Nel
post precedente avevo parlato dell'ottusità' di equitalia che era arrivata a tassare una bambina di sette anni orfana di padre . Ebbbene ci sono ulteriori aggiornamenti in meglio . sempre dall'unione Gallura del 4\9\2012
Il nonno della piccola incontra il direttore dell'Agenzia delle entrate
Il fisco “grazia” l'orfana
Bimba tassata: via ai controlli sull'imposta
Per la Direzione centrale dell'Agenzia delle entrate, la cartella è stata inviata per errore. Ma la richiesta di pagamento resta.
Adesso la cartella esattoriale notificata a una bambina olbiese di sette anni (orfana di padre), non ha più un mittente. Infatti, per la Direzione centrale dell'Agenzia delle entrate si tratta di un errore materiale e i vertici del fisco non aggiungono molto altro per spiegare il caso. Ma sempre ieri, il nonno della piccola ha incontrato il direttore dell'Agenzia delle entrate olbiese, che gli ha confermato l'avvio di una verifica interna sulla richiesta di pagamento di 170 euro indirizzata alla minore.
CONTI DA RIFARE Dunque, la cartella potrebbe essere anche il risultato di un errore. Ma, intanto, resta in piedi il procedimento del fisco, avviato nei confronti della madre della bimba, per il recupero dei 170 euro. È questo l'altro aspetto interessante della vicenda, perché, ieri, è stato spiegato a Giuseppe Rossi (nonno della piccola destinataria della cartella esattoriale) che la storia della riscossione coattiva per poche centinaia di euro deve essere ancora chiarita. Insomma, neanche gli specialisti del fisco, per ora, possono mettere la parola fine al caso, poco edificante, di una diffida indirizzata a un minore.
IL DRAMMA Ieri mattina, Giuseppe Rossi è stato ricevuto dal direttore dell'Agenzia delle entrate di Olbia. Il responsabile della sede gallurese del fisco ha fornito, nei limiti del possibile, tutte le spiegazioni utili per chiarire la vicenda.. Per cercare di capire, bisogna fare qualche passo indietro. Il padre della bambina olbiese, finita nell'elenco dei debitori di Equitalia, è morto nel maggio del 2008 in un pauroso incidente stradale. Franco Diana viaggiava con i fratelli Mauro e Paolo a bordo di un'utilitaria, l'auto venne travolta da un camion e per i tre uomini non ci fu niente da fare. L'autista alla guida dell'autoarticolato è stato condannato a cinque anni di carcere, la sentenza è stata appellata e a breve inizierà il processo di secondo grado. Franco Diana era un dipendente della De Vizia, l'azienda che si occupa di raccolta dei rifiuti in città. La vedova dell'operaio (e la figlia) hanno ricevuto una striminzita liquidazione. Il problema riguarda proprio il trattamento di fine rapporto.
LIQUIDAZIONE “GONFIATA” Giuseppe Rossi ieri ha scoperto che le tasse richieste alla figlia e alla nipotina, sono state calcolate sulla base di una liquidazione vicina ai 10mila euro. Ma i familiari di Franco Deiana hanno ricevuto una somma che non arriva ai duemila euro. Per questa ragione Agenzia delle entrate e la De Vizia, dovranno rifare i conti. Poi si vedrà. Forse, però, la cartella per bimbi sarà buttata nel cestino.
Andrea Busia
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