stato il motivo per cui il tribunale di Asti lo ha condannato ad un mese di reclusione.

Bimbisvegli è un metodo educativo che ha ottenuto negli anni più riconoscimenti. È stato premiato al Festival dell’Innovazione ed è stato studiato dall’Università di Macerata. Nel 2021 l’ex ministro Patrizio Bianchi, rispondendo ad un’interpellanza parlamentare presentata dall’onorevole Federico Fornaro aveva definito Bimbisvegli “non in contrasto con l’ordinamento vigente e con i princìpi sottesi alle indicazioni nazionali”.

Possibile allora che un’esperienza così preziosa per la nostra scuola debba essere liquidata in questo modo?
La risposta pubblica del maestro Monaca alla decisione del Tribunale

Carissime e carissimi vi invio questo aggiornamento molto triste su come è andata a finire per me: licenziato per insubordinazione. Condannato a un mese di reclusione (1500 euro) per interruzione di pubblico servizio. Anche se questa per me è una batosta pesante dal punto di vista umorale, posso dire di andarne fiero. Perché ho sempre insegnato che “quando l’ingiustizia diventa legge la disobbedienza è un dovere”.

Quando poi dopo anni di grandi difficoltà e conflittualità, il dirigente mi ha ordinato, d’ufficio, di trasferirmi dalla scuola di Serravalle che avevamo fatto rifiorire. Con l’unico risultato di demolire definitivamente il progetto bimbisvegli, se avessi accettato avrei salvato carriera e stipendio. Così gli ho detto signornò, e che non riconoscevo la sua autorità e dato che lui mi stava imponendo qualcosa che mi appariva in coscienza lesivo per il benessere dei bimbi ma anche per me stesso. Decisi che mi sarei avvalso del diritto alla disobbedienza civile e alla diserzione.

Mi han licenziato per insubordinazione ed infedeltà verso l’ istituzione e condannato ad un mese di reclusione per interruzione di pubblico servizio. Io avevo comunque già ampiamente fatto sapere quello che sarebbe stato il mio comportamento proprio per non creare disagi alle famiglie.

Vi abbraccio forte e vi chiedo, se puoi, di portare alla luce questa storia.

Maturità 2023, l’esame di Silvia in attesa del trapianto di polmoni: “Il Covid mi ha fatto entrare in un limbo senza fine”



L’esame di maturità è un evento significativo per ogni studente, ma per Silvia Feltrin è stato particolarmente simbolico. Questa giovane studentessa, iscritta in un istituto scolastico di Torino, non metteva piede in un’aula da tre anni a causa di una grave patologia polmonare.Silvia, con il suo gruppo sanguigno “0 negativo”, attende un trapianto di polmone dal 2017. La pandemia di COVID-19 ha complicato ulteriormente la sua situazione, costringendola a isolarsi per evitare qualsiasi rischio di infezione. La scuola, però, è rimasta la sua ancora di salvezza durante questi anni di attesa e incertezza.Per rispettare le sue necessità di salute, Silvia ha dovuto adattarsi alla Didattica a Distanza (DAD) ben prima dei suoi coetanei. Le lezioni erano al PC, i compiti arrivavano via email e i professori venivano a casa sua indossando mascherine. Nonostante la sua situazione difficile, ha mantenuto il passo con i suoi studi, completando gli Invalsi e le verifiche a distanza.La maturità ha rappresentato per Silvia una sfida e una vittoria. L’alunna ha sostenuto le prove scritte a casa, con un computer fornito dalla scuola e con i membri della commissione presenti. Per lo scritto di italiano ha scelto un tema molto personale: l’attesa.Quando è arrivato il momento dell’esame orale, Silvia ha deciso di farloin presenza. Nonostante le precauzioni necessarie per garantire un ambiente sicuro e ventilato, la scuola ha organizzato tutto per farla sentire a suo agio. Seduta di fronte alla commissione, Silvia ha potuto finalmente sentirsi parte di quella generazione di studenti che stava vivendo il rito di passaggio alla vita adulta.Ora, con la maturità alle spalle, Silvia guarda al futuro con speranza e determinazione. Prevede di iscriversi all’Università di Torino nel corso di Innovazione sociale, comunicazione e nuove tecnologie già da ottobre.La storia di Silvia è un emozionante esempio di resistenza e di voglia di vivere, un monito che sottolinea l’importanza dell’educazione anche nelle circostanze più avverse. La sua maturità è il simbolo di un punto di inizio, non solo di fine, e una testimonianza di come, nonostante tutto, la vita continua.

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