Si guarda allo specchio, i suoi occhi verdi sono scavati dall’imperversare di calde lacrime, che per molto tempo hanno rigato il suo volto. Gli occhi verdi, sembrano induriti come pietra, le sue labbra serrate dal forzato silenzio. Silenzio… compagno di giorni desolati e sofferenti. Compagno pacato di lunghe notti insonni con il dolce e delirante desiderio delle sue carezze. Quanti sogni, quanti illusioni, quante speranze. Eri steso accanto a lei, sfioravi delicatamente il suo bianco volto e con le labbra toccavi appena i suoi occhi (a lei piaceva molto essere baciata sugli occhi), con le dita percorrevi piano i suoi capelli biondi e morbidi e con la lingua sfioravi il suo naso, le sue orecchie, il suo collo. Tutto il suo corpo era tuo, e fremeva alle tue carezze, e ti desiderava, e ti voleva. Dolci erano i tuoi leggeri tocchi, profondi i suoi baci, calde le sue mani che percorrevano il suo corpo. Quante notti d’amore…... immaginazione, miraggio, sogno. Tutto è stato una splendida visione, e come tutti i sogni anche il tuo finì e ti ritrovasti sola a piangere, tante lacrime, troppe lacrime. Ma…se tutto è stato un sogno perché i suoi occhi sono stanchi? Perché tutta questa angoscia?. Tutti le dicevano: una donna non può sognare…ma tu invece continuavi a farlo e sei rimasta sola, con il tuo splendido sogno frantumato come cristalli caduti a pezzi, come a pezzi era il tuo cuore e la tua anima. Era un sogno il tuo sogno. Silvana
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