20.11.05

Senza titolo 993



Cielo sereno, sole che scalda a mala pena ma pieno di colore, le vie del parco sono ammantate di foglie gialle, panchine vuote, gente che passeggia, gente che corre, gente che come me cammina a passo veloce per cercare di stare al ritmo con i tempi. “Mente sana in corpo sano” sequenze che trascorrono rapidi come celeri sono i miei passi. Tuta e scarpe da ginnastica, alle orecchie la cuffia che mi fa ascoltare la mia musica preferita. Un quadro dipinto a forti colori, i colori del nostro tempo, inquieto. Tanti considerazioni affollano la mia mente mentre cammino, la mia vita mi passa davanti come una pellicola ed è oggetto delle mie esplorazioni. Quante cose ho vissuto: piaceri che accarezzano ancora i miei ricordi...mare blu, cieli immensi che baciano il mare, sole che scotta...sabbia che ti entra ovunque. Non odo più la musica che attraverso il filo mi arriva forte, mi ritrovo ragazza mi muovo velocemente sulla sabbia dorata e le onde lambiscono le mie caviglie come carezze. Percorsi brevi ma intensi, i miei occhi chiari sono avvolti da occhiali da sole (si arrossano facilmente) e i miei lunghissimi capelli biondo oro agitati dal vento  si muovono al ritmo del mio corpo. Corpo giovane, perfetto nelle sue rotondità appena accennate. Le mie mani  oscillano come tutto il mio corpo durante la corsa e a volte sfiorano il volto per liberarlo dai capelli che intanto lo coprono. I miei piedi lunghi a volte si feriscono con  pietruzze appuntite che vengono fuori dalla sabbia bagnata, una ferita che lavo subito tuffandomi in questo mare meraviglioso e profumatissimo. L’aria intorno odora di salsedine mista alla gentile essenza dei fiori d’arancio e di limoni che si trovano lungo il litorale. Sogno? Un sogno che ho vissuto e che rivivrò con l’ energia e la pacatezza della mia età. Scompare il parco per un momento e mi ritrovo nella mia terra, quella che tanto amo, forte e sana, rigogliosa e vitale, gentile e armoniosa, pacata e composta. Riservata come dovrei essere io che ne faccio parte. Sono figlia della mia terra e forse è questo che cerco, cerco la madre che ho lasciato tanti anni fa, quella madre che asciugava le mie lacrime con i suoi baci , quella madre che mi carezzava i capelli e li baciava, quella madre che mi ha sempre accolta nel suo grembo
Silvana

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